Titolo: Logan
Regia: James Mangold
Cast: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Elizabeth Rodriguez, Stephen Merchant
Anno: 2017
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Girl Power:
La Trama:
"Nel 2029 la popolazione mutante è calata drasticamente e gli X-Men si sono divisi. Logan, i cui poteri rigeneranti si stanno indebolendo, ora vive circondato dall’alcol e lavora come autista. Si prende cura di un malato professor Xavier, che tiene nascosto. Un giorno incontra una donna straniera che gli chiede di scortare sua figlia Laura sino ai confini del Canada. Logan in un primo momento rifiuta, ma Xavier aspetta quella ragazzina da molto tempo. Laura infatti possiede una forza straordinaria, molto vicina a quella di Wolverine. Il suo DNA contiene il segreto che la lega a Logan ed è per questo che è inseguita dai membri di un’organizzazione molto potente."
Se qualcuno avesse provato ad
anticiparmi, una manciata di settimane fa, il fatto che sarei arrivata a
innamorarmi follemente di “Logan”,
piccolo/grande cinecomic diretto dal
regista americano James Mangold,
confesso che sarei probabilmente scoppiata in una grassa e inopportuna risata.
Non è che non avessi letto le
recensioni positive. Semplicemente, gli ultimi exploit cinematografici degli X-Man
mi avevano talmente deluso, tediato e confuso, da farmi sospettare che tutto il
potenziale positivo legato a questo fortunato brand fosse ormai già stato
abbondantemente spremuto.
Finalmente posso recitare il mea culpa a cuor leggero, e ammettere il
mio errore: per quanto mi riguarda, infatti, “Logan” è un film
spettacolare, che andrebbe visto a prescindere, perfino da chi, come me,
sente di non poterne veramente più dei costanti rimpiattini temporali e delle
insipide trovate da soap opera
propinateci nel corso di dimenticabilissimi sequel del calibro di “Apocalisse” o “Giorni di un Futuro Passato”.
Di “Logan”, signori e signore, la sottoscritta è stata invece in grado
di apprezzare ogni singolo dettaglio: a partire da quello spietato retrogusto un
(bel) po’ “western”, per passare ai personaggi brutti, sporchi e cattivi, e alle adrenaliniche sequenze d’azione
(brutali e incalzanti come non mai); dalla struggente colonna sonora, alla sceneggiatura priva di qualsivoglia controproducente inclinazione
al buonismo. E come tacere, poi, di quella singolare e avvolgente fotografia dai colori “caldi”,
persuasivi, come se le singole immagini che compongono il lungometraggio
fossero costantemente bagnate dalla luce del tramonto (una scelta azzeccatissima,
considerando le tonalità crepuscolari
e dolenti di un film che si accinge, tutto considerato, a narrare nient’altro
che la fine di una grande epoca di eroi e valori…).
Per la sua ultima interpretazione
di Wolverine, un personaggio che l’ha
accompagnato attraverso una larghissima fetta della sua carriera, il grande Hugh Jackman si è rivelato davvero
disposto a dare il tutto per tutto, secondo me, e a dare sfoggio delle proprie capacità in
maniera strepitosa. L’umanità, la furia e la vulnerabilità che traspaiono dal
suo volto riescono a rafforzare egregiamente una performance che ho trovato, al tempo stesso, dinamica, interessante
ed estremamente coinvolgente. Idem dicasi per
Patrick Stewart, nel ruolo ormai “storico” del mutante “cervellone” Charles/Professor X: per la prima
volta, infatti, all’ottimo attore britannico sembra essere stata concessa l’opportunità
di dimostrare le vere potenzialità
del suo personaggio, anche al di là dei millemila monologhi motivazionali per
cui avevamo imparato a conoscerlo, e del suo ambiguo rapporto di amore/odio con
il rivale di sempre Magneto…
Il finale di “Logan”, per
concludere, implacabile e serrato come una morsa, è riuscito davvero a
spezzarmi un po’ il cuore. Non intendo aggiungere altro, per non rischiare di
propinarvi qualche piccolo spoiler
involontario. Mi limiterò a ribadire l’ovvio: se non l’avete ancora visto,
correte immediatamente a recuperare… “Logan” non è solo uno dei migliori cinecomics mai girati, a mio umile
avviso. Rappresenta anche una delle pellicole più interessanti, efficaci e
valide del 2017, nel senso più ampio e pertinente dell’espressione.
Giudizio personale:
8.0/10
Eh sì, filmone.
RispondiEliminaYes! ;D
EliminaE dire che ero così scettica...
mi è piaciuto tanto, e ha dato una degna chiusura al Logan di Hugh Jackman ç_ç
RispondiEliminaPer fortuna che gli hanno messo il rating r, così non è stato necessario infarcirlo di buonismo e hanno potuto mettere tutta la violenza e crudeltà necessarie per un film del genere.
Ma sono l’unica che si è esaltata tantissimo per la presenza di Eriq La Salle, il grande dottor Benton di E.R.?
Il dottor Benton di "ER"... ecco perché quel volto mi sembrava così familiare!!! Ci credi che non l'avevo riconosciuto?! Sapevo di averlo già visto, naturalmente, ma non riuscivo assolutamente a ricordare dove! :D
EliminaQuesto "Logan" è stato una vera sorpresa per me, considerato che i primi due capitoli cinematografici dedicati a Wolverine non mi sono piaciuti per niente! Quindi.. Thumbs up! ;)
RispondiEliminaMi trovi più che d'accordo: i primi due capitoli dedicati a Wolverine sono stati una cosa abbastanza deludente... anche gli episodi di X-Men più recenti, secondo me, a dire il vero! Ma con questo "Logan", Mangold e Hugh Jackman si sono fatti decisamente perdonare! ;D
EliminaQuesto l'ho visto al cinema, strano ma vero! E mi era anche piaciuto parecchio. Ammetto di essere andata a vederlo con delle aspettative abbastanza bassine perché adoro il personaggio e adoro Hug Jackman, ma non ero poi molto ottimista e invece... e invece mi è piaciuto! E sono contenta che si sia rivelata una bella visione anche per te!!! :)
RispondiEliminaGrazie mille, Sian! ^^
EliminaPurtroppo al cinema me l'ero lasciato scappare: ho aspettato che arrivasse su Sky, perché davvero non sapevo cosa pensare di un trailer così particolare e "bizzarro"... e invece, alla fine, il film ha convinto al cento per cento anche me! *_____*