"Brutalmente aggredita da un dio e ingiustamente maledetta da un altro, che lei serviva fedelmente, Medusa ha trascorso gli ultimi duemila anni a consumare la sua punizione su un'isola incantata del Mar Egeo.
Un bel po' distante da come le mostruose leggende l'hanno sempre descritta, Medusa ha passato il tempo ad istruirsi, a fare giardinaggio, e a cercare disperatamente di mettere in fuga gli avventurieri che occasionalmente finiscono, con suo grande sgomento, per trasformarsi in statue quando provano a coglierla di sorpresa.
Mentre il tempo marcia senza di lei, Medusa non desidera altro che di ottenere una seconda chance, per riprendersi quella vita che le è stata rubata ad un'età fin troppo giovane.
Ma poi arriva un giorno in cui Hermes, uno dei pochi amici che le siano rimasti e l'unica divinità di cui lei ancora si fidi, chiede al resto degli dei di ritirare la maledizione.
Allora comincia un viaggio verso la guarigione e la redenzione, per reclamare una vita dopo la tragedia, e per scoprire quanto l'amicizia e l'amore possano essere potenti - perché qualche volta, devi lasciarti cadere nelle profondità dell'oceano prrima di poterti rialzare di nuovo."
"The Deep End of the Sea" è un romanzo auto-conclusivo (la Lyons lo giura e lo spergiura, e speriamo tanto che dica il vero! :P) appartenente alla categoria - dalla sottoscritta mai pienamente compresa! XD - del "New Adult" a sfondo sovrannaturale.
Appassionata di Jane Austen, devota fan del romanzo " Anna and the French Kiss" di Stephanie Perkin, l'autrice del nostro retelling odierno sembrerebbe avere delle "credenziali" piuttosto atipiche, per una scrittrice di libri di genere fantasy/fantastico; eppure, una breve scorsa alla sua biografia è sufficiente per far balzare all'occhio un dettaglio della sua carriera assolutamente non trascurabile, vale a dire il lavoro di archeologa, che portava avanti prima di dedicarsi alla scrittura a tempo probabilmente pieno.
Considerando la natura e l'ambientazione di "The Deep End of The Sea", si tratta di un particolare abbastanza rassicurante, non lo posso negare :P....
La Lyons, ad ogni modo, fa risalire l'origine del suo fascino nei confronti della leggenda di Medea alla visione di un vecchio kolossal al cinema, " Clash of the Titans" - non il remake recente, chiaramente, bensì il film originale targato 1981.
Nel suo BLOG personale, l'autrice scrive così:
"Mi ricordo di essere andata a vedere "Clash oh the Titans" quando uscì per la prima volta in un piccolo cinema a pochi passi da casa mia. (....) Ricordo la scena in cui Perseo va nella tana di Medusa per tagliarle la testa (...), quando lei entrò per la prima volta in scena, mi coprii la faccia con le mani, temendo che, se l'avessi vista anch'io, ci fosse la possibilità molto reale di trasformarmi in pietra a mia volta. (...) Ad ogni modo, mio papà non si coprì il viso; questo mi stressò per tutto il tempo. Continuai ad azzardare occhiate nella sua direzione mentre ascoltavo la coda del mostro strepitare in giro per tutta la scena, assicurandomi che, quando fosse venuto il momento di andarcene, mio padre sarebbe tornato indietro sano e salvo insieme a me."
Più il tempo andava avanti, più versioni del mito di Medusa la Lyons arrivava a leggere, e più si sentiva dispiaciuta per la povera ragazza.
"La maggior parte delle leggende sostiene che Medusa fu violentata. Come punizione per - oh, non lo so, aver avuto l'audacia di essere violentata! - venne maledetta e trasformata in un mostro.
E' il classico frammento di orribile patriarcalismo, sempre pronto a incolpare la vittima, il che mi fece pensare più di una volta che, se lei diventò un mostro vendicativo dopo di questo, chi avrebbe potuto davvero fargliene una colpa?
C'è sempre stato un nucleo pronto nel fondo della mia mente, la consapevolezza di una storia, a proposito del tipo di persona che avrebbe potuto essere, essendo andata incontro a un trauma del genere. (...) Sapevo di dover raccontare la sua storia."
"The Deep End of the Sea" ha riscosso, oltreoceano, una netta maggioranza di recensioni positive, che oscillano dal più tiepido apprezzamento all'entusiasmo più scatenato.
Chissà se vedremo mai questo titolo tradotto qui da noi in Italia...
Non ci resta che pazientare, e aspettare che sia il tempo a fornirci una risposta! ;D
ah me lo segno!! :) Ma siamo sicuri che è autoconclusivo? o ci sarà un seguito tra qualche anno?
RispondiEliminaL'autrice giura di no: nel suo blog, a domanda diretta, risponde che "The Deep End of the Sea" è nato come stand-alone, e che lei non ha alcuna intenzione di provare a espandere la serie... Chiaramente, bisognerà prendere questa dichiarazione con le consuete pinze :P, ma immagino sia il massimo della garanzia che possiamo ottenere al riguardo, per il momento! ;D
EliminaOooh, mi piace *________* lo leggerò di sicuro. :D
RispondiEliminaBella scoperta, Sophie. :3
Grazie mille, Veronica! Incuriosisce tanto anche me! ^_____^
Elimina*_*
RispondiEliminaNon potrei essere più d'accordo!! ^_____^
EliminaQuesto me lo segno, e complimenti all'autrice: sono state le sue parole più che la trama a catturarmi :D
RispondiEliminaIdem anche per me, Kate: l'autrice sembra una tipa in gamba... per il momento, questo fa moooolto ben sperare! :D
EliminaSembra interessante :)
RispondiEliminaYes, lo credo anch'io! ^^
EliminaBella scoperta davvero! E bella ricerca sul blog dell'autrice!
RispondiEliminaGrazie mille, Jo! E' decisamente un libro che mi ispira parecchio, per il momento! ^_____^
EliminaQuesto mi ispira parecchio, speriamo che lo pubblichino anche qui in Italia *_*
RispondiEliminaMe lo auguro tantissimo anch'io, Aenor! ;D
EliminaQuesto sembra assolutamente imperdibile!!!! *____________*
RispondiEliminaVerissimo!!! <3
EliminaMa sembra splendido! :)
RispondiEliminaPoi le parole dell'autrice colpiscono davvero!
Vero? Anche a me la Lyons ha fatto decisamente un'ottima impressione! ^^
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