martedì 3 dicembre 2013
Recensione: "The Benevolence Tales"
Titolo: One Solstice Night + One Imbolc Gloaming + One Ostara Sunrise
Autrice: Elora Bishop (alias Sarah Diemer)
Serie: The Benevolence Tales, Racconti 1+2+3
Disponibile: in inglese!
Trama: "Isabella Fox, strega mediocre, si è appena trasferita nell'incantevole cittadina di Benevolence. In qualità di nuova maga del villaggio, ci si aspetta che getti un solo incantesimo all'anno nel sonnacchioso villaggio - qualcosa che nemmeno lei potrebbe mai mandare in malora.
O almeno così la strega spera!
Mentre le celebrazioni del solstizio d'inverno si avvicinano, Benevolence freme di magia e meraviglia. Ma non tutti sono i benvenuti nel partecipare alle festività della città.
La mutaforma emarginata Emily Deer vive da sola sulle montagne. E' un mistero per Isabella, finché non capita loro di inciampare l'una nell'altra nei boschi innevati, quasi come se fosse una magia.
Durante la notte del Solstizio d'Inverno, l'amore comincia a crescere fra le due donne, a dispetto del gelo dell'inverno e dell'inquietante possibilità che non tutto vada per il verso giusto a Benevolence..."
Ambientazione: la cittadina incantata di Benevolence sorge al riparo di un'irtissima montagna quasi perennemente avvolta nei ghiacci, in un cantuccio semi-dimenticato di un Reame fantastico che fa, di norma, estremo affidamento sull'uso della magia. Ogni villaggio sulla carta deve avere la propria strega di paese, e anche le persone comuni hanno di frequente a che fare con l'irruzione del sovrannaturale nelle loro vite; in quel di Angota, inoltre, una delle città più popolose e caotiche, sorge la prestigiosa Accademia incaricata di formare le giovani generazioni di incantatrici e stregoni.
Nel corso dei tre racconti, abbiamo modo di acquisire familiarità con altri piccoli centri caratteristici del Reame (come Lunrose Abbey, per esempio, una suggestiva cattedrale infestata di fantasmi) e con numerose tradizioni e vecchie leggende riguardanti la cosmogonia del mondo.
Personaggi principali:
- Isabella Fox: giovane strega pasticciona e di indole semplicissima, golosa di te' e pasticcini sopra ogni altra cosa, che è già stata ripetutamente scacciata da vari villaggi, a causa di parecchi guai magici combinati di qua' e di là! Isabella non è particolarmente dotata in campo magico (né, a onor del vero, in alcun altro campo dello scibile umano, sembrerebbe alle volte! XD), e ha rischiato il rogo più di una volta a causa della sua ingenuità. Ma sa essere anche coraggiosa e altruista, oltre che estremamente dolce e sognatrice, e determinata nel cercare di trovare un modo per redimersi agli occhi del mondo...
- Emily Deer: mutaforma emarginata dalla comunità a causa di un antico torto compiuto da uno dei suoi progenitori, Emily ha la facoltà di trasformarsi in una daina bianca ed è, come quasi tutte le persone costrette a imparare una dura lezione da uno stato di solitudine prolungata, taciturna e ombrosa in quasi tutte le circostanze. Diffidente e guardinga, e altrettanto nobile e valorosa, non teme alcun pericolo... purché non le si chieda, chiaramente, di provare a trascorrere più di cinque minuti in una stanza affollata senza finire con lo scappare via urlando! XD
- Alice: loquace gatta parlante e Famiglio personale di Isabella. Inseparabile compagna di avventure della strega, Alice è buffa e scontrosa, e non risparmia mai una calorosa ramanzina alla sua amica, qualora pensi che ne abbia bisogno (il che, nel caso di Alice, si traduce con "praticamente sempre"! XD) Ma sa essere anche servizievole e affettuosa, e di certo adora Isabella e Emily di tutto cuore.
Le mie opinioni:
La serie "The Benevolence Tales", in realtà, porta la firma della stessa mente creativa che ha escogitato il retelling in salsa fantasy-romance (con protagoniste due dee adolescenti innamorate) "The Dark Wife". Di quel meraviglioso, piccolo romanzo vi avevo già parlato tempo fa (cliccate pure QUI se volete dare un'occhiata alla recensione); prima di passare ad analizzare i vari racconti che compongono la serie ambientata a Benevolence, la magica città sperduta fra le montagne popolata da una stirpe di soli Mutaforma (più una certa strega dai capelli rossi, certo...) vorrei dunque fare una piccola precisazione a proposito dell'autrice.
Elora Bishop e Sarah Diemer sono, come forse a questo punto avrete intuito, la medesima persona: la scrittrice americana ha infatti scelto di firmare con il nome "Diemer" tutte le sue opere rivolte prevalentemente ad un pubblico di adolescenti, mentre quello della Bishop identifica tutti i lavori destinati alle sue lettrici un po' più "cresciutelle"! XD
Ora... Ebbene sì, avevo fatto lo stesso ragionamento che, con ogni probabilità, starete facendo anche voi: avevo pensato, senza stare a rifletterci troppo, che tale distinzione non potesse che implicare la presenza, all'interno delle opere della Bishop, di un contenuto dai toni più maturi, di tematiche alternative rispetto a quelle proposte negli YA di Sarah Diemer, più, al limite, un opzionale ed eventuale aumento del tasso ormonale delle protagoniste implicate XD, a discapito magari di altre componenti.
E invece, da questo punto di vista, sono rimasta senz'altro sorpresa: trovo che "The Dark Wife" sia, viceversa, un romanzo dalle atmosfere senz'altro mooooolto più dark rispetto alla serie "The Benevolence Tales", per non parlare poi della tensione di alcune parti della storia, o della caratterizzazione dei "cattivi".
Il legame fra Isabella e Emily, d'altra parte, rispecchia tantissimo la relazione di Ade con Persefone: vi ritroviamo la medesima delicatezza condita d'ottimismo e buoni sentimenti, lo stesso romanticismo spassionato, dolce, assoluto, zuccheroso in molti più modi di quanti sarei mai in grado di descrivervene senza scadere nella più pura banalità, perché, purtroppo, non sono stata benedetta dal medesimo dono che vanta la Bishop/Diemer: se provassi io a scrivere dei racconti simili a quelli che a lei riescono così bene, con tanta grazia, brio e naturalezza, probabilmente finireste per tirarmi appresso un'intera cesta di pomodori alla prima occasione, state pur certi! :P
Ad ogni modo, l'autrice sostiene che la sua cifra stilistica si modifichi sensibilmente nello scrivere sotto lo pseudonimo della Bishop; posso confermare che, almeno in parte, la dichiarazione corrisponde senz'altro a verità... ma non posso tralasciare di specificare che la differenza di stile, secondo me, non è poi così accentuata.
Le protagoniste della serie ambientata a Benevolence hanno inoltre un'età indefinita, che potrebbe oscillare tranquillamente dai venti ai trenta: non stiamo parlando esattamente di liceali, quindi, d'accordo... ma, a mio modo di vedere, questo vuol dire poco, perché chi apprezza le storie della Bishop è destinato ad adorare visceralmente anche quelle della Diemer, e viceversa!
"One Solstice Night", il primo volumetto della serie, vale a introdurre i personaggi principali e le fiabesche ambientazioni offerte da Benevolece, sperduta cittadina di Mutaforma quasi perennemente ammantata dalla nevi, i cui abitanti praticano la magia con la stessa costanza con la quale Isabelle Fox, giovane strega un po' imbranata, viene scacciata dai vari villaggi del regno per aver puntualmente combinato qualche grosso guaio magico! :P
Il racconto fila via come un'ottima sorsata d'acqua fresca: è semplice, cristallino, lineare; una fiaba deliziosa, nella sua innocenza candida e dolce, eppure velata nello stesso tempo da un senso dello humor particolare, oltre che da un sottilissimo filo d'ironia che, come dico sempre, non guasta mai!
Isabella è una protagonista che conquista: mediocre in tutto, per sua stessa ammissione, non è capace di fare niente, e non esiste praticamente cosa al mondo che le riesca al primo colpo (né al centesimo, a essere sinceri... provate a indovinare un po' chi mi ricorda, se ci riuscite?! :P).
Stiamo parlando di una semplice strega alle prese con un compito apparentemente facile, il quale si rivelerà - neanche a dirlo! - molto più grande di lei e delle sue modeste abilità magiche; ma molto presto conoscerà l'Amore, quello vero e puro con la maiuscola - e dal momento che si tratta, per l'appunto, di una fiaba sotto ogni punto di vista, è inutile precisare che si tratterà anche del più classico caso di amore assoluto a prima vista, vero? XD - e alla fine troverà la forza necessaria... per rialzarsi in piedi dopo il più prevedibile degli scivoloni!
In "One Imbolc Gloaming", secondo atto della serie, assistiamo invece ad un certo approfondimento del personaggio di Emily, l'innamorata di Isabella (laddove la strega è scanzonata e piena di difetti, Emily sembra praticamente la Perfezione Incarnata in Terra... ma, grazie al cielo, questo non si rivela del tutto vero, e meno male, perché Emily altrimenti non sarebbe mai riuscita a piacermi così tanto!), oltre che ad un'ulteriore elaborazione delle potenzialità dell'ambientazione proposta dall'autrice.
La Bishop, ho appreso con piacere, ha sempre fatto sua una crociata che, all'interno del panorama del fantastico, secondo me è davvero importantissima: lamentando, fin dalla più tenera età, la mancanza pressoché assoluta nel fantasy di personaggi nei quali fosse possibile identificarsi (come ti capisco, Elora!!! XD) e della mancata rappresentazione della diversità all'interno della narrativa per ragazzi, si è sempre impegnata nel tentativo di attribuire ai suoi personaggi femminili delle caratteristiche che potesse sentire come sue, davvero e fino in fondo: se da un lato ciò si traduce, nella maniera più lampante, nella ripetuta creazione di una coppia principale di donne felicemente innamorate l'una dell'altra - la Bishop ha sposato la sua compagna, l'editor Jennifer Diemer, una manciata di anni fa, e non manca mai di citarla e ringraziarla in ogni singola intervista che tiene - dall'altra si evince anche dalla sentita necessità di integrare il suo complesso apparato di credenze religiose nella cosmogonia (seppur liberamente adattata) dei vari mondi che di volta in volta si accinge a costruire.
La Bishop, seguace del paganesimo, infarcisce dunque soprattutto "One Imbolc Gloaming" di elementi tratti dalla propria dottrina; talvolta centra nel suo obiettivo di affascinare il lettore e di stupirlo, talvolta eccede e passa la linea, sconfinando nel pericoloso campo del noioso e ridondante.
Ma, per essere sinceri, anche questo secondo racconto mi è piaciuto tantissimo: non che sia per tutti i gusti, certo, questo no... ma, sul serio, ragazzi: chi lo dice che TUTTI i libri debbano essere, per forza di cose, sempre per tutti i gusti?
Dove sarebbe il bello, se tutti fossimo uguali, e quanto poco interessante e colorato ci sembrerebbe allora il mondo? ;D
Chiude questa prima trilogia di racconti, infine, "One Ostara Sunrise"; un ritorno alle "origini" del primo racconto, in un certo senso, che vale a ribadire, fra le altre cose, l'entità dell'ammirazione e dell'amore sviscerato che la Bishop ha sempre nutrito per Terry Pratchett e per il suo umorismo folle, geniale, perennemente sopra le righe.
Non che stia cercando di paragonare i due autori, questo mai; ma davvero alcuni elementi, battute e dialoghi fuori di testa dei racconti della serie mi hanno fatto tornare in mente alcune particolarità dei libri di Pratchett incentrati sulle streghe e sul loro pazzo, sconclusionato mondo.
E' Alice, in modo particolare, la gatta scontrosa e sempre pronta al battibecco, Famiglio personale di Isabella e mio personaggio preferito, a farsi portavoce di alcune delle trovate e delle battute più divertenti della trilogia.
In conclusione: una piccola, grande serie fresca, briosa, leggera, divertente e intrisa di magia. Se cercate epiche avventure o effetti speciali mirabolanti, storie d'amore controverse e triangoli d'amore squarciabudella XD, evitate pure senza troppi indugi.
Se, invece, avete voglia di una romantica volata a occhi spalancati, dritti nel cuore di una suggestiva fiaba senza tempo e senza età - e priva, grazie al cielo, di ogni vacua pretenziosità fine a se stessa - provate a concedere una possibilità a "The Benevolence Tales": scommetto che vi divertirete! ;D
Giudizio personale: 8.0/10
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Non conoscevo questa autrice, ma credo che rimedierò presto!!!! :)
RispondiEliminaSono felice di sentirlo, Siannalyn: secondo me, è molto, molto brava! ^^
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