venerdì 22 gennaio 2016

Recensioni: "Sopravvissuto - The Martian" + "Humandroid" + "Advantageous" (film)


 - Sopravvissuto - The Martian


“Durante una missione su Marte, l'astronauta Mark Watney viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare "il marziano" a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un'audace, se non impossibile, missione di salvataggio.”



Dopo aver amato, con tutto il cuore, il romanzo di Andy Weir da cui "Sopravvissuto – The Martian" è tratto, capirete da voi come le mie aspettative nei confronti di questo film fossero da sempre altissime.
Una recente (e chiacchierata) candidatura al Premio Oscar come miglior film, e una valanga di recensioni positive, non avevano fatto altro che confermare il mio ottimismo e rafforzare il mio entusiasmo.
E... bè, a quanto pare le cose vanno davvero lisce come l'olio, almeno di tanto in tanto: il film di Ridley Scott (una leggenda vivente che non ha bisogno di presentazioni…) mi è sembrato infatti stupendo, una sintesi perfetta dei migliori elementi presenti nel libro, e un esempio dell'elevata qualità cui un film di genere (fantascienza, in questo caso) può aspirare senza farsi troppi problemi.
Scott dirige con mano esperta e sicura il suo cast stellare (di cui Matt Damon e la mia amatissima Jessica Chastain non rappresentano che la mera punta dell'iceberg…) e riesce a valorizzare i picchi emotivi della sceneggiatura scritta dall’abilissimo Drew Goddard della serie tv “Daredevil”.
Il risultato finale è un accorato e potente inno alla vita, o meglio, all'istinto di sopravvivenza che guida le nostre esistenze; una forza così ancestrale e travolgente da risultare quasi onnipotente, forse perfino catartica.
E da avere l'opportunità di redimere, in virtù della sua forza primordiale, l'intera triste eredità degli errori umani...
Un film "grintoso", ottimista e commovente, dunque, che concede ampio margine alle componenti della suspance e dell'adrenalina, e pochissimo al gusto del melodramma, al cupo fatalismo, al gusto per lacrime facilmente versate e fazzoletti stropicciati.


 Giudizio personale: 8.5/10


- Humandroid






 “Ogni bambino viene al mondo pieno di promesse, e cosi è per Chappie che è straordinariamente dotato, unico nel suo genere, un prodigio. Come ogni altro bambino Chappie dovrà farsi strada nel mondo con il cuore e con l'anima, tra influenze buone e cattive, per trovare la sua strada e diventare un uomo. Ma c'è una cosa che rende Chappie diverso da ogni altro bambino: Chappie è un robot.”




Sono una grande fan del lavoro di Neill Blomkamp, fin dai tempi di "District 9", quel piccolo, prezioso e sottovalutato gioiellino del cinema di genere distribuito nelle sale nel 2009.
Devo ammettere che anche "Elysium", il suo primo film “hollywoodiano”, mi era piaciuto parecchio, anche se con qualche piccola remora.
Questa premessa solo per annunciare che "Humandroid", secondo me, riesce a surclassare persino questi suoi illustri predecessori; e credetemi quando sostengo che per me si è trattata di un'autentica sorpresa!
Il tema "robottoni giganti a difesa dell'umanità" non mi ha mai convinto a prescindere; ci sono volute le acrobatiche ed emozionanti avventure narrate in "Pacific Rim" per farmi ricredere, e la valanga di recensioni positive ispirate dal più recente film di Blomkamp per convincermi a fare un tentativo.
La sceneggiatura di "Humandroid" affronta le tematiche care al regista con la consueta grinta e l'ormai familiare spirito disincantato: all'interno di una società dilaniata dal classismo e dal divario fra ricchi e poveri, si muovono questi personaggi "duri", arrabbiati, spinti avanti dai più egoistici impulsi predatori, o anche dal semplice istinto di sopravvivenza (che non risulta meno violento o aggressivo dei primi, in ogni caso).
Eppure ciò che a parer mio eleva il tono e il valore del film, è questa sorta di "concessione" gentile, sentimentale e dolce, all'innocenza, all'anti-cinismo, al senso di tenerezza e meraviglia di cui Chappie, il dolcissimo androide protagonista, riesce a diventare simbolo emblematico.
Il robot è come un bimbo, intento a scoprire il mondo per la prima volta e del tutto ignaro delle meschinità e della miseria che affliggono il genere umano.
La sua iniziazione, il primo contatto con il microcosmo della delinquenza e con le insidie della vita di strada, risulta allo stesso tempo stesso brutale ed emotivamente traumatizzante.
Il film scorre sul filo del rasoio, incrociando e sconfinando spesso da un campo all'altro (quello dei blockbuster a stelle e strisce, fracassoni e incentrati sull'azione da una parte, e quello, improntato verso una maggiore profondità, del cinema indipendente…).
Un connubio quasi perfetto, insomma, per un esperimento cinematografico che non posso fare a meno di promuovere a pieni voti!

 Giudizio personale: 8.0/10


 - Advantegeous







“In una città del prossimo futuro in cui un'impennata di opulenza adombra le difficoltà economiche, Gwen e sua figlia Jules fanno di tutto per mantenere intatta la loro gioia, anche a dispetto dell'instabilità che colpisce il loro mondo.”







 Non so perché, ma non mi aspettavo nulla di buono da "Advantageous", film di genere drammatico/sci-fi diretto da Jennifer Phang.
I primi dieci minuti di visione avevano già cominciato a confermare i mie sospetti più neri… nel modo più prevedibile e soporifero possibile.
Per fortuna, sono una spettatrice paziente; una di quelle che odiano lasciare un film/una serie tv a metà, se solo possono evitarlo.
Quello che la mia perseveranza mi ha permesso di scoprire è che "Advantageous”, se solo si riesce a sorvolare sulla pesantezza della prima mezz'ora e sugli errori tipici di una regista/sceneggiatrice alle prime armi, è in realtà la versione interessante, complessa e psicologicamente stimolante di "Self/Less".
Una madre e una figlia, sole contro il mondo, cercano di sopravvivere nel contesto di un'ambientazione futuristica cupa, deviata e intrisa di disperazione.
La donna è spigliata, forte, bellissima e sicura di sé; è la testimonial di una nota multinazionale che promuove il narcisismo e l'esaltazione dell'aspetto esteriore come chiavi del successo. Purtroppo il tempo scorre inesorabile per tutti, e presto Gwen, è questo il nome della protagonista, sarà chiamata a compiere una scelta drammatica ed estrema, le cui conseguenze getteranno un'ombra ineluttabile sul futuro...
Il tema di “Advantageous" è di quelli delicati, insomma, e indaga in maniera approfondita il rapporto madre/figlia, con tutte le sue zone d'ombra e i suoi lati luminosi, assolutamente innegabili; l'amore puro e incontaminato di una madre, che viene sfruttato e calpestato da una società superficiale e senza cuore, incapace di provare interesse o anche solo empatia nei confronti delle tragedie altrui.
Anche se avrei preferito che la seconda metà del film (quella post-intervento, diciamo..) venisse approfondita maggiormente, così come mi sarebbe piaciuto che al personaggio di Gwen 2.0 venisse concesso più spazio, non vi nascondo di essere rimasta profondamente commossa dall'opera della Phang.
Nelle mani di un regista più esperto, e con un budget più significativo a disposizione, facile che "Advantageous" sarebbe diventato un nuovo classico "istantaneo" della fantascienza…

Giudizio personale: 6.5/10

18 commenti:

  1. bei film, interessante advantageous lo avevo adocchiato su netflix poi non ne ho fatto niente...

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    1. Se ti capita, buttaci un occhio...
      Ha un sacco di difetti, non si può negare; eppure ha il suo perché nonostante tutto, secondo me! :)

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  2. The Martian. Sia libro che film sono nella mia wishlist. Vorrei leggerlo e vederlo al più presto!

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    1. Io ho adorato entrambi, Gaia! Spero che ti piaceranno! ^^

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  3. The Martian è piaciuto moltissimo anche a me... Humandroid di meno :) Il terzo mi manca...

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    1. "Advantegeous" è un piccolo film semi-sconosciuto... Io l'ho recuperato su netflix, che abbonda di piccole perle! ;D

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  4. The martian vorrei proprio vederlo, ma credo proprio che prima mi leggerò il romanzo (che tra l'altro ho da un bel po'!)

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  5. the martian voglio vederlo!!

    e per quanto non privilegi il genere, anche Advantageou mi stuzzica!!

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    1. "The Martian", a parer mio, è imperdibile! *____*
      Anche "Advantegeous" è carino, anche se non regge il paragone... eppure, giuro che sul finale mi ha veramente commosso! :)

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  6. The Martian mi è piaciuto tanto (più il film del libro, devo aggiungere :P)
    Gli altri due non li conoscevo, ma credo proprio che li recupererò assolutamente *^*

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    1. Sai che io, invece, non saprei scegliere fra libro e film? Entrambi mi hanno conquistato, in maniera impercettibilmente diversa... *___*
      Guardati "Humandroid", Kate: credo che potrebbe piacerti! :D

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  7. Quello più deludente mi ispira di più, mentre di "Humandroid" ho letto una recensione corposa su una rivista cartacea di settore e mi ha detto meno. Comunque da recuperare.

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    1. "Humandroid", secondo me, è un bel film: molto in linea con le tematiche solitamente affrontate dal regista, e sicuramente interessante dal punto di vista estetico! ^^

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  8. Il film che mi ispira di più è Humandroid, mentre di The Martians ho il libro che mi lancia occhiatacce dalla libreria... devo riuscire a leggerlo presto! :)

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    1. Assolutamente sì: è un gran bel libro, e il film fortunatamente, non si è rivelato da meno! :D

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  9. Ciao Sophie! Spero di leggere presto The Martian, perché la tua recensione del film mi ha convinta a dare una possibilità a Matt Damon & co., ma prima devo leggere il romanzo!! ;)

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    1. Fai bene: il libro è altrettanto bello, secondo me... nel complesso romanzo e film si assomigliano molto, spero che ti piaceranno! ;D

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