martedì 15 marzo 2016

Recensione: "Tiger Lily"





Titolo: Tiger Lily
Autrice: Jodi Lynn Anderson
Serie://
Disponibile: in inglese! 
Trama:
"La quindicenne Tiger Lily non crede nelle storie d'amore, tanto meno a quelle a lieto fine.
Poi incontra l'affascinante, giovane Peter Pan nei boschi proibiti dell'Isola che non c'é, e immediatamente cade sotto il suo incantesimo.
Peter è diverso da chiunque lei abbia mai conosciuto. Impetuoso e coraggioso, la spaventa e la incanta al tempo stesso. Come capo dei Lost Boys, gli abitanti più spaventosi dell'isola, Peter è un compagno impensabile per Tiger Lily. Presto, la ragazza si ritrova a rischiare tutto - la sua famiglia, il suo futuro - pur di stare con lui. Quando viene messa di fronte alla prospettiva di un matrimonio con un uomo terribile appartenente alla sua stessa tribù, si trova costretta a scegliere fra la vita che ha sempre conosciuto e la possibilità di fuggire via incontro a un futuro incerto al fianco di Peter.
Per via di quei nemici che minacciano di separarli, i due innamorati sembrano condannati. Ma è l'arrivo di Wendy Darling, una ragazza inglese che rappresenta tutto ciò che Tiger Lily non sarà mai, che conduce Tiger Lily a scoprire che i nemici più pericolosi talvolta possono dimorare persino dentro il cuore più leale e amorevole."


Credo di aver sentito parlare per la prima volta di "Tiger Lily" qualcosa come svariati anni fa, in occasione di un post che avevo bisogno di preparare per la rubrica dedicata ai retelling.

Le premesse alla base del libro di Jodi Lynn Anderson mi ispiravano parecchio, eppure mi intimorivano un po’, anche, allo stesso tempo: vuoi perché la storia di Peter Pan non è proprio una delle mie preferite (neanche nella versione targata Disney del 1953), vuoi perché la prospettiva di potermi trovare alle prese con un romanzo melenso e sdolcinato mi intimoriva alquanto…

Sapevo già che un giorno avrei ceduto alla tentazione e letto il libro, in ogni caso. E l'occasione propizia si è puntualmente presentata, grazie alla reading challenge organizzata dalla nostra amica Siannalyn del blog The Road to Hell is Paved with Books!

Alla resa dei conti, dovete sapere, ho scoperto in "Tiger Lily" un piccolo tesoro, prezioso e inaspettato.
Ho avvertito un legame speciale, un senso di connessione molto forte nei confronti della protagonista del libro: la Tiger Lily del romanzo della Anderson, infatti, è qualcosa di molto vicino a un'outsider; una ragazza ombrosa, solitaria, quasi un’emarginata, che parla poco e ascolta tanto, e che in molti percepiscono come una minaccia, poiché “diversa”.

Cresciuta all'interno di una tribù che ama molto, e che pure non la capisce e l'accusa continuamente di essere "strana", una portatrice inconsapevole di qualche oscura maledizione, la ragazza viene allevata da Tik Tok, lo stravagante sciamano del villaggio.
Ora, le conversazioni con il saggio (e inaspettatamente vulnerabile) padre adottivo, rappresentano senz'altro uno dei miei momenti preferiti del libro.

Un altro personaggio che ho amato è Pine Sap, il riservato e inseparabile amico d’infanzia di Tiger Lily. Troppo semplice sarebbe stato, a parer mio, sminuirlo, farlo addirittura sembrare patetico e inaccessibile; eppure la Anderson non cade in quest'errore: rifiutando di trasformare Pine Sap nel classico e anonimo “terzo vertice” da tipico triangolo YA (quello che io chiamo anche “vertice perdente”, o “lato sfigato”…), riesce a dotarlo di una personalità molto forte, e a creare intorno alla sua figura un’aura di interesse e calore abbastanza marcata.

In quanto allo stesso Pan, confesso di aver nutrito dei sentimenti ambivalenti nei suoi confronti, attraverso l'intera durata del romanzo. A volte gli ho voluto bene, in altre occasioni l’ho detestato; qualche volta, sono persino arrivata a disprezzarlo, ma credo che, nel complesso, Tiger Lily sarebbe d’accordo con me nel definirlo un personaggio carismatico e altamente indecifrabile.

La voce narrante di Tinker Bell, dal canto suo, costituisce un piccolo valore aggiunto: ironica e tenera al tempo stesso, quasi più "insetto" (seppure in uno stile che richiama molto “A Bug’s Life"...) che fatina, soprattutto all'inizio, la creatura finisce per "innamorarsi" dei suoi amici umani e per trasformarsi, a poco a poco, sempre più nella dispettosa e adorabile pixie che tutti noi conosciamo.

Grazie a "Tiger Lily", inoltre, scopriamo le “vere” motivazioni dell'astio che Tinker Bell cova verso Wendy, e da un certo punto di vista ci ritroviamo a condividerle, anche.
C'è un passaggio del libro della Anderson che mi ha colpito molto, e che si riferisce all'infanzia di Tiger Lily: un momento del suo passato che ha a che fare con i piccoli bulli che la tormentavano da ragazzina, i quali si divertivano a rinchiuderla all’interno di un calderone pieno di brodo bollente. 
Così, tanto per farsi due risate. Perché il genere umano a volte è grandioso.

Nel descrivere Wendy, Tiger Lily pensa immediatamente che:

She had the blissful confidence of someone who had never put in a pot to die.”


Un paio di paragrafi più giù, prosegue:

She had a certainty about her that was intoxicating. It was like she took the world and everything in it and compared it to her own rule book, and anything that was out of place was quickly dismissed, and anything that fit was more proof that her system was the right one.”


E ancora:


“For her own part, Wendy had read someone named Jane Austen. She knew romance. As she worked next to the boys, she liked to imagine herself in a novel. Peter was one of the brooding heroes, and she was the heroine, better than all other girls he had ever seen.”


Alcune persone, nate fortunate, hanno sempre saputo qual era il loro posto nel mondo. Wendy è una di loro, e la sua fiducia in se stessa è davvero una Benedizione di quelle con la maiuscola.

Ma Tiger Lily no, mai; e forse è stato proprio questo a rendermela particolarmente cara.


Mi è dispiaciuto un po’ per Hook, invece, perché dal suo personaggio ammetto di essermi aspettata qualcosina di più. Stesso discorso per l’untuoso Smee, che come “gran cattivo” mi è sembrato parecchio stereotipato. 
L’intera ciurma dei pirati, del resto, lascia parecchio a desiderare; ho idea che sia perché la Anderson preferisce concentrarsi sui risvolti psicologici/sentimentali della vicenda…  ma credo che questa possa essere considerata al più una spiegazione, non una giustificazione. 
Anche la storia di Philip e dell’ondata di follia che porta con sé a Neverland, secondo me, avrebbe meritato un approfondimento, e di quelli belli seri, considerando la delicatezza delle tematiche di cui la vicenda dell’ex naufrago si fa portavoce...


 Curiosità:

- Nel film della Disney "Le avventure di Peter Pan", la principessa indiana Tiger Lily (in italiano"Giglio Tigrato") non pronuncia nemmeno una battuta.
Nel lungometraggio animato, la ragazza viene rapita dai pirati, con la complicità di Spugna, nella speranza che possa rivelare ai bricconi il nascondiglio di Peter e dei Bimbi Sperduti.
Nel libro della Anderson, la scena del "salvataggio" svolgerà un ruolo molto importante;

- A Neverland, le persone invecchiano solo fino a una certa età. Ciascun individuo smette di crescere secondo i propri tempi, per poi continuare a vivere a oltranza senza dimostrare un solo giorno di più...
Gli uomini e le donne della tribù di Tiger Lily credono che invecchiare sia sinonimo di "essere malati", e cercano pertanto di evitare ogni contatto con le navi provenienti dall'altra parte dell'oceano;

-  Le sirene, presentate da sempre come creature vanesie e un po' dispettose, in "Tiger Lily" arrivano a rasentare la mostruosità bell'e buona: gelosissime di Peter, minaceranno di annegare chiunque si arrischi a capitargli vicino...

Trama: 7.0/10
Ambientazione: 7.0/10
Personaggi: 7.5/10
Stile: 7.5/10
Coinvolgimento emotivo: 8.0/10

Verdetto finale: 7.4/10


Girl Power:


Nel prossimo post, parleremo di:


"The Visit",
un film di M. Night Shyamalan





7 commenti:

  1. Lo punto da parecchio e conto di leggerlo anch'io per la sfida dei retelling :) spero che non sia un inglese troppo complesso! Per quanto riguarda la storia di Peter Pan, non so se mia sia mai piaciuta o meno XD

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    1. Io spero di leggere presto il romanzo originale, perché, sai.. la maggior parte delle mie impressioni si basano sul film della Disney, e vorrei cercare di rimediare! XD
      L'inglese di "Tiger Lily", secondo me, non affatto difficile da seguire: come prima lettura in lingua magari non sarebbe adatta, ma, se fossi in te, farei tranquillamente un tentativo! ;D

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  2. Tiger Lily è un libro che ho amato profondamente, uno dei miei preferiti, direi *_*
    Sono felice che ti sia piaciuto!

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    1. Grazie, Hutchers! Sì, devo dire che ne sono rimasta contentissima! Non me lo aspettavo, non del tutto, eppure... *____*

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  3. Ne avevo già sentito parlare sul blog di Katerina... sembra molto carino! Spero che prima o poi venga tradotto, anche se la vedo dura :/

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    1. Anch'io, purtroppo... temo che la Harper Collins sarebbe l'unica a poter fare il miracolo: negli USA, mi pare che l'abbiano pubblicato proprio loro, quindi chissà... :D

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  4. Con questo libro ho avuto il tuo stesso rapporto: da una parte mi ispirava (è un retelling, come poteva essere altrimenti) ma dall'altra avevo i tuoi stessi dubbi. Però la tua recensione mi ha davvero rassicurata, quindi penso che mi deciderò presto a fare il grande passo :P

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