mercoledì 28 novembre 2012

Recensione: Santa Olivia






Titolo originale: Santa Olivia
Autrice: Jacqueline Carey
Serie: Santa Olivia, Vol. 1
Disponibile: in inglese!
Trama"Loup Garron è nata e cresciuta a Santa Olivia, un' isolata cittadina scollegata da qualsiasi altra cosa che si trova accanto a una base militare all'interno di una zona cuscinetto compresa fra il Texas e il Messico.
Il padre di Loup, un uomo-lupo fuggitivo che ha avuto una storia d'amore con una donna del posto, faceva parte di un gruppo di uomini geneticamente modificati e usati dal governo come armi. Gli "uomini-lupo" sono progettati per avere forza sovrumana, velocità, facoltà extrasensoriali, vigore, e una totale mancanza di paura... e perciò Loup, che condivide le stesse capacità "di lupo" del padre, viene emarginata e considerata un'outsider."
Ambientazioni:
Siamo in un imprecisato futuro. Stati Uniti e Messico sono stati colpiti da un'ondata di influenza letale, che ha sterminato buona parte della popolazione nel giro di pochissimi anni. I due Paesi sono ora in guerra, a causa della minaccia costante rappresentata da un fantomatico individuo chiamato ElSegundo.
La storia di Loup si svolge a Santa Olivia, una cittadina situata in una terra di nessuno al confine fra le due nazioni: un luogo completamente tagliato fuori dal resto del mondo, isolato e retto da un rigido sistema di dittatura militare.
Nessuno può entrare a Santa Olivia, e nessuno può uscirne... gli abitanti vivono nella più totale ignoranza di quello che potrebbe o non potrebbe stare accadendo nel resto del mondo.
Personaggi principali:
- Loup Garron: una ragazza introversa e molto, molto speciale, figlia di una cameriera di Santa Olivia e di un soldato fuggitivo geneticamente modificato, dotato di poteri speciali. Loup eredita le caratteristiche particolari del padre: super-forza, super- velocità, super-appetito, sensi potenziati, incapacità di provare paura, a prescindere da qualsiasi circostanza. Non è del tutto umana... ma possiede un'umanità molto più sviluppata del normale, e sa dare sfoggio, in parecchie occasioni, di una dolcezza e di una sensibilità assolutamente disarmanti.
- Pilar Ecchevvaria: come Loup, è un'orfana adottata dalla Chiesa di Santa Olivia. Cresce praticamente insieme a Loup, e inizia ben presto a sviluppare dei sentimenti molto profondi nei confronti di quest'ultima. Pilar è bella, sexy, estroversa, chiacchierona e divertente; non crede molto in se stessa, però, e tende a sottolineare i suoi difetti ad ogni occasione: si auto-accusa di superficialità, pigrizia, codardia, debolezza... E, benché sia pigra sul serio (nessun dubbio su questo! XD) riesce cionondimeno a riscattarsi in diverse occasioni, grazie alla sua gentilezza e alla profondità dell'amore che nutre per Loup.
- Tom Garron: fratello maggiore di Loup e pugile di un certo talento, nato da un padre diverso. Si prende cura della sorellina e le insegna un'arte che le sarà di inestimabile aiuto nel corso degli anni: quella della cautela.
- Miguel Garza: una sorta di scontroso e rissoso "bullo" locale, secondogenito di una delle più importanti famiglie di Santa Olivia. Apparentemente rude e brutale (un po' più che solo apparentemente, a dire il vero! XD), riesce a poco a poco a conquistarsi l'affetto e il rispetto di Lou, con cui stringe un'indissolubile e singolare amicizia.
- Generale Argyle: comandante della base militare e grande appassionato di boxe. Fissa, di tanto in tanto, degli incontri di pugilato che sono la sua vera e forse unica passione: se uno degli abitanti di Santa Olivia riuscirà mai a battere uno dei veterani campioni dell'esercito, il generale gli offrirà due biglietti "d'uscita" dal paese e gli permetterà di varcare i confini...
- I Santitos: gli orfani della Chiesa, amici cresciuti insieme a Loup e Pilar. Da Jane, la saccente "sapientona" del gruppo, a Mack, il leader dagli implacabili occhi grigi; da C.C lo sbarazzino alla caustica Katya: tutti insieme aiuteranno Loup e la sosteranno durante i più difficili momenti della sua crescita.
Le mie opinioni:
Ho "scovato" questo libro qualche tempo fa, girellando sul sito personale di Malinda Lo, un'autrice che seguo e che (come ormai saprete) ammiro davvero molto.
La Lo, in una pagina del suo blog, si dichiarava talmente entusiasta di "Santa Olivia" e della sua protagonista, che non ho potuto assolutamente fare a meno di buttarmi anch'io nella lettura...
Ancora una volta, la mia indomabile curiosità mi ha portato bene: questo romanzo di Jacqueline Carey è infatti piaciuto tantissimo anche a me, pur rivelandosi, di fatto, "il libro che non mi aspettavo"! XD
La trama mi aveva infatti convinto di trovarmi al cospetto di una sorta di rilettura in chiave fantasy della leggenda di Zorro, declinata al femminile; credo di essermi aspettata effetti speciali in abbondanza, in perfetto stile "X-men", o qualcosa che mi ricordasse il variopinto mondo del fumetto...
E invece, "Santa Olivia" è un romanzo distopico basato sull'introspezione e sulla caratterizzazione dei personaggi sopra ogni altra cosa; narra l'odissea di Loup, una ragazza "diversa" sotto ogni punto di vista possibile e immaginabile, che cerca disperatamente di capire quale debba essere il suo posto nel mondo, cosa possa fare di buono della sua vita, come possa riuscire a riportare un poco di speranza e di giustizia in un posto dimenticato da ogni Dio e da ogni santo.
Effettivamente, il personaggio di Loup mi ha ricordato, per tanti aspetti, quello di Katniss in "Hunger Games": sarà forse un paragone scontato, ma le due protagoniste hanno in effetti una caratterizzazione molto simile, pur nutrendo Loup, rispetto a Katniss, probabilmente una certa dose di "allegria" e brio supplementari...
L'elemento "romance" ha un certo peso all'interno della narrazione, comunque, molto più che nei romanzi della Collins; magari non proprio predominante, diciamo, ma abbastanza rilevante comunque.
La Carey dedica infatti moltissime pagine all'attenta, scrupolosa esplorazione della relazione fra Loup e Pilar (in ogni aspetto... anche le scene di sesso sono abbastanza numerose, infatti: si può tranquillamente ipotizzare che queste due, ogni volta che si incontrano, farebbero completamente andare in tilt qualsiasi eventuale rilevatore di ormoni presente nella stanza! XD), una storia convincente e comunque sempre molto, molto dolce e tenera, basata sulla perfetta capacità di "compensazione" fra i due personaggi: in un'occasione o due mi sono un po' incavolata con Pilar, questo sì... ma nel complesso l'ho amata forse ancora più di Loup perché, delle due, in realtà è lei la coraggiosa, anche se probabilmente non riuscirà mai a capirlo...
Un altro personaggio che ho adorato poi è Miguel. Non so perché, ma continuando a ignorare bellamente qualsiasi possibile descrizione fisica di lui fornita dalla Carey, ho continuato a immaginarmelo come una sorta di Spike (dal telefilm "Buffy") muscolarmente potenziato: probabilmente perché si tratta dello stesso genere di ironico e divertente "marpione",  immagino, che cerca di fare del suo meglio per atteggiarsi a spaccone e non rivelare mai a nessuno il suo buon cuore... senza ovviamente riuscirci! XD
Purtroppo il romanzo parte in modo lento... troppo lento, si deve dire. Il ritmo non incalza come forse dovrebbe e, fino alla metà circa del libro, non si riesce a capire assolutamente dove la Carey voglia andare a parare...
Le avventure "adolescenziali" di Loup e compagni vengono narrate abbastanza frettolosamente, in modo quasi sbrigativo; mentre fin troppo spazio, per me che sono ignorante in materia di box a livelli allucinanti XD, viene riservato alla descrizione degli allenamenti di Loup in palestra e sul ring...
Ma, nel complesso, si tratta di un romanzo che sicuramente mi ha emozionato e colpito, e incuriosito nei confronti degli altri libri della Carey, quelli che sono stati pubblicati anche in italiano, e che penso proprio che leggerò.
Non vedo l'ora di mettere le mani anche su "Saints Astray", ovviamente... per ritrovare Loup e Pilar, e scoprire cosa combineranno adesso! :D

PS: c'è una sequenza, in particolare, che mi ha colpito tantissimo...
Si svolge al cimitero. Loup è a terra, raggomitolata in un angolo; qualcosa di terribile è appena successo e lei è lì, come un cane agonizzante, in attesa di scoprire se potrà vivere o morire.
Tutti i suoi amici, i compagni di sempre, cercano di convincerla a turno a risollevarsi, a farsi forza in qualche modo, a ricominciare... Ma è come se lei non potesse nemmeno sentirli.
Poi arriva il turno di Pilar. Che non si mette lì a dire che presto andrà tutto bene, che il dolore a poco a poco svanirà, eccetera, eccetera. No, Pilar fa una cosa che nessuno degli altri, per una certa ragione, ha pensato di fare: si siede vicino a lei, la avvolge in una coperta e la stringe. La accarezza, la culla, la sostiene. Le assicura che non c'è niente di male, a essere tristi. Che non c'è niente di male nemmeno nel dimostrare di esserlo.
E Loup... miracolosamente, la sente. La vede.
Perché mentre tutti gli altri non hanno pensato di fare altro che parlare, Pilar, bé... sarà anche una gran chiacchierona, ma lei sa esattamente quando arriva il momento di smettere di blaterare e dare alle persone a cui si vuole bene esattamente quello di cui hanno bisogno.
Per questo Loup capisce, in quel momento, che Pilar è l'unica a non averla lasciata sola. E' tutto ciò che di suo esiste realmente al mondo.
Penso (opinione mia del tutto personale, questa), che sia anche il momento in cui si rende conto di amarla.
Ed è bello, questo momento del libro, bello sul serio! Probabilmente varrebbe da solo la lettura del romanzo intero! :)
Il successivo libro della serie: "Saints Astray", uscito negli USA nel 2011!

Giudizio personale: 8.2/10


Letture affini:


Malinda Lo - Huntress



Suzanne Collins - Hunger Games



Sarah Waters - Ladra



Malinda Lo - Ash 




1 commento:

  1. Sembra davvero bello! Non me lo lascierò scappare! :) Ancora non ho letto nulla sui licantropi... wow non ci credo neanchio D: Questo mi sembra un ottimo libro da cui cominciare!

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