Recensione: "Gli incubi di Hazel"

"Non è facile fare amicizia. 

Anche se coloro con cui cerchi di fare amicizia non sono struzzirana o gorillopardi o pitospini, o assassini o pazzi. 

La gente è complicata, sola, arrabbiata o ansiosa: è così e basta.

Ma devi provarci lo stesso.

Per quanto la gente ti possa spaventare, devi decisamente cercare di conoscerla."

Titolo originale: Hazel's Phantasmagoria 
Autore: Leander Deeny
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Newton Compton!
Trama: "Hazel, un'allegra bambina di dieci anni, è ospite della terribile zia Eugenia in compagnia del suo antipatico cuginetto Isambard. Basterebbe l'immagine del vecchio maniero dove vivono i parenti di Hazel per spaventare qualsiasi visitatore, eppure, dopo la prima inquietante giornata con zia Eugenia, la vita comincia a cambiare."
Ambientazione: l'eccentrica (dis-) avventura di Hazel si svolge in Inghilterra, approssimativamente durante i giorni nostri. La cornice della storia è data dalla lugubre e sinistra magione del compianto Lord Piquard, gentiluomo vecchio stampo con la smodata passione - assai britannica, potrebbe azzardare qualcuno! XD - per le scommesse e il gioco d'azzardo. Una casa enorme, bizzarra, suggestiva e circondata da un bosco che sembra possedere qualcosa di magico; una dimora che, chiaramente, cela dietro le sue mura più di un segreto...
Personaggi principali:
- Hazel: scontrosa e buffa ragazzina di dieci anni, costretta a trascorrere una vacanza di tre settimane in compagnia dell'orribile zia materna e del suo squinternato cugino. Ostinata e ribelle, Hazel ha un modo tutto suo di concepire la vita XD, e vanta una prospettiva esilarante sulle cose che, secondo me, non può assolutamente fare a meno di conquistare il lettore!
- Lady Eugenia: acida, superba e arrogante zia di Hazel, una matrona dal pugno di ferro e dalla lingua tagliente che non si permette mai alcuna concessione. Sgarbata e implacabile con la servitù, si mostra tirannica anche nei confronti del docile figlioletto Isambard, che arriva a comandare praticamente a bacchetta...
- Isambard: un piccolo genio di dieci anni, che vive isolato nella magione di sua madre, senza mai incontrare nessuno, perennemente immerso nei suoi libri di testo. Timido e impacciato, Isambard si dimostra, sin da subito, abbastanza amichevole con la cugina appena arrivata... ma i primi diverbi, considerando il caratterino di Hazel, chiaramente non tarderanno a manifestarsi!
Le mie opinioni:
"Gli incubi di Hazel", per quanto mi riguarda, è quel piccolo, eccentrico, preziosissimo gioiello per cui non ti eri preparata e che non ti aspettavi in alcun modo!
E' il romanzo per giovani lettori di cui nessuno parla, che in tanti abbiamo tralasciato, per concentrare invece la nostra attenzione su (scadenti!) titoli del calibro de "L'atlante di Smeraldo" di John Stephens e (non me ne vogliate, esprimo qui un'opinione del tutto personale ;D) "Blue" di Kerstin Gier.
"Gli incubi di Hazel" esordisce forse nella maniera più banale e trita di tutte: c'è questa ragazzina, Hazel, buffa, scontrosa e immatura quanto solo una bambina della sua età potrebbe mai arrivare a essere, che viene spedita dagli irresponsabili e affaccendati genitori in una lugubre e sperduta grande magione nobiliare inglese. Un soggiorno che si rivelerà assai strano e inquietante, e che pure lascerà un segno indelebile nella memoria e nel cuore della nostra indomita protagonista.
La zia di Hazel, nel frattempo, la tirannica e maleducata Lady Eugenia, gliene farà passare di tutti i colori, mentre il cuginetto Isambard la introdurrà in un bizzarro e bislacco mondo fatto di curiosi ibridi e inquietanti misteri familiari...
Una premessa come tante, dunque, di cui abbiamo già sentito parlare tante volte e di cui - nessun dubbio al riguardo! - sentiremo parlare ancora e ancora nel corso delle nostre prossime letture.
Fin dalle prime pagine del romanzo, tuttavia, spicca la fortissima personalità di Leander Deeny, attraverso la voce ironica e irresistibile di un narratore che è, nella miglior tradizione del british fantasy per bambini, del tutto onnisciente e perfettamente consapevole del suo ruolo e dei propri obblighi verso il lettore.
E, nel giro di uno o due capitoli, l'abbaglio iniziale diventa lampante: "Gli incubi di Hazel" smentisce qualsiasi blanda aspettativa iniziale e la surclassa in maniera secondo me encomiabile, abbandonando immediatamente la strada che sembrava avere imboccato (quella del classico romanzo di formazione in salsa fantasy, in cui una bisbetica eroina di dieci anni arriva a maturare e a farsi carico della responsabilità di salvare il mondo dal Male Assoluto e chissà cos'altro...) per seguire piuttosto un sentiero decisamente inaspettato, più tortuoso, attuale e interessante.
Leander Deeny approfitta infatti dell'occasione per regalarci piuttosto un'eccentrica e notevolissima storia d'amicizia dolce-amara, che strizza ripetutamente l'occhio a "Lemony's Snickets" e "Monsters & Co."; un racconto in cui la linea divisoria fra il Bene e il Male non solo viene ripetutamente sorpassata da tutti i personaggi schierati in campo, ma addirittura ignorata e schernita a ogni nuova, inaspettata piega della storia.
Trovare dei difetti in questo libro non è compito facile; cosa potrei segnalare? Una parte centrale lievemente sottotono rispetto ad esordio e conclusione? Un mancato approfondimento dell'ambientazione, che comunque sia avrebbe potuto essere sfruttata forse in maniera ancor più significativa allungando un po' il numero delle pagine, considerando le sue alte potenzialità?
Potrei, certo, rimarcare tutte queste cose; ma si tratterebbe di andare a cercare il cavillo per poter avere l'opportunità di muovere immeritati rimproveri all'autore, e probabilmente anche di un pretesto per cercare di farmi passare per una lettrice obiettiva a tutti i costi XD, quando invece è così evidente che "Gli incubi di Hazel" mi ha conquistato su tutta la linea, senza colpo ferire e senza la benché minima ombra di dubbio! :D
Sono convinta che questo libro abbia le carte in regola per appassionare, divertire e commuovere in futuro tanti, tanti altri lettori oltre a quelli che hanno avuto modo di leggere il romanzo fino a qui; quella di Hazel è una storia che, ne sono certa, piacerebbe da matti a Catherynne Valente (altra autrice di indiscussi classe e talento narrativo decisamente sottovalutata da noi, troppo sottovalutata...) e alla Holly Black di qualche anno fa, quella che ci ha fatto dono, con la complicità dell'illustratore Tony DiTerlizzi, delle straordinarie "Cronache di Spiderwick".
Lasciatevi trascinare da Hazel e compagni all'interno del loro mondo contagioso, improbabile, amaro, stralunato e terribilmente "reale", dunque; come sempre, leggete il romanzo alla prima occasione, e sappiatemi dire! ;D


Giudizio personale: 9.2/10