martedì 28 gennaio 2014

Recensione: "I Will Follow You Into The Dark" (film)




Titolo: "I Will Follow You Into the Dark" (o semplicemente: "Into the Dark")
Regia: Mark Edwin Robinson
Interpreti: Mischa Barton, Ryan Eggold, Leah Pipes, Frank Ashmore
Anno: 2013

"Sophia, del tutto persa e apatica dopo la morte dei suoi genitori, viene risvegliata dall'inaspettata storia d'amore con Adam. Quando però l'innamorato scompare misteriosamente nelle profondità di un grattacielo fatiscente, Sophia decide di inseguirlo, anche se ciò significa superare la soglia del regno della morte."


"I will follow you into the dark" è uno dei quei rari film horror (per così dire...) che hanno il grandissimo merito di discostarsi abbastanza dai classici cliché del genere da dare la fuggevole impressione di avere imboccato una strada completamente diversa.
La trovata alla base della pellicola, per quanto mi riguarda, è decisamente interessante;  il regista Mark Edwin Robinson cerca infatti di proporre al suo pubblico una sorta di "Upside Down" con fantasmi XD, basandosi sulle performance dei giovani interpreti Mischa Barton e Ryan Eggold.
Il risultato è andato a un pelo dal valere, secondo me, il tempo speso per la visione; se la sceneggiatura non avesse preso una piega imbecille, trasformandosi a metà strada in una sorta di squinternato inno al suicidio, è facile che il film avrebbe persino potuto piacermi.

Anyway...

In un certo senso, potremmo virtualmente scandire il film in due tempi separati, ciascuno dei quali dotato di un suo ritmo e di una propria logica interna: il primo arco narrativo, che potremmo definire legato all'ambito della "vita quotidiana", è incentrato sulla presentazione del personaggio della Burton, (la scoraggiata Sophia), sul suo incontro con Adam (l'uomo dei sogni, visto con gli occhi di tante ragazzine) e sul loro tenero (e straordinariamente stereotipato) processo di innamoramento.
Il secondo descrive invece la rapida discesa di Sophia negli abissi della paura e del panico crescente, grazie all'ausilio di un ex-ospedale infestato da sinistre presenze e da qualche poco simpatica entità ectoplasmica! XD
Le due parti del film si legano sorprendentemente bene, seppure in maniera non sempre armoniosa; e, dal canto suo, la Burton si rivela un'attrice decisamente in gamba e ispirata, come francamente non mi aspettavo (non sono mai stata una grande estimatrice dell'attrice, ma in questo frangente devo ammettere di essere rimasta piuttosto colpita!)
Ho apprezzato anche lo sforzo di provare a caratterizzare per bene quantomeno la psiche della protagonista, dedicando all'esplorazione delle paure e delle angosce personali di Sophia i primi quaranta minuti abbondanti del film.

Sophia è, a tutti gli effetti, un personaggio col quale avrebbe potuto essere facile entrare in sintonia; una giovane donna in lutto per la tragica perdita dei genitori, che ha sviluppato una radicata (quanto comprensibile) paura di legarsi a qualcuno, troppo terrorizzata dall'idea di poter perdere nuovamente qualcuno che ama per concedersi di risvegliarsi veramente alla vita.
Il problema è (e prestate attenzione, perché qui entra in gioco il mio giudizio molto professionale di psicologa dilettante alla sbaraglio! XD) che Sophia a me è parsa pure, sinceramente, un'alienata alle prese con serissimi problemi emotivi (che non hanno nulla a che fare con la dipartita dei suoi genitori) e una debole sotto mentite spoglie; una persona che riesce ad attaccarsi alla gente solo in maniera morbosamente totalizzante e non possiede alcuna particolare forza morale. Non fraintendetemi: il fatto che la perdita dei genitori possa averla devastata e privata di qualsiasi gioia è comprensibilissimo; il fatto che Sophia (una donna adulta) ci venga presentata come una figura incapace di trovare un'altra ragione, a lungo andare, per vivere al di là di suo padre, sua madre e della sua fede nella Chiesa, un po' meno.
E difatti Sophia, quando alla fine trova la forza per reagire, lo fa di nuovo nell'unico modo che conosce: vale a dire riversando tutti i sentimenti e tutta la determinazione di cui è capace su un'unica persona (il nuovo fidanzato Adam), tagliando fuori della realtà il resto del mondo come se non esistesse più, e persistendo bellamente negli atteggiamenti controproducenti del passato (Sophia diventa, di fatto, una che pensa di poter trovare una ragione per vivere soltanto nell'amore romantico, e se non si può avere quello, insieme alla garanzia di un "e vissero felici e contenti in paradiso per il resto dell'eternità"  tanto vale tagliarsi le vene subito e tanti arrivederci e grazie! XD)
Se quindi, all'inizio, ritrovarsi a fare il tifo e a simpatizzare per lei non è difficile, a un certo punto l'umore generale di chi sta seguendo la sua personale missione di salvataggio alla Orfeo si modifica sensibilmente.
Perché non credo si possa proprio evitare di desiderare che Robinson avesse avuto quantomeno la sensibilità di sviluppare i complessi travagli interiori della sua protagonista, e di provare a renderli sul grande schermo, senza finire con lo scivolare in una zuccherosa mielosità sdolcinata che non solo non serve a nulla e non è capace di suscitare empatia in nessuno, ma reca anche in se' un messaggio francamente deprimente, un inno alla morte anziché alla vita, alla fuga dalla realtà anziché alla concretezza e allo sforzo di provare a vivere una vita piena e serena nella luce e nel ricordo di chi per noi avrebbe dato ogni cosa.

E invece, purtroppo, il regista/sceneggiatore del film si accontenta di giocarsi la carta dell'amore travolgente, tipicamente hollywoodiano, dolce e romantico e completamente finto, da cartolina, che tutto giustifica e aggiusta, fosse persino la cosa più irreparabile di tutte.
"I will follow you in the dark" finisce col subire dunque un brusco scivolone nel limbo dell'insipidità, specialmente nel momento in cui prova, senza riuscirci, ad appellarsi in maniera furbetta all'emotività dello spettatore, tramite la propagazione di un "mito" che ci ha ormai (lo possiamo dire? XD) veramente stufato: quello che si ostina a dipingerci il volto dell'amore, quello Vero, Assoluto e Inconfutabile, nei tratti granitici e riconoscibilissimi della Perfezione.
L'amore dunque è...
... due bellocci vestiti in maniera cool che sembrano passare 24 ore della loro giornata a guardarsi languidamente negli occhi e a scambiarsi abbracci  e baci appassionati su una dorata spiaggia al tramonto!
Seeeee... come no! XD
Come se fosse tutto qui...
Niente ostacoli, nessun dubbio. 
Niente difetti, nessuna sbavatura.
Volevamo che fosse una favola?
E allora non avremmo dovuto passare un terzo del film a mostrare contestualizzanti stralci di vita quotidiana, signor Robinson, spiacente! :P

Il finale, francamente, l'ho trovato pessimo; così come pure mi è parsa gestita male la seconda parte, quella che inaugura l'avanzata di Sophia nel cupo regno del sovrannaturale.
Alcune trovate, legate all'ambientazione della casa stregata (anzi, del piano stregato, per essere precisi) le ho trovate decisamente carine, non fraintendetemi; ma, come per obbedire al codice non scritto dell'horror, vero è anche che i personaggi, perfettamente ragionevoli e pensanti fino al momento del loro arrivo presso il sito infestato, cominciano ad agire e a comportarsi da perfetti scimpanzé decerebrati nel preciso istante in cui ne varcano la soglia! XD
Non penso che i fan dell'horror, o del gotico, rimarranno particolarmente colpiti da questo film.
Magari invece mi sbaglio, e "I will follow you in the dark" vi stupirà!
Chi può dirlo... è una cosa che potrete scoprire, come si suol dire, soltanto vivendo e guardando il film! ;D


Giudizio personale: 5.4/10




8 commenti:

  1. Ho provato a vederlo, ma mi sembrava lento. Taaaanto. Poi dura pure parecchio!
    Amo il titolo, amo la copertina e pure la Burton: a vederlo, devo vederlo u.u
    Però bho.

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    1. Ho riprovato a vederlo, ieri, ma non era il momento. Lei mi piace molto: ha una voce particolarissima, tra l'altro. In compenso, oltre ad aver visto alcune cose per Storia del cinema, ho visto Her, di Spike Jonze: che MERAVIGLIA.

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    2. Anche a me lei è piaciuta moltissimo in questo film, Mik: e pensa che non me lo aspettavo... si vede che davvero la sua voce è particolarissima, ascoltarla in versione originale fa tutto un altro effetto! ^^ Come film è molto originale: se non fosse stato per il finale, penso che mi sarebbe piaciuto un sacco... un gran peccato! :( Un nuovo film di Spike Jonze?! Mi era completamente sfuggito... lo devo vedereeeeeee!!! *____*

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    3. Come può esserti sfuggito? :P Ne parlano un po' tutti, e benissimo. A me Jonze non piace - o meglio, non ho mai visto niente di suo, nè ho intenzione di farlo a breve - ma questo è strepitoso. Un uomo che si innamora del sistema operativo del suo computer. Sistema operativo che ha voce della Johansson, bella, bravissima e unica anche se non si mostra, ma si limita a parlare e basta. Candidarla come tra le attrici non protagoniste sarebbe stato geniale!

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    4. Che ci vuoi fare, ogni tanto vado a stare per un po' sulla luna! Ahaha! ;P Di Jonze ho visto sia "Essere John Malkovich" che "Il ladro di orchidee", e li ho trovati deliranti, ma anche un po' a geniali, a modo loro! ^^ Scarlet è sempre Scarlet, che mostri il suo volto oppure no! *___* Sfido io che il tipo si è innamorato del sistema operativo hi hi hi! XD

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    5. Un commento mi ha fatto piegare in due per le risate: "La Johansson che non mostra le tette?!". Lei è così brava, ho risposto, che ti fa vedere pure quelle, solo parlando. Questo, sicuramente, sarà meno delirante di quelli che hai visto tu: a me queste cose troppo grottesche non piacciono, ma questo è meraviglioso. Sai dove trovare la recensione, quando vuoi ^^

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  2. Questa volta passo... Il tuo parere preciso e ben giustificato è più che sufficiente quindi so già che questo film non fa per me ;-)

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    1. Secondo me, fai abbastanza bene, Lo! ;D Penso sia un film riuscito solo a metà, o magari per un quarto XD... Probabilmente non verrà neppure distribuito nelle sale italiane e, per una volta, posso affermare con estrema certezza che dal mio punto di vista non sarà poi questo gran peccato! :P

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