mercoledì 3 febbraio 2016

Recensioni: "The Imitation Game" + "Exodus: Dei e Re" + "Everest" (film)


 - The Imitation Game

"Durante l'inverno del 1952, le autorità britanniche entrarono nella casa del matematico, criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare su una segnalazione di furto con scasso. Finirono invece per arrestare lo stesso Turing con l'accusa di "atti osceni", incriminazione che lo avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di omosessualità. Le autorità non sapevano che stavano arrestando il pioniere della moderna informatica. Noto leader di un gruppo eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei servizi segreti, ha avuto il merito di aver decifrato i codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II guerra mondiale."


Non sono mai stata una grande fan dei film ambientati durante i sanguinosi anni della Seconda Guerra Mondiale.
In genere, mi costringo a guardare solo quei titoli che il grande pubblico/la critica ufficiale cercano di osannare dall'alto dei cieli, e persino in quei casi devo ammettere di essere rimasta delusa dalla visione, e contrariata, più spesso che no.
"The Imitation Game", del regista norvegese Morten Tyldum, ha attratto invece la mia curiosità sin dal principio. Un pò perchè le tematiche presentate sembravano diverse, scostandosi dalla solita e sacrosanta filippica sugli "orrori della guerra" di cui questo genere di film tende a farsi portavoce; un pò perchè, tanto per cambiare, stavolta sembrava diverso soprattutto il punto di vista.
Il matematico Alan Turing non era un soldato. O, per lo meno, non lo era nel senso canonico del termine.
Il conflitto gli richiese sacrifici enormi, e gli impose il peso di scelte terribili, che lo segnarono per sempre.
Eppure, non sono state le bombe a uccidere il più brillante matematico di Inghilterra.
Non sono state le leggi tedesche a menomarlo, nello spirito quanto nel corpo.
Il personale campo di battaglia di Turing, dovete sapere, era un hangar sperso nel mezzo della campagna inglese. Lì il professore si recava ogni giorno, per lavorare alla costruzione di una macchina in grado di decifrare l'impossibile codice Enigma.
Il biopic diretto da Tyldum si concentra molto su questa fase della vita di Turing, come è giusto che sia. Ma si concede anche di allargare la prospettiva, mostrandoci essenziali flasback della sua adolescenza in collegio, e inquietanti sprazzi della sua vita quotidiana post-bellica.
Quello che emerge dall'insieme è il vergognoso ritratto di un uomo tradito e messo con le spalle al muro dalla sua stessa nazione, supportato da una sceneggiatura estremamente efficace, sia dal punto di vista morale che emotivo, e dalla spettacolare interpretazione fornita dal protagonista Benedict Cumberbatch.
La storia di Turing, per come la vedo io, è di quelle importanti. Una di quelle storie che prendono alla gola e ti devastano lo stomaco, e che andrebbero ricordate sempre, alla stessa stregua delle rumorose cronache di battaglia che il cinema americano ama tanto rievocare.
Non è che basta il fatto di non essere nazisti, per entrare automaticamente a far parte del novero dei "buoni".

Giudizio personale: 7.8/10


- Exodus: Dei e Re



"La storia del ribelle Mosè e della sua sfida al faraone egiziano Ramses con la fuga di 400.000 schiavi dall'Egitto in un'odissea attraverso le terribili e mortali piaghe. La storia del coraggio di un singolo uomo capace di fronteggiare la potenza di un impero."










Ammiro e stimo Ridley Scott, il regista americano che ha diretto così tanti dei miei film preferiti, da "Alien" a "The Martian", passando per "Blade Runner" e "Il genio della truffa".
State pur certi che non avrei concesso lo straccio di una possibilità a questo pseudo-biblico mattonazzo chiamato "Exodus", se non fosse stato per il nome di Scott stampigliato sulla locandina.
Eppure, non posso affermare di essere rimasta piacevolmente colpita da questa sua recente fatica.
"Exodus" è la trasposizione in chiave action-fantasy del mito di Mosè. L'onnipresente Christin Bale interpreta il protagonista, un ex generale dell'esercito egiziano che ricorda così taaaanto il Maximus de "Il Gladiatore" da suscitare qualch risatina di incredulo imbarazzo.
La componente dell'intrattenimento (gratuito) è indubbiamente preponderante; ciò che premeva al regista e al produttore di "Exodus" era senz'altro divertire e stupire il pubblico a furia di sbalorditivi effetti speciali, alla faccia (almeno questo, per fortuna...) di ogni possibile ostentazione di fanatismo religioso.
Purtroppo, a parer mio, il film non riesce a sfuggire ai soliti e sciocchi stereotipi tipici dei blockbuster: per cui ci troviamo alle prese con un Ramses (storicamente parlando, il più valido faraone che l'impero egiziano abbia conosciuto...) fesso e tamarro, mentre il popolo degli ebrei nel suo complesso viene rappresentato come "bello, buono e caro", e quello degli egizi liquidato con la solita formula da strapazzo dei cattivi "brutti, rozzi, sporchi e sgarbati".
Affascinante (e inquietante) l'idea di divinità che trapela dal film: un capriccioso e vendicativo mocciosetto, viziato e pronto a scatenare fuoco e fiamme sul mondo al minimo segno di provocazione...

Giudizio personale: 4.0/10

- Everest

"Due diverse spedizioni vengono sfidate oltre i loro limiti da una delle piú feroci tempeste di neve mai affrontate dall'uomo. Il loro coraggio sarà messo a dura prova dal piú crudele dei quattro elementi, gli scalatori dovranno fronteggiare ostacoli al limite dell'impossibile come l'ossessione di una vita intera che si trasforma in una lotta per la sopravvivenza. Ispirato da una serie di incredibili eventi accaduti durante una pericolosa spedizione volta a raggiungere la vetta della montagna piú alta del mondo."





Da un punto di vista cinematografico, non credo che "Everest" possa essere definito un prodotto particolarmente eccellente.
Scorre via in fretta, certo; la trama incalzante e i personaggi piacevoli intrattengono quanto basta, e la maestosità innevata dei paesaggi riesce a trasmettere un senso di meraviglia e di stupore tutt'altro che scontato.
Il film di Baltasar Kormakur non è noioso, non è sgradevole, non è inutile.
Il suo difetto più grande, semmai, consiste nel non essere neppure indispensabile. Ogni membro del cast fa il suo preciso dovere (da Josh Brolin a Jake Gyllenhaal, da Keira Knightley a Emily Watson, che personalmente ho sempre apprezzato... ), interpretando il ruolo che gli è stato assegnato con professionalità e perizia... eppure nessuno di loro riesce a brillare, a distinguersi, a trasmettere quella scintilla di passione in più che alla sceneggiatura, secondo me, avrebbe fatto tanto comodo.
Se non avessi tenuto bene a mente, per tutto il tempo, che "Everest" è tratto da una storia vera, e basato su un saggio di John Krakauer chiamato "Aria Sottile", probabilmente mi sarei ritrovata, alla fine della visione, con gli occhi perfettamente asciutti.
Da un punto di vista umano, è chiaro, ho provato molta pietà: nei confronti degli scalatori che hanno realmente perso la vita durante l'ingloriosa arrampicata della vetta più ostile del pianeta, e la cui morte ha ispirato questo film ma, soprattutto, nei confronti degli amici e familiari che questi avventurieri si sono lasciati alle spalle...
Non so fino a che punto il film di Kormakur sia riuscito a rendere giustizia alla loro disastrosa tragedia. Ma posso dire che una regia più intraprendente, temeraria, e qualche concessione in più al virtuosismo degli ottimi attori che il direttore artistico aveva a disposizione, avrebbero senz'altro giovato.

 Giudizio personale: 6.5/10



:)

18 commenti:

  1. mi ritrovo su tutti i film a parte the imitation game, per me troppo costruito e in alcune scene anche troppo derivativo... mi ha dato l'impressione di essere una copia di a beautiful mind che però nella seconda parte cerca la lacrima a tutti i costi... :-)

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    1. "A beautiful mind" è un quasi-classico, di certo non si batte... intramontabile, a dir poco!
      Però "The Imitation Game", secondo me, alla fine si difende bene! :D

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  2. il terzo non è propriamente il mio genere, ma non mi precludo nulla, dopotutto anche The Revenant non lo è ma mi è piaciuto un sacco ^_-

    THE imitaion game mi attira di più per il contesto storico.
    Exodus... L'ho iniziato ma proprio non mi ha coinvolta, anzi piuttosto mi innervosiva, mosè in primis >_<

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    1. Eh già... sono assolutamente d'accordo, per quanto riguarda "Exodus"! :(
      "Revenant" non l'ho ancora visto... non vedo l'ora, però! *___*

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  3. The Imitation Game mi è piaciuto molto come film, ma la storia che racconta... altro che grazia postuma, scuse ufficiali e vergogna ci dovevano essere.
    Exodus per me non è un film su Mosè, ma un film dove Christian Bale viaggia indietro nel tempo e decide di fare finta di essere Mosè. Avrò per sempre nel cuore il momento in cui fanno esplodere un granaio, e quello in cui Ben Kingsley si guarda intorno confuso - come se avesse capito in che razza di film era finito.
    Ci ho riso tantissimo.
    Cmq Dio l'hanno fatto bene: nel Vecchio Testamento è un'entità piuttosto violenta e vendicativa e capricciosa, che prima ti dona un figlio e poi ti ordina di ammazzarlo per vedere se lo faresti davvero...

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    1. Infatti: sembra una beffa, una frecciata postuma, che la regina abbia deciso di "graziare" Turing... come se lei lo scusasse ufficialmente, quando avrebbe dovuto essere LEI a chiedere scusa a LUI.
      La tua interpretazione di "Exodus", a base di viaggi nel tempo, mi piace da matti... quasi quasi, la prendo in prestito! :D

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  4. Everest, ai tempi dell'uscita nelle sale, mi sembrava imperdibile. Poi, probabilmente a causa di tantissime recensioni negative, è caduto nel dimenticatoio. Exodus, nonostante tutto, mi è piaciucchiato (da questo parere è escluso un Ben Kingsley sempre e comunque insopportabile).
    The Imitation Game è uno dei miei film preferiti del 2015. Mi è piaciuto moltissimo!^^

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    1. "Everest", secondo me, non è un brutto film... giusto un filino, inutile, ecco. Si poteva tranquillamente evitare, a parer mio! XD
      "The Imitation Game", viceversa, è meraviglioso! ^___^

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  5. Concordo sui voti, Exodus in particolare è una vera ciofeca, il film dove le piaghe bibliche aumentano, perchè? Perchè siamo Hollywood e possiamo permettercelo! ;-) Cheers!

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    1. Ahaha assolutamente sì! Le meraviglie di Hollywood! :D

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  6. The imitation game già dal trailer sembra incredibile, devo assolutamente recuperarlo. Exodus mi ispira, peccato che non ti abbia convinto. Everest invece non mi attira per nulla. Film del genere non mi ispirano :/

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    1. "The Imitation Game" si è rivelato molto più interessante e coinvolgente di quanto non mi aspettassi, infatti... Non fartelo scappare, mi raccomando: sarebbe un peccato! *___*
      E poi, la storia di Turing merita di saltar fuori dall'oblio... abbiamo tutti qualcosa da imparare da lui, credo! :)

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  7. The imitation game e Everest devo vederli al più presto assolutamente!

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    1. Soprattutto il primo, Gaia, soprattutto il primo... Non lasciartelo sfuggire! ;D

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  8. Non ne ho visto nessuno dei tre, però Everest lo scarto a priori perchè non mi interessa; Exodus invece già dal trailer mi dava l'impressione di una cosa fatta tanto e solo gli effetti speciali, un remake di una storia che non portava niente di nuovo (noiosa, ecco), mentre The Imitation Game è l'unico che mi incuriosisce un pò di più.

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    1. Hai avuto un'intuzione molto azzeccata a proposito di "Exodus", secondo me, Rosa!
      "The Imitation Game", invece, è da recuperare... mi raccomando! ;D

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  9. Molto bello The Imitation Game, molto trascurabili gli altri due!

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    1. Concordo in pieno...
      "Exodus", in particolare, è un vero strazio! XD

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