venerdì 26 gennaio 2018

Recensione: "Madre!" (film 2017)



Titolo originale: Mother!
Regia: Darren Aronofsky
Cast: Jennifer Lawrence,  Javier Bardem, Ed Harris, Michelle Pfeiffer,  Domhnall Gleeson, Kristen Wiig
Anno: 2017

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La Trama:

"Un ospite inatteso mette alla prova il rapporto di una coppia sconvolgendone l'esistenza tranquilla. Dal regista Darren Aronofsky (Il cigno nero, Requiem for a Dream), madre!, con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris e Michelle Pfeiffer, un avvincente thriller psicologico sull'amore, la devozione e il sacrificio."



Bè, ho scritto la parola “recensione” in cima a questo articolo, ma ci tengo a mettere bene in chiaro una cosa: il mio cercherà di essere soprattutto un commento, un elenco di sensazioni, uno sfogo personale... Non credo che sarei mai in grado di valutare criticamente un film tanto singolare, metaforico e sperimentale come “Madre!”. La verità è che gli ingredienti alla base della ricetta di questa pellicola mi sono risultati talmente stranianti, folli e anticonvenzionali da aver fatto flippare completamente quei due o tre neuroni che ancora mi restano nel cervello.

Mi limiterò, quindi, a proporvi un breve elenco di pensieri, nella speranza che possano aiutarvi a fare almeno un po' di luce su alcuni degli elementi più ostici e indescrivibili di quest'ultima opera firmata Darren Aronofsky:

1. Come ho già accennato, ritengo sia improbabile vi sia mai capitato di vedere un film più pazzesco, surreale e simbolico di “Madre!”. La verità è che un qualunque spettatore potrebbe accanirsi a leggerlo secondo dieci chiavi di interpretazione diverse, e non arrivare a cogliere forse nemmeno la metà del suo significato effettivo. Al tempo stesso, durante la visione, si viene spesso sopraffatti dalla sensazione di essere rimasti invischiati in un lunghissimo e incoerente incubo a occhi aperti, un delirio senza capo né coda, a cui non vale veramente la pena cercare di attribuire un peso eccessivo. Avete presente quel genere di sogno infelice e febbrile, uno di quelli in cui ci ritrova, a un certo punto, senza vestiti e intenti a cantare a squarciagola l'inno nazionale al cospetto di una platea di sconosciuti? Ecco, il livello di disagio esistenziale che si prova guardando questo film potrebbe essere paragonabile a un'esperienza del genere.

2. Se ci sforzassimo di decifrare un paio di simboli, potremmo facilmente essere tentati di affermare che “Madre!” rappresenti, fra le tante cose, una sorta di blasfemo e arguto retelling di tutti gli episodi chiave della Bibbia. Dal mito di Adamo e Eva al sacrificio di Gesù, ce n'è davvero per tutti i gusti (a patto che non siate particolarmente sensibili in materia di questioni religiose, si intende...), mentre Aronofsky ci propone la sua personalissima versione di quali potrebbero essere stati, in origine e forse ancora oggi, i complessi rapporti fra Dio/il sistema patriarcale/il potere autoritario; la Madre Terra/qualsiasi donna mai esistita/tutti gli infelici, gli oppressi, i dimenticati; e quell'inarrestabile, autodistruttiva forza della natura chiamata umanità.

3. Durante la campagna promozionale, si è cercato spesso di insistere sulle affinità (vere o presunte) che sembrano legare “Madre!” al film più premiato e popolare di Aronofsky, vale a dire quell'indimenticabile, inquietante piccola perla chiamata “Il Cigno Nero”. Microoscopici anelli di congiunzione fra le due opere esistono davvero (soprattutto da un punto di vista stilistico, di atmosfera, e in relazione alla psiche martoriata e frammentata del personaggio interpretato da Jennifer Lawrence). Ma sotto tutti gli altri punti di vista, “Madre!” mi è sembrato, a onor del vero, un film profondamente diverso dal suo predecessore (o da qualsiasi altra cosa al mondo).

4. Parliamo un momento del cast. Jennifer Lawrence e Javier Bardem hanno ricevuto due ignominiose candidature ai Razzie Awards a causa di questo film, un flop commerciale di proporzioni a dir poco bibliche (perdonatemi il pessimo giochino di parole). Ora, per quanto riguarda l'interpretazione di Bardem, probabilmente è meglio che non mi esprima... Non fosse altro che perché credo di aver sbirciato nella sua direzione a malapena un paio di volte, presa com'ero a fissare Jen con la mascella allentata e gli occhi praticamente fuori dalle orbite. Eh, sì: parte della mia fascinazione morbosa ha sicuramente qualcosa a che fare con la mia delirante infatuazione nei confronti dell’attrice di “Hunger Games”… Ma credo che neppure il più ostinato e implacabile dei suoi detrattori possa negare il fatto che questa ragazza abbia del Carisma, gente! Voglio dire, la scena in cui Bardem cerca per la prima volta di prenderle il bambino e consegnarlo alla folla festante? Uno sguardo espressivo come quello vale più di mille battute, per come la vedo io.
Per quanto riguarda Ed Harris e Michelle Pfeiffer, invece, posso soltanto ribadire che sono riusciti ad affinare magnificamente la nobile arte di sembrare dei colossali bastardi sul piccolo/grande schermo.

5. Penso che, in estrema sintesi, l'esagerata ambizione di Aronofsky abbia finito col ritorcersi contro di lui. Personalmente non mi pento di aver visto il film, ma non mi sento neppure abbastanza arguta (o avventata) da spingermi al punto di affermare di avere inteso il suo significato per intero, o di essere stata in grado di apprezzare senza riserve i complicatissimi, numerosi virtuosismi tecnici del direttore artistico.


Giudizio personale:
?!?
(Bella domanda... ma è stato interessante, e se non altro adesso amo Jennifer Lawrence ancora più di prima!)



8 commenti:

  1. Ho sentito parlare malissimo di questo film, sei la prima che ha un'opinione più complessa :) e sei anche l'unica che è riuscita a smuovermi un po' di interesse per questo film, anche se credo che lo recupererò tra qualche millennio.

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    1. Grazie mille, Kate! ^^ Sono felice di essere riuscita a suscitarti un po' di curiosità... Per me resta un film da vedere, fosse anche solo per ritrovarsi, alla fine, ancora più confusi, intrigati e perplessi di prima, ehehe! ;D

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  2. Lo amano, lo odiano. Io mi piazzio a metà.
    L'ho trovato interessantissimo, col solo difetto di non andare troppo per il sottile.

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    1. Mi trovi più che d'accordo, Mik: anch'io mi piazzo più o meno a metà strada... Ed è vero, Aronofsky ci è andato giù un po' pesante, questo non si può proprio negare! XD

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  3. Non l'ho ancora recuperato proprio per il grande numero di 'recensioni' che cercano, ad ogni costo, di inquadrarlo con qualche astrusa chiave di lettura. Apprezzo molto questi pensieri sparsi, genuini, su un film che, da quanto ho capito, sa come sconvolgere e lasciare con un grande caos in testa dopo la visione ;)
    Un saluto,
    Fede.

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    1. Grazie mille, Fede! ^^
      Spero che un giorno lo vedrai: secondo me, ne vale abbastanza la pena... l'importante è partire "preparati", senza aspettarsi cioè di vedere un film "canonico", ordinario e lineare come quelli a cui siamo abituati ad assistere di solito! :)

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  4. Mi sembra che tu l'abbia capito molto più di persone che l'hanno massacrato giusto per il gusto di farlo...

    Al di là di un'ottima JLaw, è un film talmente oltre e coraggioso che c'è solo da applaudirlo, altroché fischiarlo.
    Ad avercene di film imperfetti, ma impressionanti, come questo.

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    1. Grazie, Marco! ^^
      La penso anch'io come te: oltre che ambizioso e complesso, "Madre!" è prima di tutto un film coraggioso, ricco e straordinariamente innovativo... In questi giorni mi sono ripromessa peraltro di cercare di recuperare anche tutti gli altri film del regista, visto che mi mancano ancora i suoi famosissimi "The Fountain" e "The Wrestler"! :)

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