sabato 23 agosto 2014

Recensione: "Open Grave" (film)




Titolo originale: Open Grave
Regia: Gonzalo Lopez-Gallego
Cast: Sharlto Copley; Joseph Morgan; Thomas Kretschmann; Erin Richards; Josie Ho; Max Wrottesley; Balázs Szitás; Éva Botos; M. Frakes; Márta Szabó; Kati Dombi; Zsuzsanna Szabados; Pedro De Santiano; Araceli Sanz; Tofi Seffer.
Anno: 2013

"Jonah, insanguinato e mal ridotto, riprende conoscenza in una fossa piena di cadaveri. Quando riesce a uscirne, trova una baita e cinque sconosciuti al suo interno che, come Jonah, non hanno la minima idea di dove o chi siano e non hanno neanche idea di cosa sia accaduto all'ambiente desolato che li circonda. Nell'urgente necessità di risposte e cibo, il gruppetto inizia a farsi prendere dal panico e, rivoltandosi gli uni contro gli altri, tentano di ricostruire i fatti che li hanno condotti in quella situazione. A corto di risposte e di tempo, Jonah e i suoi compagni avvertono che per sopravvivere in quella landa desolata devono decifrare l’inspiegabile ostilità racchiusa nelle tenebre di quel paesaggio abbandonato. Che luogo è quello e cos'è successo a tutti loro?"


Ultimamente non sai mai cosa aspettarti da un film horror.
O, per meglio dire, lo sai perfettamente: espressioni quali "sceneggiatura pasticciata", "terribili e indegni effettacci visivi", "cast tecnico e artistico ai confini della realtà", e molte altre di questo stesso tenore non giungono affatto nuove alle nostre orecchie, vi assicuro! XD
Solo che, di norma, il bravo appassionato del genere si sforza di non pensarci e decide di sfidare comunque la sorte, e di concedere una possibilità alle pellicole più disparate.
Qualche volta, la fortuna sceglie di premiarci, e allora ci ricompensa con la visione di piccole perle inaspettate e accattivanti, come nel caso dell'incalzante e suggestivo "Oculus - Il riflesso del male", per citare una delle uscite più recenti.
Il più delle volte, invece, noi poveri spettatori veniamo puniti per la nostra irrecuperabile testardaggine: ecco allora che ci ritroviamo costretti a sorbirci qualche filmetto dalla trama inconsistente e vaneggiante, tipo questo "Open Grave", per dirne una! :P
Il soggetto, di per sé, secondo me non è neppure tanto male; anzi, verrebbe piuttosto da chiedersi come abbia fatto il regista Gonzalo Lopez-Gallego a realizzare un tale noioso e dozzinale polpettone in salsa thriller, a partire da una premessa di base tanto suggestiva e intrigante.
Dopo una ventina di minuti abbastanza interessanti, infatti, "Open Grave" comincia a dare sfoggio di un'artificiosità assolutamente grossolana, del tutto priva di calore e di colore; gli smemorati personaggi si trascinano qua e là sullo schermo farfugliando sempre le stesse tre o quattro scemate in croce (essenzialmente mille e una varianti delle due amletiche domande "non mi ricordo più chi sono, e adesso che faccio?" e "ooohhh porca p***ana, ma dove beep siamo?! XD) e, con la complicità di un uso smodato e dissennato del rallenty, di un montaggio agghiacciante, di tante fastidiose voci fuori campo e di una colonna sonora a base di percussioni quasi del tutto sbagliata, riescono nell'impossibile compito di farti sbadigliare persino nei momenti di azione o follia sanguinosa più efferata.
Come se non bastasse, aggiungete al cocktail la faccia accigliata e perennemente inespressiva di Erin Richards, che interpreta la parte della protagonista femminile del film, e un doppiaggio italiano abbastanza pietoso da rasentare l'imbarazzante, e vi sarete fatti un'idea abbastanza accurata di quella che è, secondo me, l'effettiva qualità di "Open Grave".
Uniche note salvabili, a mio personale avviso: l'idea alla base della sceneggiatura, come per l'appunto dicevo prima, che avrebbe potuto essere sviluppata in maniera nettamente superiore nelle mani capaci di un direttore artistico più competente, e la prima parte del film, che pur traballando un pochino riesce per lo meno a coinvolgere lo spettatore al punto da instillargli un forte senso di curiosità nei confronti del fitto mistero che circonda questa letalissima isola costellata di corpi martoriati e di ombrosi e loschi individui derubati di ogni memoria...

Giudizio personale: 5.3/10



7 commenti:

  1. Lo spunto è molto interessante e concordo con la tua valutazione, il film comincia benino ma si perde piuttosto rapidamente, diventando troppo, troppo noioso.

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    1. Infatti: una vera e propria occasione sprecata, un grandissimo peccato!

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  2. Non l'ho visto, ma evidentemente non mi perdo proprio niente.
    Però, se capita...
    Io, invece, ho visto Lucy, di Besson, e l'ho trovato noioso, confuso e brutto. Pieno di stronzate new age, per me, e con inutili cenni a The Tree of life. Su, Luc, che ti fumi? Ti consiglio, invece, se non l'hai visto, Cracks, con la mia amata Eva Green. E' quello che sarebbe stato The Moth Diaries, se non fosse stato un cesso di film, ecco. :)

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    1. Oddio, Mik, davvero "Lucy" è così brutto?! E io che lo aspettavo così tanto... ma accidenti, perché Besson non riesce più a ritrovare un minimo di creatività?!!! ç_____ç
      Non conoscevo "Cracks", ma direi che mi hai dato un gran bel consiglio (come sempre, del resto! <3): appena riesco a procurarmelo lo guardo al volo, ha una trama che mi intriga veramente tanto! :D E se poi c'è Eva Green nel cast... tanto meglio, piace molto anche a me! ^____^

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    2. A me Besson piace un po' sempre e un po' da sempre - per dire, trovo Angel-a, il film in bianco e nero, di una poeticità infinita. Per quanto riguarda gli action movie, i suoi sono gli unici che reggo, ma questo Lucy fa eccezione. Incocludente e pure presuntuoso!

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  3. Ahah il triste destino di noi amanti dell'horror...!! :P
    Su dieci film che vedo uno o al massimo due sono ben fatti! Ora sono curiosa di vedere Cracks, mi fido del consigli di Mr Ink! ;-)

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    1. Anch'io mi fido decisamente tanto dei consigli di Mik: lo guarderemo in quasi contemporanea, allora, mi sa! ;D

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