lunedì 7 gennaio 2019

Recensione: "Il Guardiano della Diga - Vol. 1"



"La vita nella Valle dell'Aurora è tranquilla, ma all'esterno di quei confini c'è morte certa. Una pericolosa nebbia nera aleggia fuori dal villaggio, e i suoi abitanti sono tenuti al sicuro da un ingegnoso marchingegno chiamato la diga. È stato il papà di Maiale a costruirla, e gli ha insegnato come prendersene cura. Poi, il brillante inventore ha fatto l'impensabile: è uscito nella nebbia senza fare più ritorno. Ora Maiale è il guardiano della diga. Esclusi la sua migliore amica. Volpe, e il bullo del villaggio, Hippo, pochi sanno dell'impegno costante di Maiale. Ma una nuova minaccia si staglia all'orizzonte: un'onda oceanica di nebbia nera è pronta a travolgere la Valle dell'Aurora. Maiale, Volpe e Hippo dovranno affrontare il più grande pericolo che ci sia: il mondo oltre la diga."


Il primo volume della splendida e pittoresca graphic novelIl Guardiano della Diga”, di Robert Kondo e Dice Tsutsumi, è giunto ufficialmente nelle mie mani lo scorso ottobre: un graditissimo regalo di compleanno, omaggio della mia sorellina.
La trama, di per sé, presenta un canovaccio abbastanza ''classico'': un terzetto di amici (nel caso in questione, un maialino, una volpina e un vivace cucciolo di ippopotamo) viene sbalzato per disgrazia oltre i confini della sua serena e soleggiata valle natale. Catapultati in una terra infida e misteriosa, piagata da una minacciosa nebbia oscura, i nostri eroi saranno saranno costretti a imbarcarsi in una pericolosissima quest per tornare a casa, nonché a esplorare questa sinistra landa inquietante, aiutati soltanto da una sorta di ''ranocchio'' stralunato e un po' tocco che si fa chiamare zio Van...

Gli elementi tipici di ogni classico libro fantasy per ragazzi sono tutti lì sul tavolo, insomma; a caratterizzare “Il Guardiano della Diga” provvedono soprattutto le sue meravigliose Illustrazioni, perfetta incarnazione di quella liricità “poetica” e sensibile che distingue la maggior parte dei migliori film d'animazione per l’infanzia, da “Il mio amico Totoro” a “Il piccolo principe”, passando per “Brisby e il Segreto di Nihm”, “Kubo e la Spada Magica” e “La Canzone del Mare”.

Il talentuoso illustratore Dice Tsutsumi riesce a trasformare il colore in un mezzo espressivo potentissimo, un incendio di suggestioni e impressioni travolgenti. I testi sono quasi un “corollario”, una simpatica decorazione; senza contare il fatto che la profonda umanità di questi piccoli, espressivi personaggi in forma animale riuscirebbe facilmente a conquistare il cuore del lettore più scettico e smaliziato.

Bisogna inoltre ricordare che l'ambientazione de “Il Guardiano della Diga” (come fa giustamente notare il commento di Brian Selznick riportato in copertina) è in realtà molto più cupa e complessa di quanto si potrebbe inizialmente pensare. Le tematiche, poi, sono talmente universali e “familiari” da rivelarsi facilmente alla portata di tutti: ragazzini, adolescenti, e gente un po’ più grandicella… Dopo tutto, chi di noi non si è mai ritrovato ad affrontare la solitudine, o a lottare per trovare il proprio posto nel mondo, o a combattere strenuamente contro l'irresistibile fascino della malinconia nuda e cruda?

In estrema sintesi: Il primo atto di una graziosissima graphic novel in tre volumi. Una fiaba illustrata che ricorda da vicino il lavoro dei grandi maestri del cinema d’animazione. Consigliatissimo ai fan del lavoro di Hayao Miyazaki e Tomm Moore!




NB: Potete leggere QUI la mia recensione de "Un Mondo Senza Oscurità", il secondo capitolo della trilogia de "Il Guardiano della Diga"! :)


2 commenti:

  1. Sembra bellissimo *^* me lo segno per i prossimi acquisti targati Bao :D

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    Risposte
    1. Ottima idea, Kate! :D
      Anch'io vorrei recuperarne tanti dei loro: ultimamente hanno preso a pubblicare delle cose davvero stupende! *____*

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