mercoledì 4 novembre 2015

Recensione: "Wildthorn"

 


Titolo: Wildthorn
AutriceJane Eagland
Serie: //
Disponibile: in inglese!
Trama:
 "In piena epoca vittoriana, la diciassettenne Louisa Cosgrove anela a liberarsi dalla sua rispettabile vita di figlia devota. Ma i suoi sogni si trasformano in un incubo, quando viene spedita a Wildthorn Hall: etichettata come una lunatica, privata della libertà e persino del suo vero nome.
Mentre sbroglia la matassa dei tradimenti che hanno condotto alla sua incarcerazione, Louisa realizza che, in realtà, esistono molti tipi diversi di prigione.
Se vuole liberarsi, dovrà riuscire a essere abbastanza onesta con se stessa - e con gli altri - da accettare la verità.
E l'amore potrebbe essere la chiave..."
Le mie opinioni:
 Per essere una ragazza che non sopporta l'idea di indossare la gonna più di una volta all'anno, ho sviluppato un'insana passione per l'età vittoriana e i suoi vetusti, ottusi, soffocanti, claustrofobici costumi di fine secolo.
Mi sono chiesta spesso il motivo.

Sarà perchè il gusto della ribellione ha un sapore più dolce, per contrasto, sullo sfondo di un constesto sociale classista, sciovinista e ipocrita quale quello dell'Inghilterra del diciannovesimo secolo?
O magari... Sarà anche solo per ricordare a me stessa quanto dannatamente fortunata io sia stata a nascere nella nostra epoca?!


Sia come sia, avevo molto sentito parlare del romanzo di Jane Eagland ed ero estremamente curiosa al riguardo.
Ammetto candidamente di non aver trovato in "Wildthorn" il romanzo cupo e psicologicamente tortuoso che mi aspettavo; il che non vuol dire che la sorpresa abbia completamente sciupato il gusto della lettura, comunque.
Significa solo che si tratta di uno YA, del tipo più classico a cui vi viene da pensare, e che di conseguenza risente di un bel pò di difetti e limitazioni di cui tutto considerato avrei fatto volentieri a meno.


Dal punto di vista della trama, ad ogni modo, "Wildthorn" ricorda un pochino "Fingersmith" di Sarah Waters; in modo particolare rifacendosi a quella parte del libro ambientata nel manicomio, e cercando di tenere avvinta la nostra attenzione tramite una rete costante di dubbi, inganni, misteri e sotterfugi.
La protagonista, Louisa, è una giovane donna dell'alta società britannica, anticonformista e curiosa, che sogna di seguire le orme di suo padre e diventatare un medico.

Come potete immaginare, il suo desiderio verrà osteggiato con ogni mezzo necessario dalla società e da alcuni parenti bigotti; fino al tragico giorno in cui la ragazza si ritroverà sola, disperata, spogliata di ogni avere e persino della propria identità, rinchiusa dietro le sudice e tetre pareti di Wildthorn Hall.
Inutile specificare che il soggiorno all'inferno sarà tutt'altro che piacevole.


Durante la lettura, ci ritroviamo spesso a domandarci se il nostro narratore (vale a dire Louisa stessa) sia affidabile come sembra, e questa è una caratteristica che ho sempre trovato squisita in un romanzo.
Ho apprezzato anche lo stile dell'autrice, del resto (semplice e pulito come una torta di mele), e la sua capacità di dar vita a dei personaggi gradevoli e funzionali, anche se non troppo complessi.
La pecca più grande, da questo punto di vista, risiede forse nel fatto che Louisa risulta una protagonista un pò troppo dolce, boccalona e ingenua per risultare davvero credibile.
Le ambientazioni avrebbero potuto essere esplorate (e quindi, utilizzate...) con un pizzico di accortezza in più, senza per questo arrivare a intaccare l'estrema scorrevolezza del testo.
E il personaggio di Eliza, per quanto mi sia piaciuto, avrebbe decisamente giovato di un pò di considerazione in più: vista così, dall'esterno, arriva quasi a diventare la perfetta incarnazione del sogno erotico della ragazzina preadolescente gay ("bella, bionda, fedele, dolce e dice sempre sì"); una preadolescente alquanto priva di immaginazione, detto per inciso.  

Trovo invece che sia da ammirare lo sforzo intrapreso dall'autrice per cercare di inserire all'interno della trama una storia d'amore solida e convincente, che non si basi sul classico concetto dell'innamoramento a prima vista, ma che riesce anzi a svilupparsi e a sbocciare nell'arco dell'intero romanzo.

Giudizio personale: 7.0/10

 :)


6 commenti:

  1. Sembra carino, però non so se mi ispira XD

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    1. Lo è, Aenor, però, certo... alla fine dipende anche molto dai gusti personali! ^___^

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  2. Sembra carino. Non lo conoscevo. Molto bella anche la cover

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    1. Vero? E' stata la prima cosa che mi è saltata agli occhi! :D

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  3. Questo ce l'ho in wish list da una vita e ora sono davvero curiosa di leggerlo! *_*
    Inutile dire che la prima cosa che mi aveva catturato era la copertina! :P

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    1. Secondo me, è un libro molto carino, Sian. Spero che ti piacerà! ;D
      La copertina è stupenda! *____*

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