Titolo originale: Die Wand - The Wall
Regia: Julian Pölsler
Interpreti: Martina Gedeck
Anno: 2012
"Una donna si ritrova inesplicabilmente tagliata fuori da ogni contatto umano quando un invisibile, inesorabile muro improvvisamente circonda la campagna. Accompagnata dal suo fedele cane Lince, si immergerà in un mondo incontaminato dalla civilizzazione e dominato dalle leggi della natura."
"Die Wand - Il Muro"... un film poco conosciuto, che aspettavo tuttavia di poter vedere da tanto, tanto tempo! XD
Dunque, dunque...
L'innesco della storia ricorda tantissimo un recente libro di Stephen King: la protagonista, una donna di mezza età dall'aria mite e tranquilla, un giorno si ritrova isolata e tagliata fuori da qualsiasi possibilità di contatto con il mondo esterno, a causa di un misterioso muro invisibile che cala ad avvolgere la bucolica vallata in cui si era recata in vacanza.
Da quel giorno, è costretta ad imparare l'arte della sopravvivenza (per preservare la sua incolumità fisica) e l'arte di entrare in sintonia con il mondo naturale (per conservare intatta la sua sanità mentale! XD); a poco a poco, la nostra eroina si sorprenderà a riscoprire (o a scoprire per la prima volta, forse) valori e sensazioni provenienti da un'epoca remota e ancestrale, quando l'industrializzazione era solo un sogno nebuloso e la parola "civiltà" si connotava forse di una valenza assai diversa da quelle a cui siamo usi oggi.
Un buon film, secondo me, questo "Die Wand"; realizzato con pochi mezzi e incentrato su un'accattivante premessa di base, sulla sontuosità dei paesaggi mostrati e sull'affidabilità di un'attrice protagonista, Martina Gedeck, senz'altro a suo agio e in gamba.
Come già era toccato a Will Smith in "Io sono leggenda", infatti, la Gedeck si aggira, solitaria, tormentata ed inquieta, sullo sfondo di uno scenario che la vede unica e incontrastata presenza umana; proprio come accadeva nel film di Lawrence, il suo unico amico (o quasi..) e interlocutore privilegiato è Lince, un bellissimo cagnolino dagli occhioni teneri!! *__*
La liricità di alcune scene, secondo me, è davvero innegabile; così come ho apprezzato la validità e la forza del messaggio centrale del film, e la sua capacità di emozionarmi, di commuovermi in molti punti; di spingermi a tifare incondizionatamente per questa donna alle prese con un imprevisto ritorno alle sue "terre selvagge", e ad appassionarmi alle sue piccole lotte quotidiane, eventi di quasi "ordinaria amministrazione" che però assurgono, molto spesso, alle dimensioni epocali di vere e proprie imprese di epica portata, altrettanto coinvolgenti e interessanti di qualsiasi sfarzosa battaglia narrata dal grande cinema hollywoodiano...
Però, però... c'è un però.
Anzi, ci sono due "però", a dire il vero! XD
Il mio primo, grande "ma", riguarda il finale.
Devo ammettere di averlo trovato assai poco in sintonia con il resto; e poi, in definitiva, non mi ha dato alcun senso di "conclusione": non che questo debba per forza essere inteso come un difetto, certo... ma, su di un livello del tutto personale, non mi ha convinto. Mi ha lasciato con un poco di amaro in bocca: come se una parte di me, una parte bella grossa, continuasse ad aspettarsi dell'altro, come se fosse rimasto qualcosa di ancora non detto, una porta socchiusa affacciata su un frammento di storia ancora da raccontare, o qualcosa del genere...
Il mio secondo "tentennamento", invece, ha a che fare con la struttura stessa del film. Che risente, secondo me, di quello che è forse il più grande difetto del cinema europeo da... oh, da quando fu inventata la cinepresa, o giù di lì! XD
In "Die Wand", la voce fuori campo della protagonista commenta e parla incessantemente, sovrapponendosi al flusso delle immagini sullo schermo... Questo di per sé non è affatto un male, anzi: le riflessioni della donna sono la chiave di volta che ci permette di interpretare il personaggio e la sua evoluzione, la dinamica della sua profonda amicizia con Lince, il senso di protezione nei confronti degli altri suoi animaletti/compagni d'esilio (la dolce gattina Perla, la valorosa mucca Bella, il solitario corvo bianco...).
Il problema è che, laddove i commenti e le cupe meditazioni scandite dalla voce ruvida e sofferta della Gedeck riescono sempre a colpire nel segno e spesso anche a scatenare una forte reazione emotiva da parte dello spettatore, lo stesso non può esser detto a proposito della regia, della fotografia o del montaggio, secondo me.
La sceneggiatura di "Die Wand" è buona, sì, molto buona... ma troppo letteraria, per come la vedo io.
Si affida troppo alle parole, e troppo poco alle inquadrature (primi piani intensi, per lo più - quando si tratta della protagonista - oppure semplici squarci alla "national geographic", intesi a sottolineare la maestosità dei luoghi...), ai gesti o ai fatti.
Ne consegue un ritmo lento e che senza dubbio in alcuni punti può risultare "pesante"; uno di quei classici film che ti fanno pensare: "toh, come sarebbe bello leggere il libro, se mai ne scrivessero uno: perché la storia è bella e la protagonista sembra una persona che potrebbe esistere sul serio, e la morale interessante..."!
Da vedere con gusto, insomma, ma solo preparandosi preventivamente a sprofondare in un umore "contemplativo", e a godersi una storia povera di azione, molto ricca di spunti dal punto di vista "meditativo" e dei sentimenti! ;D
Giudizio personale: 7.1/10
Mmmh a me piace l'azione, e molto ma anche la "riflessione" mi piace... certo basta che non sia troppa!
RispondiEliminaLa storia è prioprio da King! ;) La trama mi ispira, non sembra male! Penso porprio che lo vedrò, magari senza troppe pretese!
Ottima idea!! ;D Secondo me non è proprio un capolavoro del grande schermo, ma si lascia guardare con piacere, e poi è vero che i panorami sono proprio belli! ^^
EliminaLa trama mi ha fatto pensare subito a The Dome (se è questo il libro di King a cui ti riferivi) ma mi sembra di capire che l'unica similitudine sta nel muro trasparente. Un film con un'unica protagonista secondo me dovrebbe avere anche una buona parte d'azione per tenere vivo l'interesse, ma ammetto che mi incuriosisce comunque moltissimo ^^
RispondiEliminaSì sì, Lo, mi riferivo proprio a "The dome"! ^^ Sapevo che l'avresti intuito all'istante! :D Effettivamente, non posso negare che un po' più d'azione avrebbe fatto moooolto contenta anche me XD... d'altra parte, bisogna dire che il regista ha voluto proprio "osare" con questo film, secondo me: e il risultato alla fine mi ha convinto abbastanza, anche se non proprio del tutto! ;D
EliminaNel 1962 la scrittrice austriaca Marlen Haushofer diede vita a quella che venne considerata dalla critica la sua migliore opera: Die Wand. In Italia il romanzo è stato distribuito con il titolo La Parete dalla Edizioni e/o.. bel film.
RispondiEliminaE' uscito anche il libro? Grazie per la news... cercherò di recuperarlo, è un titolo che mi interessa moltissimo! :)
EliminaMa questi suoi amici animali muoiono? Perchè mi danno fastidio questi eventi. Grazie per la curiosità ed ottima recensione.
RispondiEliminaTi capisco, provo anch'io lo stesso tipo di sensazione! :(
EliminaTemo che, nel corso del film, la protagonista vada effettivamente incontro a una perdita importante... non ti specifico quale, nel caso in cui decidessi comunque di fare un tentativo e vederlo! Grazie mille a te per essere passato, e buon Natale! ^^