giovedì 4 luglio 2013

Recensione: "La principessa Alanna", di Tamora Pierce






Titolo originale: Alanna: The First Adventure
Autrice: Tamora Pierce
Serie: Song of the Lioness, vol 1.
Disponibile: anche in italiano, pubblicato dalla Fanucci!
Trama: "«D’ora in poi sarò Alan di Trebond, l’altro gemello. E un giorno sarò cavaliere.» Nonostante sia una ragazza, Alanna ha sempre desiderato diventare un cavaliere e avere una vita avventurosa. Suo padre però ha predisposto per lei un avvenire diverso 
studierà in convento per essere una dama perfetta. Il suo gemello Thom, invece, farebbe di tutto per evitare l’addestramento da cavaliere. E così, prima di partire per le rispettive destinazioni, i due si scambiano i ruoli, e Alanna, fingendosi un ragazzo, s’incammina alla volta del castello di re Roald a Corus. Il percorso per diventare cavaliere sarà lungo e irto di ostacoli; Alanna stringerà nuove amicizie – in particolare con Jonathan di Conté, erede al trono di Tortall –, e dovrà difendersi da compagni prepotenti. Mentre la Festa del solstizio d’inverno si avvicina, e con essa la nomina dei nuovi cavalieri, Alanna viene scelta per accompagnare Jonathan a Persepolis; ma prima della partenza, l’infido duca Roger ha sfidato il principe ad avventurarsi nella temibile Città Nera. Alanna, fiutando il pericolo, decide di seguirlo di nascosto. Insieme affronteranno gli Ysandir, esseri che rubano l’energia vitale degli uomini, e solo a costo di svelare la propria identità Alanna potrà dimostrare quanto vale veramente."
Ambientazione: la maggior parte dell'azione ha luogo a Coram, la capitale di Tortall, un regno retto da sovrani buoni e giusti e basato  su un sistema di governo (secondo me non esattamente altrettanto buono e giusto, ndr! XD) di tipo feudale e in cui molti abitanti possiedono il dono della magia. In modo particolare, i due terzi del romanzo si svolgono a corte, sede dell'impegnativo addestramento rivolto a formare tutti gli aspiranti futuri paggi, scudieri e cavalieri del regno.
Personaggi principali:
- Alanna di Trebond: una ragazzina dotata di un enorme potenziale magico, e che tuttavia non ama affatto la magia: il suo sogno è piuttosto quello di diventare una guerriera. Determinata e avventurosa, sogna grandi imprese ed è disposta a qualsiasi sacrificio, pur di vedere coronata la sua somma ambizione.
- Jonathan: principe di Tortal e compagno di studi di Alanna, nonché uno dei suoi migliori amici. E' giusto, nobile nello spirito quanto nel sangue, bello come il sole, coraggioso e via dicendo... è anche molto protettivo nei confronti del piccolo paggio "Alan", a cui decide ben presto di accordare tutta la sua fiducia.
- George: re dei ladri, è anche detto il Brigante. Detta legge sulla sua combriccola di truffatori e borsaioli ed è a sua volta un gran lestofante, ma in fondo ha un cuore d'oro e sa essere un gran bravo ragazzo. Per Alanna, in modo particolare, George diventa ben presto un amico prezioso e un alleato formidabile....
- Duca Roger: ambiguo mago, parente stretto del sovrano e cugino di Jonathan. Assume la carica di insegnante di stregoneria a corte e gode della massima fiducia e stima da parte della sua reale famiglia: ma Alanna nutre dei forti sospetti sulle sue vere motivazioni....
- Ser Myles: insegnante di storia, un colto cavaliere con il "vizietto" del bicchierino della staffa, ma dall'indole mite e valorosa. Decide di prendere "Alan" sotto la sua ala protettiva e diventa per lui una sorta di padre, una guida e un punto di riferimento fondamentali.
- Coram: un servitore con trascorsi da ex soldato, abilissimo spadaccino, e primo maestro di scherma di Alanna. Arriva a palazzo insieme a lei da Trebond, ed è suo "complice" nella mascherata che la porta a camuffarsi da paggetto.
Le mie opinioni:
"La principessa Alanna" è arrivato da noi con quasi trent'anni di ritardo sulla sua prima pubblicazione negli USA.
Meglio tardi che mai, si potrebbe commentare a questo punto, e su questo siamo senz'altro d'accordo... Ma "Alanna: The First Adventure", purtroppo mi è parso uno di quei libri che risentono tantissimo del peso del tempo che è inesorabilmente trascorso, in gran parte probabilmente proprio perché le tematiche su cui insiste e cerca di basare la propria forza narrativa sono figlie naturali del proprio decennio: con questo romanzo, infatti, la Pierce si proponeva di dimostrare al grande pubblico, in generale, come fosse perfettamente concepibile considerare di incentrare un libro fantasy e d'avventura sulle gesta di una ragazzina minuta ma armata di grande determinazione e valore, e alle sue lettrici ancora adolescenti come fosse per loro possibile imbarcarsi pressappoco nella stessa impresa, vale a dire quella di scegliere da se' il proprio posto del mondo e intraprendere qualsiasi tipo di carriera i loro cuoricini riuscissero a sognare.
Un intento assolutamente lodevole che, dal mio punto di vista, fa senz'altro grandissimo onore alla Pierce; e di certo non è un caso se su di lei sono piovute da ogni parte "accuse" di militante femminismo e via dicendo, nel corso degli anni.
Negli anni '80, quando "La principessa Alanna" è approdato sugli scaffali d'America riscuotendo un successo straordinario, probabilmente le giovani lettrici di narrativa fantastica avvertivano con forza l'esigenza di una storia come questa: un libro in grado di scardinare le fondamenta (essenzialmente maschiliste e inclini a  sgradevoli tendenze filo-conservatrici, è inutile negare...) del fantasy di stampo più "classico" (quello a base di draghi, elfi e cavalieri, per intenderci) e trovare finalmente una protagonista femminile forte e orgogliosa, nella quale potersi identificare e per la quale parteggiare.
C' è da dire che, senza la Pierce, molto probabilmente oggi non avremmo Trudi Canavan con le sue Tessia e Sonea, né Alison Goodman con la sua Eona, né (per percorsi d' "influenza" più filtrati e traversi ma senz'altro altrettanto risolutivi, alla resa dei conti) Licia Troisi con le sue varie Dubhe, Nihal e Adhara.
Il compito di "apripista" e pioniera del genere spetta da questo punto di vista alla nostra Tamora, senza alcuna ombra di dubbio.
Il problema è che, al momento, mi risulta alquanto difficile comprendere le motivazioni che potrebbero avere incoraggiato la scelta della Fanucci di provare a proporre al pubblico italiano dei giorni nostri un libro di questa risma.
Voglio dire... Perché adesso?
"La principessa Alanna", per quanto mi riguarda, non è un brutto libro fantasy per ragazze. E' solo un libro un po' attempato, decisamente superato, che non aggiunge di suo nulla di nuovo e che non riesce in alcun modo a spiccare in termini di originalità, secondo me per il semplice fatto che, dal 1983 a oggi, abbiamo avuto tre decenni di evoluzione e sviluppo dei generi fantasy e fantastico, e questo non è qualcosa che si possa cancellare della percezione dei lettori più navigati ( nemmeno di quelli più nostalgici) attraverso un semplice colpo di spugna.
L'ambientazione in questo libro è, più che altro, un mero sfondo, una cornice poco dettagliata entro la quale si snodano le poco elaborate vicende principali.
La sensazione generale è che questo posto nel caso in questione si chiama Tortall, ma potrebbe essere pure Krynn o Forgotten Realms, per chi abbia letto almeno qualcuno dei libri appartenenti a queste due altre famose saghe anni '80. Non c'è quasi differenza.
E poi sfido qualsiasi ragazzina dei nostri giorni a identificarsi con la leale, implacabile, idealista, infantile, un po' ingenua Alanna... Non credo sia un compito facile, e questo per un motivo estremamente semplice: la battaglia di Alanna, la sua incredibile crociata contro la propria femminilità e in difesa di una sua personale affermazione in un mondo fatto di soli uomini (e difatti Alanna è l'unico personaggio femminile di cui alla Pierce in questo libro importi veramente, avete notato?) non è in alcun modo la nostra.
Gli anni sono passati. La situazione si è sviluppata. Di sicuro, nessuno si è mai sognato di dire a noi ragazze della nostra generazione che non saremmo mai potute diventare medici o avvocati o scrittrici o elettriciste, o anche arruolarci nell'esercito, se così avessimo voluto.
Oh, certo, non fraintendetemi...  so perfettamente che almeno un uomo su tre è ancora intimamente e molto segretamente convinto, dentro di sé, che un dottore in gonnella non sarà mai bravo quanto uno che porta i pantaloni e la cravatta, o che una soldatessa possa meritarsi una medaglia tale e quale a un suo rasatissimo commilitone del sesso opposto.
Lo so. E' solo che viviamo nell'era del politically correct: il che vuol che sì, noi ragazze dobbiamo ancora lottare per far valere i nostri diritti e dimostrare la nostra intelligenza all'interno del sistema patriarcale sempre più in fase di declino... ma le nostre lotte e rivendicazioni ora sono diventate per forza di cose più insidiose, se vogliamo, più sottili e, perché no, "psicologiche", sotterranee. Non se ne parla quasi mai apertamente. Guai a chi pronuncia la parola "femminista"! XD Ma questo non vuol dire che non sia una questione di assoluta attualità. Proprio no.
Inoltre, in un'era in cui i quattro quinti delle lettrici di fantasy su scala planetaria hanno deciso di eleggere a propria icona un personaggio come Katniss Everdeen - Katniss, la ribelle per eccellenza, forte e disillusa, indipendente e insofferente a ogni forma di corrotta autorità, che combatte solo per proteggere chi ama e non in nome di qualche astratto ideale, e che gioca solo secondo le regole del proprio personalissimo codice d'onore - è difficile, molto difficile, riuscire a simpatizzare per l'ubbidiente e servizievole Alanna, che giura fedeltà incondizionata al potere e non si opporrebbe mai alla volontà del proprio signore.
Provare ammirazione per un'outsider come Katniss, con quella sua aria tormentata e maledetta, per noi è quasi un riflesso incondizionato: la sua inquietudine e i suoi travagli interiori sono i nostri, e la sua voglia di cambiare il mondo riflette in maniera speculare la nostra insoddisfazione generale a proposito di tante, tante cose storte presenti nella società e nella mentalità comune della gente.
Ma Alanna, lei non ambisce affatto a cambiare il sistema, capite? Lei non lo rifiuta, anche se di fondo sa che è sbagliato, perché non offre alle donne le stesse opportunità che offre agli uomini. Quello che vuole Alanna, disperatamente, è integrarsi. Vuole qualcuno (un uomo, un padre) che le arruffi i capelli e le elargisca un sorriso e un complimento dopo aver portato a termine un' incombenza di qualsiasi tipo.
In conclusione, non mi resta che aggiungere... la storia è carina e scorre benissimo, e lo stile della Pierce è snello, sempre semplice, privo di fronzoli, ma carino e a tratti anche avvincente.
Personaggi e ambientazione, purtroppo, non mi hanno convinto... ma bisognerà anche aspettare di vedere come evolveranno le cose nei volumi successivi della serie (che mi sono già procurata in inglese, fra le altre cose...) prima di poter valutare questi aspetti della serie nel suo complesso!
Per il momento, dunque, mi sento di consigliare "La principessa Alanna" alle assolute neofite del genere fantasy, oppure a chi sia davvero curioso e determinato a scoprire il ruolo svolto da questa grande autrice di fama internazionale sulla formazione di due generazioni  successive di celebri e acclamate scrittrici di fantasy per ragazzi! :)

Giudizio personale: 6.1/10


10 commenti:

  1. Purtroppo da noi libri come questo arrivano "troppo" in ritardo e ci rimettono. Finiscono per diventare libri interessantissimi da leggere se inseriti nel loro contesto storico, ma una volta usciti ne risentono.
    Trovo lodevole l'iniziativa di pubblicarli lo stesso, anche se escono dal filone della novità o del futuro best seller.

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    1. Anch'io lo trovo molto lodevole: è bello dare l'opportunità ai lettori di poter recuperare un pezzettino di "storia" del filone fantasy, nonostante dall'uscita effettiva del romanzo in patria ormai ne sia passata di acqua sotto ai ponti! ^^ Sarei curiosa di leggere i libri più recenti della Pierce, fra l'altro: è molto prolifica e ne tira fuori almeno uno all'anno, a quanto ne so... Prima però bisognerà finire "Song of the Lioness"! ;D

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  2. 30 anni sono davvero un bel salto temporale e sicuramente si sentono in questo libro come in tanti altri! Certo si dice meglio tardi che mai... Ma non sarebbe meglio "un po' prima"?
    Non credo che finirà in WL, almeno non ora, però magia a parte, Alanna mi ispira simpatia perché mi ha fatto pensare a Mulan della Disney. Ma quello che mi chiedo è : il fratello quindi si è fatto passare per una ragazza?!? o_O

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    1. Ahahaha io speravo tantissimo di sììììì!!! :D Ci sarebbe stato sicuramente da farsi un sacco di risate! :P No, in realtà Alanna prende il posto del fratello solo nel senso che si finge un ragazzo e si sottopone all'addestramento da cavaliere al posto suo. Nel frattempo, Tom va a studiare per diventare stregone: raccontano semplicemente in giro di essere due gemelli maschi! ;D

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  3. Di Tamora Pierce ne avevi già parlato vero? Senza recensirla, però ;)
    Pensa 1 po' che il tuo blog l'ho scoperto tempo fa proprio facendo ricerche su questa serie XD che tra l'altro non ho ancora letto, sempre x il fatto che è 1 serie incompleta (specifichiamo: in italiano).
    Secondo te è scritta in un inglese abbordabile? Perchè come ti ripeto sto pensando di leggere qualcosa in inglese x farci l'abitudine.

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    1. Sì sì, ricordo di aver scritto giusto un post sulla Pierce e sulla sue opere, tradotte e non, un po' in generale, qualche mese fa o giù di lì! ^^ Assolutamente sì: mi sono appena riletta il primo capitolo del primo libro in inglese, e l'ho trovato abbordabilissimo! ;D Magari, se è il tuo primo libro in lingua, potresti aver bisogno del dizionario per scovare il significato di qualche termine particolare... ma penso siano estremamente rari comunque, e la sintassi della Pierce è talmente lineare e semplice da non richiedere davvero un grosso sforzo di traduzione, secondo me! :) Pensa che io ho fatto la genialata di cominciare a leggere in inglese partendo da "Alice in Wonderland" di Lewis, se non ricordo male XD: ci avrò messo due mesi a finire anche "Attraverso lo specchio" e probabilmente non avrei potuto scegliere opera peggiore per cominciare (per quanto io la ami profondamente!! *__*), ma alla fine ne è valsa comunque la pena hi hi hi! XD

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  4. wow bravaaa sicuramente Alice non è semplice da leggere in lingua straniera.... Per esperienza non è semplice riuscire a comprendere un libro ambientato in un mondo che funziona in modo completamente diverso dal nostro, con personaggi weird e concetti astratti..... quindi.... se potessi ti darei immediatamente la laurea onoris causa in inglese XD ;-D

    Tornando ad alanna.... ho una "cosina a caso" da farti vedere xd da un'occhiata quiiiii:
    http://www.fanucci.it/libro.php?id=11448
    hihihi a quanto pare è diventata una moda tra le case editrici italiane ripubblicare vecchi titoli con nuove copertine... O mi sbaglio io? Perchè leggendo con attenzione c'è scritto che questa versione contiene la raccolta dei primi due volumi... e confrontando il numero di pagine la nuova edizione è più lunga.... se è così un applauso alla fanucci!!!!!!

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    1. Ma wow, sì sì, hai ragionissima, il volume "La principessa guerriero" (che ha un titolo che mi ricorda molto Xena, chissà perché ahaha! XD) comprenderà i primi due volumi, a quanto pare! Carina la copertina, mi piace abbastanza! *__* Peccato solo non sia in tema con la prima ;(... ma vabbé, l'importante è solo che la trilogia vada avanti, anche in italiano! E per chi non avesse ancora preso il primo libro... un affarone! ;D

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  5. già verissimo, tipo io ke non cel'ho ancora ;) ma allora le case editrici stanno iniziando a leggere i commenti dei lettori.... forse c'è una speranza, eh?

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    1. Speriamo di sìììì!!! :P Sarebbe davvero, davvero l'ora!! ;D

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