lunedì 11 gennaio 2016

Recensione: "Alice"



Titolo: Alice
Autrice: Christina Henry
Serie: Chronicles of Alice, Vol. 1
Disponibile: in inglese!
Trama: "In un labirinto di edifici cadenti e di gente disperata chiamato Vecchia Città, si erge un ospedale le cui mura cineree echeggiano delle grida delle povere anime intrappolate al suo interno. In questo ospedale, c'è una donna. I suoi capelli, un tempo biondi, le pendono aggrovigliati lungo la schiena. Non riesce a ricordare perché si trova in un luogo così terribile. Solo un tea party avvenuto molto tempo fa, e lunghe orecchie, e sangue... Poi, una notte, un incendio all'ospedale offre alla donna l'opportunità di scappare, di rotolare fuori dal buco che l'ha imprigionata, lasciandola libera di scoprire la verità sul suo passato. Solo che anche qualcos'altro riesce a fuggire con lei. Qualcosa di oscuro. Qualcosa di molto potente..."

n a warren of crumbling buildings and desperate people called the Old City, there stands a hospital with cinderblock walls which echo the screams of the poor souls inside.
In the hospital, there is a woman. Her hair, once blond, hangs in tangles down her back. She doesn’t remember why she’s in such a terrible place. Just a tea party long ago, and long ears, and blood…
Then, one night, a fire at the hospital gives the woman a chance to escape, tumbling out of the hole that imprisoned her, leaving her free to uncover the truth about what happened to her all those years ago.
Only something else has escaped with her. Something dark. Something powerful.
- See more at: http://www.christinahenry.net/?page_id=900#sthash.klyw18MJ.dpuf
Le mie opinioni:
In a warren of crumbling buildings and desperate people called the Old City, there stands a hospital with cinderblock walls which echo the screams of the poor souls inside.
In the hospital, there is a woman. Her hair, once blond, hangs in tangles down her back. She doesn’t remember why she’s in such a terrible place. Just a tea party long ago, and long ears, and blood…
Then, one night, a fire at the hospital gives the woman a chance to escape, tumbling out of the hole that imprisoned her, leaving her free to uncover the truth about what happened to her all those years ago.
Only something else has escaped with her. Something dark. Something powerful.
- See more at: http://www.christinahenry.net/?page_id=900#sthash.klyw18MJ.dpuf
n a warren of crumbling buildings and desperate people called the Old City, there stands a hospital with cinderblock walls which echo the screams of the poor souls inside.
In the hospital, there is a woman. Her hair, once blond, hangs in tangles down her back. She doesn’t remember why she’s in such a terrible place. Just a tea party long ago, and long ears, and blood…
Then, one night, a fire at the hospital gives the woman a chance to escape, tumbling out of the hole that imprisoned her, leaving her free to uncover the truth about what happened to her all those years ago.
Only something else has escaped with her. Something dark. Something powerful.
- See more at: http://www.christinahenry.net/?page_id=900#sthash.klyw18MJ.dpuf
Sì, posso indovinare il pensiero che sta passando per le vostre menti in questo preciso istante...
Vi starete senz'altro chiedendo: ma come, l'ennesimo, scontato retelling di "Alice nel Paese delle Meraviglie" in salsa horror e darkettona?!
Ebbene, la mia risposta alle vostre perplessità è sì .. almeno in parte.
Avete ragione: l'idea di base ormai non è fra le più brillanti e innovative, anche se a me il romanzo di Christina Henry alla fine è anche piaciucchiato abbastanza.

C'è da dire che, in "Alice", l'autrice calca molto la mano e si concentra sull'elemento grottesco/pulp della situazione; non aspettatevi propriamente uno young adult, insomma, non dal punto di vista dei comtenuti, anche se in fondo le tecniche narrative e la semplicità basilare dell'intreccio potrebbero indurvi a sospettare altrimenti.

Il libro della Henry, ad ogni modo, è ambientato in una città fantastica decadente e violenta, funestata dalla criminalità e piagata dalla scissione in due sezioni tristemente non comunicanti: da una parte si staglia la Città Nuova, abitata da cittadini opulenti, eleganti e ben pensanti, mentre dall'altra troviamo la Città Vecchia, popolata da criminali, ruffiani, borsaioli, tagliagole e ragazze perdute cadute in disgrazia.

Una di queste reiette è per l'appunto la giovane Alice, rinchiusa in un manicomio a seguito di una disavventura sconvolgente a base di sangue, droghe, tradimenti e abusi sessuali.
La sventurata protagonista si accontenta di spendere i suoi giorni nella cella imbottita del lugubre ospedale psichiatrico in cui i suoi genitori hanno deciso di farla internare in seguito ai suoi reiterati sproloqui a proposito di un certo Coniglio dagli occhi verde-azzurro che le avrebbe fatto molto, molto male.

Alice non ricorda i dettagli della sua aggressione; la sua memoria ha steso un velo pietoso su molti dei suoi ricordi più traumatici e dolorosi, e di certo l'abbondante dose di anestetico che le viene somministrata ogni giorno non l'aiuta a ricordare.
 Non può tuttavia mentire a se stessa: Alice sa il suo viaggio adolescenziale nel cuore della Città Vecchia ha cambiato e distrutto la sua vita, probabilmente per sempre, trasformandola nel tremeabondo e stordito fantasma di ciò che era un tempo.
Fino a quando, un bel giorno, un incendio comincia a strisciare lungo i corridoi del manicomio e i pazienti inermi a urlare e a bruciare.
Insieme al caro amico Hatcher (la versione riveduta e corretta del Cappellaio Matto, si intende..), Alice riesce a mettersi in salvo, ma da quel momento in poi una catena di eventi pericolosi e violenti la avvia su un sentiero di redenzione e riscatto che esigerà molto in termini di sacrifici, morti e perdite improvvise.

Messa in questi termini, la trama di "Alice" suona very cool, me ne rendo conto; e da un certo punto di vista è proprio così, anche se il romanzo risente di tanti difetti, il primo dei quali è dato dalla scrupolosa e prevedibile linearità dell'intreccio, che si snoda attraverso i vari capitoli con la stessa ineluttabilità di un videogioco di ruolo: cammina per un po', sconfiggi quel boss, poi affronta quell'altro e passa al prossimo livello.

I personaggi secondari sono poco curati, o comunque riconducibili a due ampie sottocategorie: quella degli uomini (tutti grossi, brutti, sporchi e cattivi, lascivi e maneschi, sempre pronti a dare sfogo ai loro istinti predatori...) e quella della donne (vittime, martiri, indifese, alla mercé dei gorilloni irsuti e affamati che infestano le strade e gli edifici).
Ecco, questo è un fatto che non ho potuto fare a meno di notare: ci credete che TUTTI i personaggi femminili che compaiono in "Alice" hanno subito almeno uno stupro (nella maggior parte dei casi, anche più di uno), a eccezione dell'anziana nonnina di Hatcher?
E che tutti i personaggi maschili presentati nel romanzo hanno violentato almeno una ragazza nel corso del libro, o quantomeno ci hanno abbondantemente provato, a eccezione dello stesso Hatcher (che non è comunque un angelo da questo punto di vista, sia detto per inciso....)?
Onestamente, l'opinione che la Henry ha dei rapporti fra uomini e donne mi ha un pochino inquietato... così come la sua opinione del sesso in generale, a dire il vero,  che si traduce sempre in uno sfruttamento della figura femminile a vantaggio di quella maschile.
E a questo proposito non credo che dimenticherò mai le mostruosità cannibali del Tricheco, un demonio veramente infernale, cui di umano resta poco o niente.

Le creature fantastiche descritte dall'autrice, viceversa, mi sono piaciute veramente un sacco.
Sono strane, bizzarre, "diverse" e incredibilmente spaventose, nella maggior parte dei casi; contribuiscono nel loro insieme a rendere l'ambientazione cupa e oscura del romanzo ancora più misteriosa, selvaggia e interessante.

 Giudizio personale: 6.8/10

Girl Power:
 


8 commenti:

  1. Smettila di tentarmi. Ho deciso di abbandonare i retelling di Alice, non puoi pubblicare recensioni come questa XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha come ti capisco!!! :D
      Io ai retelling di Alice non sono capace di rinunciare, anche se è vero che cominciano a diventare un po' troppi... però forse, se avessi saputo che era in cantiere anche un sequel e che non si trattava di un solo romanzo, forse non avrei mai iniziato il libro della Henry! :P

      Elimina
  2. Ho letto un solo retelling di Alice (romanzo che, già di per sé, mi è piaciuto ma non mi ha fatto impazzire), ovvero quello di Francesco Dimitri, che invece mi è piaciuto tanto, ma anche questo sembra abbastanza intrigante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il libro di Dimitri mi ha sempre intrigato tanto, anche se ancora non ho avuto modo di leggerlo! :)
      Questo della Henry, secondo me, non è troppo malvagio; poi si legge in fretta e non annoia, il che di sicuro non guasta! ^___^

      Elimina
  3. Uhm, sembra abbastanza intrigante, ma la cosa delle "categorie" mi frena un po'. Però sono curiosa perché non ho ancora trovato un retelling di Alice che sia eccezionale. Sia Alice in Zombieland sia Splintered mi hanno un po' deluso. Non sono libri bruttissimi, ma mi aspettavo di meglio. Adesso in lista c'è Insanity di Cameron Jace e Alice from wonderland di Alessia Coppola, sperando che sia la volta giusta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uh, "Insanity" lo voglio leggere anch'io: ho preso tutta la trilogia in ebook un paio di mesi fa, approfittando di una promozione... non vedo l'ora di iniziare! :D
      Poi mi incuriosisce molto anche "After Alice" di Gregory Maguire... chissà! :P

      Elimina
  4. Finalmente riesco a passare per leggermela con calma!!!! *_* Complimenti per la recensione! Lo so che non è neanche il caso di dirlo, ma io lo metto in wish list! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se lo leggerai, correrò a mia volta a leggere la recensione... Non vedo l'ora di scoprire cosa ne pensi! :D

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...