Jessica Jones - Prima Stagione

Nel 2013, Netflix ha stipulato un contratto con la Marvel che prevede la produzione e la distribuzione di almeno quattro distinte serie televisive (più una miniserie collettiva, "The Defenders"),  ciascuna incentrata sulle gesta di un diverso supereroe dei fumetti.
All'inizio del 2015, abbiamo quindi potuto assistere all'eccellente risultato conseguito da Drew Goddard con il suo superlativo "Daredevil", mentre a partire dal venti novembre è arrivata anche la prima stagione di "Jessica Jones", un' odissea creata e sviluppata per il piccolo schermo dalla sceneggiatrice hollywoodiana Melissa Rosemberg.

I titoli citati nel curriculum della Rosemberg, vi dirò, sono bastati da soli a scatenare un piccolo brivido di apprensione lungo la mia schiena.
Voglio dire, quando uno dei più grandi vanti della tua carriera consiste nell'aver co-firmato le sceneggiature di "Twlight" e "Step Up", che cosa potremmo mai legittimamente aspettarci, noialtri appassionati di cinecomics e telefilm ispirati al variegato mondo dei fumetti americani?
Mai avrei immaginato che la risposta definitiva a questo quesito sarebbe stata: "una serie tv grandiosa, ecco cosa, capace di assimilare la lezione di "Daredevil" e di aggiungere alla storia personale della cupa (anti-)eroina Jessica Jones quel fondamentale tocco di umanità e spessore psicologico in più!"

Ma partiamo dal principio.
Poichè il nome di Jessica Jones non è neanche lontanamente celebre quanto quello di altri supereroi in costume, credo che comincerò dallo spiegare che la nostra protagonista (interpretata dall'ottima Krysten Ritter) è un'investigatrice privata dotata di forza sovrumana e straordinaria agilità atletica.
La giovane agisce fra le strade cupe e affollate di una Hell's Kitchen post-Age of Ultron ancora  ferita dagli avvenimenti narrati nel secondo film degli Avengers; la serie descrive i suoi sforzi per cercare di sopravvivere e superare il trauma dovuto allo sfortunato incontro con il super-villain Purple Man, alias Kilgrave (David Tennant)

 Non che Jessica stia facendo esattamente dei passi da gigante, da questo punto di vista.
Oltre a soffrire di attacchi d'ansia e di un alcolismo sempre più distruttivo, la ragazza tende infatti a reagire con aggressività esagerata di fronte a qualsiasi provocazione e ad allontanare da sé tutte le persone a cui tiene; primi della fila, il misterioso Luke Cage (Mike Colter, che a breve avrà la sua serie...), con cui Jessica accende una focosa relazione, e l'amica di sempre/sorella adottiva Trish (Rachel Taylor).

La Ritter, secondo me, interpreta il ruolo di Jessica con un'intensità grandiosa, e posso solo dire che questo ha contribuito ad accrescere ulteriormente la mia simpatia/empatia nei confronti del personaggio.
Personalmente, ho adorato ogni sfumatura di Jessica, oltre alla sua sconfinata capacità di farmi infuriare, ridere o provare un travolgente senso di tenerezza, spesso nell'arco della medesima scena.
La sua asocialità congenita, la sua totale incapacità di relazionarsi agli altri esseri umani e la sua natura fondamentale altruista/diffidente la rendono al contempo buffa e tragica, eccentrica e perfettamente "ordinaria" (per essere una scorbutica ragazzaccia in grado di sollevarsi settanta kg di lastra di marmo sopra la testa, almeno...).

Le relazioni di Jessica con gli altri personaggi risultano al contempo complesse e toccanti; un pò come le tematiche affrontate dalla serie, del resto, trattate con insolita delicatezza e maturità , che secondo me fanno di "Jessica Jones" uno dei migliori prodotti Marvel in assoluto.
Come non citare, inoltre, il validissimo contributo apportato dalla presenza di David Tennant sul set?
Il suo Kilgrave (egocentrico, arrogante, vanesio, infantile...) è un bastardo affetto da manie di onnipotenza, perverso e superbo finché si vuole, ma anche dotato di un senso dell'ironia e di una sagacia in grado di rendere ogni suo singolo istante sulla scena un autentico spasso.

Il ritmo dei singoli episodi, bisogna dirlo, non si è sempre rivelato impeccabile.
Personalmente non ho rischiato di annoiarmi, ma si nota un certo squilibrio soprattutto fra la prima e la seconda metà della stagione, con un accumulo di momenti emozionanti e colpi di scena al cardiopalma verso l'ultimo quarto dell'arco narrativo.

Non ho neppure afferrato bene il senso di tutte quelle trashissime scene di wild sex, se per quello; ma okay, il telefim è talmente bello e ben fatto che alla fine me ne sono fatta una ragione!
Chiaramente, vi esorto a non aspettarvi combattimenti acrobatici esaltanti in stile "Daredevil"; Jess e Luke picchiano parecchio e picchiano forte, ma hanno uno stile molto più "urban", ruvido, tipico di chi ha imparato a lottare soprattutto restando invischiato in mille risse di strada.

Ma se siete alla ricerca di un'avvincente serie tv dai personaggi interessanti, ombreggiati da una serie interminabile di umanissime vulnerabilità e difetti, di suggestive ambientazioni noir crude e metropolitane, e alimentata dal ritratto di un'eroina forte, tragica e indimenticabile, bé...
A partire da adesso, sapete esattamente cosa fare, dico bene? ;D