lunedì 24 dicembre 2012
Recensione: "Chiedi alla polvere"
Titolo originale: Ask the dust
Autore: John Fante
Disponibile: anche in italiano, pubblicato dalla Einaudi!
Trama: "Pubblicato per la prima volta nel 1939 è uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in Italia e in Francia alla fine degli anni Ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. La saga dello scrittore Arturo Bandini, alter ego dell'autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. L'ironia sarcastica e irriverente, la comicità di Arturo Bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. Al centro della vicenda è il percorso di Bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l'incontro con la bella e strana Camilla Lopez..."
Ambientazione:
la storia si svolge sotto il sole torrido e "polveroso" di Los Angeles, in California, nel periodo della Grande Depressione; fra la metropoli e l'oceano, il deserto del Mojave, sterminato e suggestivo con le sue sabbie bianche e le sue misteriose colline.
Personaggi principali:
- Arturo Bandini: giovane scrittore, figlio di immigrati italiani, che dal natio Colorado decide di trasferirsi in California alla ricerca del successo.
- Camilla Lopez: una giovane donna messicana, cameriera in un bar di infimo livello, dinamica e vitale, ma anche fragile e contorta, che farà perdutamente innamorare di sé il protagonista Bandini.
- Hellfrick: vicino di stanza di Bandini, presso l'hotel di Bunker Hill in cui quest'ultimo soggiorna. E' quasi sempre sbronzo, e non si lascia mai sfuggire l'occasione di scroccare un prestito o di rubacchiare qualcosa, latte o carne che sia.
- Vera Rivken: una tormentata donna ebrea, moglie infelice e tradita dal consorte, con il corpo deturpato da una cicatrice che non le permette veramente mai di sentirsi in pace con il mondo o con se stessa.
Giudizio personale:
Credo che "Chiedi alla polvere" sia stato il primo (e unico :D) romanzo a tema non-sovrannaturale che io abbia letto nel corso di questo 2012! Posso senz'altro dire di essere contentissima di averlo scelto, perché l'ho trovato un libro meraviglioso, fulgido di colori e di spunti di riflessione, nonché popolato da una serie di personaggi complessi e sapientemente sfumati, primo fra tutti il protagonista, quell'Arturo Bandini, giovane scrittore di belle speranze, alter ego letterario dello stesso Fante.
Sotto il sole rovente della California, del deserto che su tutto sempre incombe, minacciando di travolgere e di riportare allo stato primordiale (alla polvere, per l'appunto) tutto ciò che l'uomo abbia mai avuto modo di costruire o sognare, si snodano le vicende, d'amore e professionali, di un ragazzo chiamato Arturo. Un ragazzo contraddittorio (chi di noi non lo è, del resto? XD) che cerca disperatamente di coronare due grandi obiettivi: diventare il più grande scrittore americano, e essere felice.
Molteplici le tematiche che si intersecano e si sfiorano: dalle riflessioni sociali (ho amato molto, ad esempio, l'allegoria di Los Angeles presentata come una sorta di grande "vaso", in cui le persone si trasferiscono convinte di potervi trovare grandi opportunità e nuova vita... e invece non trovano altro che aridità e la polvere del deserto che spira su ogni cosa, trasformandoli in fiori dal gambo reciso, trapiantati e strappati crudelmente alle loro radici) a quelle filosofiche (una citazione che mi ha colpito molto in questo senso: "Dio Onnipotente, mi dispiace di essere diventato ateo, ma hai mai letto Nietzsche?! Ah, che libro!"), a quelle esistenziali e personali, scaturite soprattutto dall'illustrazione del complesso rapporto d'amore/odio fra i personaggi di Bandini e Camilla.
Un rapporto che, nel film omonimo ispirato dal libro di Fante e uscito nel 2006 per la regia di Robert Towne, era stato drasticamente "semplificato", si deve dire, in quanto la love story proposta sul grande schermo dagli attori Collin Farrell e Salma Hayek poco o forse assolutamente niente ha a che spartire con la grandiosa, dolente, terribile profondità dell'amore che Bandini nutre per Camilla... ma non viceversa. Perché "Chiedi alla povere" è piuttosto la storia di un uomo che ama visceralmente una donna, che però non riesce a ricambiarlo; è la storia di due persone che si feriscono l'un l'altra talmente in profondità, talmente ripetutamente e con tanta passione, da innescare un legame abbastanza intenso e doloroso da scolpirsi per sempre, in maniera indelebile, nel cuore di entrambi.
E' la storia di due amori infelici e tragici, quello di Bandini, e quello di Camilla; che non sono mai, nemmeno per un secondo, lo stesso amore o lo stesso sogno... ed è la storia di un ragazzo che diventa uomo, ma che non per questo riesce a trovare quella pace agognata e bramata con tutto se stesso.
Da leggere assolutamente, per chi se lo fosse perso; per ritrovare una parte della nostra umanità fra le righe veementi e piene di passione e spessore del grande scrittore italoamericano, e ricordarci, con un piccolo sorriso sulle labbra e un sospiro trattenuto a metà nel petto, che a volte possiamo anche sentirci soli, e avere l'impressione che le polveri del deserto stiano per venire da noi a reclamarci... ma che altri, tantissimi altri prima di noi, hanno camminato su quelle calde sabbie dorate e le hanno attraversate.
E, alla fine, non tutti loro si sono perduti fra le dune durante il cammino! :)
Giudizio personale: 8.6/10
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