giovedì 11 agosto 2016

I miei film della settimana...


Buon pomeriggio, amici miei! ^____^

Eccomi di ritorno fra voi, con qualche piccola considerazione personale a proposito degli ultimi film visti... 
Sappiate che sono sempre aperta ai suggerimenti, relativi a ogni genere cinematografico o quasi: se mi proporrete qualche titolo, sarò più che felice di recuperarlo e proporvi una delle mie micro-recensioni al più presto! ;D 


 Room


Fra i vari film usciti nel corso degli ultimi mesi, “Room” era quello che mi “spaventava” di più: forte di ottime recensioni e di svariati premi vinti nell’ambito delle competizioni cinematografiche più importanti (non ultimo, l’ambito Premio Oscar per la migliore attrice protagonista assegnato a Brie Larson), sembrava un titolo davvero imperdibile… eppure le tematiche, introdotte dalla trama violenta e angosciante, mi sgomentavano profondamente, lo ammetto.
E’ saltato fuori che avevo ragione, da tutti e due i punti di vista: il dramma del regista irlandese Lenny Abrahamson è riuscito infatti, nello stesso tempo, a farmi agghiacciare il sangue e a spezzarmi il cuore, restituendomi giusto un briscolino di speranza alla fine, corredato da un’ondata di emozione pura e innegabile.
La scelta di narrare la vicenda dal punto di vista del piccolo Jack, alla lunga, si è rivelata vincente; oltre che misericordiosa, oserei aggiungere, visto che in questo modo la sceneggiatura ha potuto esimersi dal “mostrare” gli abusi più pesanti ai danni della povera Joy (quando è già stato un pugno nello stomaco riuscire a intuirli tutti, dal primo all’ultimo).
Oltre all’interpretazione della Larson (validissima, anche se personalmente continuo a pensare che alcune delle sue dirette “concorrenti” avrebbero forse avuto maggior diritto a quel sospirato Oscar…), occorre segnalare quella del giovanissimo Jacob Tremblay, un piccolo prodigio, e quelle di due caratteristi ormai veterani del grande cinema americano: Joan Allen e William H. Macy, nei panni dei tormentati genitori della protagonista…

Giudizio personale: 7.5/10


Revenant



Non c’è un modo carino per dirlo, suppongo: l’ultimo film di  Alejandro González Iñárritu (un regista che ho sempre seguito e apprezzato) mi ha profondamente deluso.
Non che “Revenant” sia un completo disastro, intendiamoci: da un punto di vista estetico – e tecnico – il film è senz’altro sorprendente; un vero spettacolo per gli occhi, selvaggio e crudo come gli splendidi paesaggi che fanno da cornice agli eventi narrati, al servizio di una sceneggiatura davvero unica nel suo genere.
Eppure non posso negare di essermi aspettata qualcosina in più, sul piano emotivo, o anche solo prettamente umano. Voglio dire, quando ti rendi conto di riuscire a provare una puntina di comprensione soltanto nei confronti del Grande Bastardo del film (un’autentica carogna, interpretata da un grande Tom Hardy), e nemmeno un briscolino di interesse verso le sorti dell’anonimo e piatto protagonista, o di uno qualsiasi degli altri personaggi “positivi” della storia, cominci a sospettare che ci sia qualcosa che non vada...
Alcune sequenze del film mi sono sembrate splendide, come tengo molto a ribadire; Leonardo Di Caprio è bravo e in gamba come al solito, e le tematiche sfiorate dalla sceneggiatura potevano anche risultare interessanti. Semplicemente, l’idea centrale della trama è stata sviluppata in un modo che poco ai si accorda ai miei gusti personali, immagino: vale a dire secondo uno stile un po’ asciutto, arido e monotono, che a lungo andare ha finito con lo stancarmi….

Giudizio personale: 6.5/10


The Other Side of the Door 


La Sarah Wayne Callies di “The Walking Dead” interpreta in questo film horror a sfondo sovrannaturale il ruolo di una madre provata dal dolore per la morte del figlioletto, morto in un tragico incidente. Quando la sua domestica indiana le suggerisce di mettere in atto uno strano rituale esoterico per contattare lo spirito del bambino e riuscire in questo modo a parlargli per l’ultima volta, la donna decide che vale la pena fare un tentativo… sennonché, manco a dirlo, a un certo punto manda ogni tipo di precauzione a farsi benedire e contravviene a ogni regola di sicurezza relativa al rituale, innescando una catena di violenza, morte e apparizioni spettrali che finiranno per coinvolgere anche la figlia minore della protagonista.
Il film di Johannes Roberts non è indimenticabile; non rivoluziona le convenzioni del genere e non riesce a tenere viva l’attenzione dello spettatore come dovrebbe, secondo me. Eppure non riesco a parlarne completamente male: forse perché l’ambientazione esotica (l’India dei giorni nostri) e gli assidui riferimenti a un folclore a noi abbastanza sconosciuto, alla fine sono anche riusciti a intrattenermi e a strapparmi qualche piccolo brivido di trepidazione lungo la schiena…

Giudizio personale: 5.0/10


Il Caso Spotlight 



Considero “Il Caso Spotlight” un film abbastanza particolare.
Da un punto di vista prettamente cinematografico (credo che ne converrete con me), non rappresenta nulla di eclatante. Certo, il cast è superbo: Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, Stanley Tucci… grandi attori che stimo parecchio, e di cui non mi stancherò mai di decantare le lodi (ah, sì… c’è pure Mark Ruffalo, ma preferisco far finta di niente, visto che continua a non piacermi quasi per niente! XD). Il ritmo del film è serrato; la sceneggiatura grintosa e coinvolgente, proprio come ci si aspetterebbe da un film di informazione e denuncia, quale “Il Caso Spotlight” si propone indubbiamente di essere.
Ma credo sia la tematica, spinosa e sconvolgente come non mai, a tenere il cuore dello spettatore stretto in una morsa. Il regista Tom McCarthy ha dovuto aggiungere molto poco, di suo; dal momento che i fatti parlano da soli, si è per lo più limitato a mantenere un registro sobrio e dolente, e un tono asciutto che non fa che sottolineare il meccanicismo e la forza oppressiva di un’istituzione che ha continuato ad approfittarsi dei suoi fedeli per secoli… e che, contro ogni aspettativa, continua a farlo ancora oggi, nel modo più doloroso e abominevole di tutti.

Giudizio personale: 7.0/10


E voi, invece, amici?
Avete visto qualche bel film, ultimamente? :)

 
 

12 commenti:

  1. Visti tutti. Room, per me, film dell'anno. Revenant e Spotlight, invece, gonfiatissimi: del primo, almeno, salvo quella fotografia meravigliosa; l'altro è un servizio di Quarto Grado con una manciata di attoroni. L'horror... l'inutilità! :)

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    1. Non sarei così severa con "Spotlight", ma in fondo comprendo appieno il tuo punto di vista: è vero che è stato gonfiato ad arte, probabilmente solo a causa dell'importanza del tema trattato... Va visto, proprio per lo stesso motivo, ma dal punto di vista cinematografico, effettivamente lascia molto a desiderare! :(

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  2. Concordo pienamente su 'The Revenant' e 'Spotlight': si poteva fare qualcosina in più.. 'Room', ahimè, è da recuperare assolutamente!

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    1. Sì, infatti! :(
      "Room" mi è piaciuto molto... dal punto di vista emotivo è abbastanza devastante, ma merita senz'altro! :P

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  3. Di questi ho visto ROOM - THE REVENANT - IL CASO SPOTLIGHT e il mio giudizio complessivo è positivo su tutti e tre.

    Quello con Di Caprio mi è piaciuto nonostante in tanti l'abbiano trovato statico; non so, a me ha coinvolto (la scena dell'orso mi ha tenuta incollata :-D ) poi l'ambientazione affascinante e angosciante allo stesso tempo e di caprio ha meritato l'oscar a mio avviso :)

    Room e spotlight affrontano tematiche attualissime, forti e delicate, e io guardo sempre con molto interesse ed empatia i film che "parlano" di drammi del genere; forse il secondo, per me, ha difettato di coinvolgimento emotivo...

    Di rilevante invece non ho visto granchè ultimamente....
    O meglio, ho provato a guardare THE WOLF OF WALL STREET ma... ahimè mi ha irritata e l'ho mollato a metà più o meno >_< (fermo restando che adoro di caprio e anche anche l' ha dato una gran prova di sè)

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    1. Sono stata contenta anch'io per l'Oscar a Di Caprio: l'ha meritato almeno dieci volte nell'arco degli ultimi otto anni, per cui era davvero ora che l'Academy si decidesse a riconoscere il suo talento! :P Trovo anch'io che, nel complesso, "Revenant" sia ricco di scene mozzafiato, come quella dell'orso, ad esempio; purtroppo la trama, in se', non è riuscita a convincermi tanto quanto alcune delle splendide inquadrature architettate dal regista...
      Sai che con "The wolf of wall street", non ho ancora avuto modo di fare un tentativo?! Ho un po' paura che finirò col seguire il tuo esempio e abbandonarlo a metà strada! :(

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  4. A me Revenant è piaciuto perché l'ho trovato molto immersivo. Però a lungo andare in effetti diventa monotono; secondo me i principali difetto stanno nel fatto che i personaggi sono poco approfonditi e che la trama è fin troppo lineare.

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    1. Assolutamente, concordo in pieno: in pratica, il personaggio di Di Caprio non fa altro che aggirarsi sullo schermo mezzo morto e trascinarsi avanti per due ore e mezza filate di film, senza grosse variazioni di sorta! XD
      Sai chi mi è piaciuto, ma veramente tanto? Il personaggio di Tom Hardy... cioè, stiamo parlando di un vero bastardo, naturalmente, ma devo ammettere che l'ho trovato molto credibile e interessante! ^^

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  5. D:
    "Room" e "The Revenant" li ho amati, nella loro 'pesantezza'. Due dei film più belli che ho visto quest'anno. Mi spiace non ti abbiano convinto al 100% :(
    "Spotlight" invece è ancora in lista!

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    1. In realtà, "Room" mi è piaciuto molto!:D
      Forse avevo delle aspettative un po' esagerate nei confronti di "Revenant": c'è da dire che è sicuramente un film di ottimo livello, anche se (purtroppo) dal punto di vista emotivo non è riuscito a trasmettermi molto... :(

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  6. l'horrorino mi manca, a questo punto anche evitabile.. :-)

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    1. Mmm... sì, direi che puoi tranquillamente sorvolare! ;D

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