giovedì 12 maggio 2016

Recensione: "La via oscura"




Titolo originale: Mystery Walk
Autore: Robert McCammon
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Gargoyle!
Trama: "Billy, un giovane mezzosangue, ha ereditato dalla madre indiana un dono molto particolare: la capacità di assistere gli spiriti delle persone defunte che vagano senza pace, guidandole al riposo eterno nell'aldilà cui appartengono. Wayne, invece, è figlio di un predicatore e ha il potere di guarire le persone col semplice tocco delle mani. Ogni volta che le strade dei due ragazzi si incrociano, si crea fra di loro un inspiegabile scambio di energia, che li terrorizza e che finirà col suscitare una profonda, reciproca avversione. Ma, anche se ognuno segue la sua strada per la Via Oscura, Billy e Wayne sono tormentati dal medesimo sogno: un'aquila di fumo che lotta con un serpente di fuoco. E c'è un'antica, inarrestabile entità maligna, il Mutaforma delle leggende indiane, che non li perde di vista e che li vuole entrambi morti."

La via oscura” è un romanzone horror scritto dall’autore americano Robert McCammon. E’ disponibile in Italia, insieme a tante altre opere dello stesso scrittore, grazie alla casa editrice Gargoyle, che nel 2008 ne ha realizzato una nuova edizione; in realtà il romanzo risale agli anni ’80, e credo che la cosa si noti abbastanza durante la lettura.
 Molti considerano il lavoro di McCammon una sorta di via di mezzo fra le tematiche e lo stile di Stephen King, e le atmosfere e i personaggi cari ai romanzi di Dean Koontz; se dovessi giudicare basandomi solo su “La via oscura”, vi direi che concordo al novanta per cento con questa descrizione… tranne che per il fatto che McCammon non è da considerarsi neanche la metà dello scrittore che è King, ma supera in compenso Koontz in termini di abilità e ingegno di almeno una dozzina di volte. 

La storia narrata in questo libro è piuttosto classica, a dire la verità: una sorta di romanzo di formazione che segue l’infanzia e l’adolescenza di Billy, un ragazzo di origini indiane (i genitori di sua madre erano nativi americani) dotato di sorprendenti poteri paranormali, e del baby-predicatore Wayne, allevato da un fanatico religioso assetato di denaro e addestrato a usare il suo raro dono di guarigione per ingannare e truffare le persone.
Entrambi verranno chiamati a confrontarsi più volte con il Male, nell’incarnazione rappresentata dal Mutaforma, una creatura delle antiche leggende indiane, e a crescere nel migliore dei modi possibili, all’interno di un contesto sociale che è tutto, fuorché il migliore di quelli possibili. E’ soprattutto Billy a soffrire del pregiudizio strisciante e della violenza a stento repressa che soffoca la sua cittadina natale in una morsa agghiacciante; la madre Ramona viene costantemente presa di mira dagli stolti locali e considerata una strega, una seguace del demonio, a causa della sua capacità di entrare in contatto con i morti. 

McCammon tira dentro la sua storia un po’ di tutto e un po’ di niente: razzismo, violenza, omicidi, guerra, prime cotte, delusioni, diavoli, conflitti con i genitori e case stregate… Il romanzo risente a mio avviso di una struttura episodica e frammentaria che spezza il ritmo e non aiuta mai il lettore a immergersi completamente nell’atmosfere della storia. Si passa da un tema all’altro senza che ci sia una “trama” veramente forte e organizzata a fare da legante fra le varie vicissitudini affrontate da Billy e Wayne; dopo uno splendido esordio, quasi scioccante, e sicuramente intenso dal punto di vista emotivo, mi è parso inoltre che McCammon si perdesse un po’ strada, diluendo il succo della storia in maniera tutt’altro che efficacie.
Peraltro, considero le scelte narrative di McCammon tutt’altro che originali e coraggiose… o forse, questo presunto difetto è da imputare agli anni che sono effettivamente passati dalla prima pubblicazione del libro. Indubbiamente “La via oscura” è un romanzo che risente del peso del tempo; una lettura piacevole, ma lontanissima dall’idea di “classico intramontabile” cui ci hanno abituato autori del calibro di King o Clive Barker. 

Ho trovato insomma “La via oscura” un po’ polveroso, macchinoso in alcuni punti, e le sequenze narrate dal punto di Wayne (noiose e scontate oltre ogni dire) non hanno contribuito certo a smorzare questa sensazione.
Nel complesso, però, ho apprezzato molto il personaggio di Billy, il modo in cui l’autore ha deciso di aiutarlo a evolvere e a maturare, e ho amato alla follia quello di Ramona, sua madre; i primi capitoli presentano un’infinità di spunti di riflessione interessanti, e devo confessare che il vecchio, intramontabile tema del “good VS evil” riesce sempre a esercitare il suo discreto carico di fascino sulla mia immaginazione…
Una lettura forse non imprescindibile, quindi, ma senz’altro gradevole; per i fan dell’horror a caccia di piccoli tesori nascosti, potrebbe rappresentare una valida opzione…


Trama: 6.5/10
Ambientazione: 6.5/10
Personaggi: 7.0/10
Stile: 7.5/10
Coinvolgimento emotivo: 6.5/10

Verdetto definitivo: 6.8/10


Girl Power:

8 commenti:

  1. Per quanto il genere mi tenti, questa volta passo. Non mi convince!
    ;)

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    1. Non è un capolavoro, secondo me... ma resta una piacevole lettura, Sara! ;D

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  2. Questo non l'ho letto, ma il suo Hanno Sete è molto valido!

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    1. Ottima notizia: credo proprio che continuerò a seguire le opere di questo autore, allora! ^____^

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  3. Nonostante tutto mi hai messo una gran voglia di leggerlo, e mi hai dato molte speranze per Hanno Sete :D

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    1. Insieme a questo, avevo comprato anche "La maledizione degli Usher", quindi credo che sarà quello il prossimo di McCammon che leggerò... ma devo ammettere che anche "Hanno sete" mi intriga un bel po'! :D

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  4. l'horror non è il mio genere preferito, soprattutto per i film; dovrei provare con i romanzi, magari mi mettono meno ansia :D

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    1. So che molti lettori la pensano così, comprese tante persone che conosco...
      Se invece assomigli a me, finirai per trovare i romanzi MOLTO più inquietanti dei film, Angela, fidati! :P

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