domenica 7 febbraio 2016

Recensione: "I Guardiani della Notte"




Titolo originale: Ночной дозор, Nočnoj Dozor
Autore: Sergej Luk'janenko
Serie: I Guardiani della Notte, Vol. 1
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Mondadori!
Trama: "La notte di Mosca è pericolosa. Criminali e assassini si aggirano per le strade e si mescolano agli Altri: vampiri e mutanti, stregoni e fattucchiere che escono in caccia dopo il tramonto. La loro forza è immensa, ma non bastano le armi tradizionali per combatterli. Solo Anton e quelli come lui possono riconoscerli, perché compito dei Guardiani e quello di far rispettare l'antica tregua stipulata tra le Forze della Luce e le Forze delle Tenebre. Ma qualcosa nella pace millenaria che divide il popolo della Notte da quello del Giorno sì e incrinato, e il destino dell'umanità ora è legato a quello di un ragazzo che non sa di possedere un enorme potere. Comincia così una guerra senza esclusione di colpi, tra macchine di lusso e una civetta parlante, mafia russa e minacce apocalittiche, vodka e sortilegi."
Le mie opinioni:
I difensori della Luce e quelli delle Tenebre si danno battaglia a Mosca, fra le strade spruzzate di neve, i vicoli pericolosi e i tetti della capitale russa infestati da tenebrosi eventi paranormali...
E' questa la suggestiva premessa de "I Guardiani della Notte", il libro che apre la famosa trilogia di Sergej Luk'janenko e che ha ispirato, nel 2004, il meraviglioso e omonimo film fantasy diretto da Timur Bekmambetov.
Un romanzo che mi ha osservato da lontano per anni, malinconico e speranzoso, dall'alto degli scaffali della mia libreria; dopo averlo acquistato insieme ai suoi vari sequel, pochi mesi dopo l'uscita della prima edizione tascabile, sull'onda dell'entusiasmo scatenata dalla visione del film, ho commesso infatti il grave errore di trascurarlo, per dedicarmi piuttosto ad altre letture.
Un errore a cui per anni mi sono ripromessa di rimediare... fino a quando, finalmente, complice il consiglio di un'amica, non mi sono decisa a farlo.

Dal punto di vista di immaginario, spessore psicologico del protagonista (che pure mi ha suscitato un brutto caso di antipatia istantanea...) e ambientazione, "I Guardiani della Notte" rappresenta un romanzo a dir poco brillante.
La trama, che a prima vista può sembrare scontata, viene rielaborata da Luk'janenko secondo un'ottica e una prospettiva originali e coinvolgenti; l'ambientazione urbana, un complesso sistema magico, i richiami al mondo cinematografico e il felice innesto di tantissimi elementi provenienti dal folclore russo non fanno altro che rendere l'impasto alla base della storia ancora più dark e affascinante.

Quello dei Guardiani è un mondo complesso, violento, crudo, votato al compromesso, alla perdita e al sacrificio.
Una delle qualità dell'autore che ho apprezzato di più, è stata senz'altro la sua capacità di creare sfumature e zone d'ombre, ambiguità e dilemmi morali dallo scioglimento impossibile.
Nel libro di Luk'janenko i confini fra il Bene e il Male si rivelano tutt'altro che solidi, immutabili o impossibili da varcare. Anche i malvagi possono amare, comprendere, perdonare; anche i buoni possono uccidere, odiare e commettere errori dalle conseguenze imprevedibili.
Il protagonista Anton, ad esempio, è schierato dalla parte della Luce. Più che di una vocazione o di una predestinazione, la sua assegnazione a me è sembrata quasi il frutto di una mera casualità. E credo che lui stesso ne sia consapevole.
Lo stesso vale per la maggior parte degli Altri, e in modo particolare per Egor, il ragazzino dal futuro incerto che si ritrova a incrociare il sentiero di Anton più e più volte.

Anton non è riuscito a ispirarmi molta simpatia, dicevo.
Non che sia un cattivo ragazzo, anzi; in alcuni momenti mi è parso di capire il suo tormento, e sono riuscita persino a provare pena per lui, soprattutto a partire dal momento in cui comincia a sviluppare dei forti sentimenti nei confronti di Svetlana, la giovane umana sul cui capo pende una maledizione dalle conseguenze potenzialmente apocalittiche.
Alcune delle sue uscite, però, mi ha hanno fatto cascare le braccia; pensieri e dichiarazioni che, nell'intenzione dell'autore, avrebbero forse dovuto aiutare a collocare Anton nella cerchia dei personaggi un po' retrò, malinconici e appartenenti alla "vecchia guardia", e che invece me l'hanno fatto solo trovare reazionario, sessista, patetico e pure vagamente retrogrado.
Vero è che Luk'janenko ci regala un'intera galleria di personaggi memorabili, eccentriche canaglie e vivaci difensori della giustizia verso i quali ho provato un sincero senso di attaccamento: il piccolo Egor, per cominciare, di gran lunga il mio personaggio preferito del libro; ma anche Tigrotto, Olga, Zavulon, Julia, la strega Alisa e il capo Boris sono riusciti a fare breccia nel mio cuore.

Il difetto principale de "I Guardiani della Notte", semmai, riguarda la sua struttura.
Troppo episodica, troppo scoordinata e priva di equilibrio.
La suddivisione in tre parti, ciascuna delle quali organizzata e pensata come una sorta di racconto automomo, fa' sì che la tensione e la concentrazione degli eventi all'interno di ogni singolo arco narrativo risultino sbilanciati, e che questi ultimi si succedano in maniera troppo prevedibile.
Un inizio lento, ponderato, infarcito di tortuose riflessioni filosofiche circa la vera natura del Bene e del Male, e un'adrenalinica conclusione a base di magia e azione, risse scatenate e feroci confronti fra le due parti, senza l'ausilio di una solida parte centrale a fare da ponte fra un estremo e l'altro.

Nel complesso, però, tenetelo bene a mente, "I Guardiani della Notte" resta un libro straordinario; un esempio meraviglioso e intrigante di fantasy di stampo non-occidentale, che non posso fare a meno di consigliarvi.
Fuori dal coro, avvincente e intriso di svolte surreali, rappresenta di gran lunga uno dei migliori romanzi urban fantasy che io abbia mai letto.

 Giudizio personale: 8.0/10

Girl Power:



5 commenti:

  1. Complimenti per la recensione! :)
    Luk'janenko è un autore che mi piace molto (anche se per ora ho letto solo i libri di questa sua serie... ma rimedierò!). E mi ritrovo molto in quello che hai scritto, anche se questo libro l'ho letto parecchio tempo fa e i miei ricordi sono abbastanza nebulosi :P
    Anton non è uno dei miei protagonisti preferiti, diciamo che non rientra proprio nell'elenco, anche se, in realtà, non posso dire che mi stia antipatico, ma, a parte questo, direi che concordo su tutto :)

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    1. Grazie mille, Sian! :D
      Ho aspettato una vita prima di leggere questo libro (anche se sono rimasta folgorata dal film, qualcosa come dieci anni fa, forse anche di più...), ma devo dire che ne è valsa assolutamente la pena! ^___^

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  2. Io non ne avevo mai sentito parlare, possibile? >.< Me lo segno da leggere assolutamente (e il film da vedere), perchè mi ispira molto e la tua recensione mi ha convinta al cento per cento ^^

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    1. Il libro è uscito diversi anni fa, per questo forse non hai mai avuto la possibilità di vederlo in libreria...
      Ma ha goduto di un lungo momento di popolarità, più che meritato: la storia è straordinaria, e l'autore decisamente in gamba! ^____^

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  3. Sono quasi alla fine del primo libro ”I Guardiani della Notte” e sebbene ho apprezzato l'evidente differenza rispetto agli urban fantasy occidentali, già soltanto per via dell'ambientazione a Mosca, ho trovato interessante la presenza in contemporanea di più creature insieme - infatti gli Altri sono mutanti, vampiri, streghe, maghi - e ho partecipato alle riflessioni del protagonista sulla labilità del confine che separa il Bene dal Male, debbo dire che con il proseguire della narrazione, soprattutto nello sviluppo del rapporto fra Anton e Svetlana, ho trovato Anton di una noia mortale, un inutile piantagrane piagnone che riuscirebbe a demotivare qualsiasi devota fidanzata. Questo mi ha reso pesante la lettura, e ha reso il protagonista antipatico, irritante, cervellotico e, cosa imperdonabile, inconcludente...vedremo se riuscirò a leggere anche i libri successivi

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