Recensione: Dark Shadows

Regia: Tim Burton
Interpreti: Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Eva Green, Helena Bonham Carter
Anno: 2012
Titolo originale: Dark Shadows


Dal grande Tim Burton, un'altra (ennesima? forse, ma comunque sempre ben gradita...) favola gotica.
L'ispirazione questa volta proviene da una vecchia soap opera americana "a sfondo sovrannaturale" degli anni 60-70... E infatti proprio in quei gloriosi anni è più o meno ambientato anche il "Dark Shadows" cinematografico, film, come da prassi per Burton, oserei dire, basato sulle apparentemente assurde eccentricità dei personaggi, protagonista (l'esimio conte maledetto Barnabas Collins) in primis.
Il buon'uomo, un paio di secoli or sono, venne maledetto da una strega che lo amava, non ricambiata: da quel giorno un terribile anatema si abbatté su di lui trasformandolo in vampiro, e la sua ricca stirpe familiare si avviò verso un lento e doloroso declino...
Sennonché, un giorno, Barnabas decide di riprendersi ciò che è suo (la sua umanità, in primo luogo, con relativa e connessa dignità, potendo anche scegliere...) e di battersi per il bene della sua famiglia, ancora una volta contro la terribilmente potente (nonché affascinante) strega cattiva.

Il cast, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è grandioso e svolge sulle scene un ottimo lavoro. Non soltanto Depp, che riesce a interpretare Barnabas infondendogli la giusta dose di tetra forza e comica umanità, debolezze comprese (e sicuramente il senso dell'umorismo è una componente essenziale nel mix che dà vita a questo film, una vena nata spesso dal contrasto esasperato fra le abitudine settecentesche di Barnabas e la vita "reale" degli anni 70), ma anche gli altri: Eva Green, che sa evocare la figura conturbante e seducente di una strega veramente malvagia, e per cui tuttavia non possiamo fare a meno di provare un briciolo di compassione (senza spoilerare niente, vedi la sua ultima scena nel film...); Michelle Pfeiffer, nel ruolo di una pronipote del conte, una donna "controllata", ben educata e sofisticata che, nel momento del bisogno, saprà perfettamente come maneggiare uno spingardino e cominciare a fare fuoco; l'immancabile Helena Bonham Carter, nelle vesti di una psichiatra alcolizzata e dalla chioma piuttosto appariscente ossessionata dalla ricerca dell'immortalità.
E come dimenticare i due nipotini, Carolyn e David, che si rendono protagonisti, insieme a Barnabas, di un paio di scene davvero buffe e divertenti?

L'intento parodico, evidente nel disseminato citazionismo, viene insomma filtrato dal sapiente tocco dark-gothic di Burton, un tocco infarcito di humor ma anche, nei momenti più impensati, da una selva di lugubri risvolti, in perfetto stile horror di antico stampo.

Un film che consiglio, insomma, che mi ha divertito e fatto ridere molto; che ha fatto presa sulla mia immaginazione grazie alle sue atmosfere singolari e alla sua galleria di personaggi inimitabili e che, dritto di filato, va a piazzarsi nella lista dei miei preferiti firmati Burton, corroborati dall'ormai immancabile presenza di Johnny Depp...

Giudizio personale: 8.0/10