Titolo originale:
Steelheart
Autore:
Brandon Sanderson
Serie: Reckoners,
Vol. 1
Disponibile:
anche in italiano, edito dalla Fanucci
La Trama:
“David è solo un
bambino quando l'oscurità perpetua cala sulla Terra e in cielo compare Calamity,
una misteriosa stella che dona a uomini e donne, prima di allora intrappolati
nelle loro ordinarie esistenze, poteri fuori dal comune. Questi esseri
straordinari vengono ribattezzati con il nome di Epici e ben presto il loro
dono li rende avidi di supremazia sugli altri uomini. Due anni più tardi, a
Newcago, la città che una volta era stata Chicago, David assiste all'assassinio
di suo padre da parte di uno degli Epici più potenti, Steelheart. Ora cerca
vendetta, e sa che l'unico modo per ottenerla è entrare a far parte degli
Eliminatori, un'organizzazione che agisce nell'ombra, studiando le debolezze
degli Epici e combattendoli strenuamente. E nonostante tutti pensino che
Steelheart, Cuore d'Acciaio, sia invincibile, David sa che non è così, perché
lo ha visto sanguinare con i propri occhi.”
“Steelheart” è il
primo romanzo di Brandon Sanderson
direttamente riconducibile alla categoria di “young adult”. Era da un bel po’ che mi proponevo di recuperarlo. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro, mi sono sempre ritrovata a rimandare
l’esperienza a tempo indeterminato. Fino a quando, intorno alla metà di
dicembre, mi sono imbattuta in una piacevole notizia relativa a una delle
prossime, imminenti uscite targate Sanderson: a quanto pare, infatti, il nuovo progetto dell’autore americano si
chiamerà “Skyward” e sarà un altro
YA, ambientato nello spazio e con protagonista una ragazza a bordo di una
sbalorditiva aereonave senziente (è troppo presto per fare paragoni, lo so, ma chissà
se soltanto a me questa sinossi ha fatto tornare in mente la trama de “I Mercanti di Borgomago” di Robin Hobb..?!).
Tanto per cambiare, e manco a dirlo, ho inserito
immediatamente “Skyward” in
wish-list… Poi mi sono detta: dal momento che per leggerlo mi toccherà
aspettare almeno fino a novembre,
perché non buttarmi subito sul primo capitolo della serie “Reckoners”, e cominciare a farmi un’idea dei toni e del registro
stilistico che Sanderson potrebbe scegliere di adoperare per rivolgersi a un
pubblico di ragazzi?
E così eccoci qua, a parlare di “Steelheart” e dei suoi pericolosissimi, implacabili villains armati di superpoteri. Diciamo che la
trama generale del romanzo è riuscita a catturarmi fin dal primo momento,
anche se, a lungo andare, mi è parso di riscontrare una bizzarra somiglianza
fra l’intreccio di questo libro e le vicende narrate all’interno de “L’Ultimo Impero”. Voglio dire, un
gruppo di disperati ribelli mette insieme una banda squinternata per cercare di
sconfiggere un essere ritenuto onnipotente, invincibile, indescrivibile, semi-immortale?
Scoprire il punto debole del
formidabile tiranno Steelheart potrebbe rappresentare l’unico mezzo per vincere
una battaglia destinata a cambiare le sorti del mondo… Vale a dire, in fondo,
esattamente la stessa e identica mossa che si proponevano di compiere Kelsier,
Vin e gli altri per sconfiggere il terribile e apparentemente divino Lord
Reggente.
Affinità singolari a parte, confesso di aver trovato “Steelheart” un romanzo divertente ed
estremamente piacevole da leggere, anche se costellato di imperfezioni e
difetti talmente vistosi da spingermi a dubitare, per un momento, dell’esatta
natura delle intenzioni di Sanderson e delle sue reali capacità empatiche.
Il ritmo scorrevole e
incalzante del libro, in ogni caso, preclude la possibilità di annoiarsi,
mentre le scene d’azione risultano,
a mio avviso, squisitamente brillanti, vivide e altamente spettacolari. Per quanto mi riguarda, l’impatto “visivo” di
determinate sequenze è stato in grado di sortire sulla mia mente un effetto
poco meno che ipnotico; a tratti, avevo quasi l’impressione di brandire fra le
mani un albo illustrato, una graphic novel, un manga shonen dalle vignette adrenaliniche e febbrili.
Tempo fa, abbiamo già avuto occasione di parlare delle complesse regole elaborate da Brandon
Sanderson per cercare di definire il sistema magico perfetto. In “Steelheart”,
le cosiddette “leggi della magia” risultano ampiamente codificate e
semplificate. Non per questo, però, il malvagio e avido mondo degli Epici rischia
di assumere, a parer mio, dei connotati meno intriganti, originali o affascinanti.
I personaggi
rappresentano, viceversa, uno dei tasti
più dolenti e inspiegabili di questo romanzo. La pessima caratterizzazione del protagonista David, ad esempio, con le sue perenni arie da saputello e la
battutina sempre pronta, mi ha deluso profondamente. Tempo di arrivare alla
fine del libro, e mi sarebbe piaciuto prenderlo a calci sui denti… non fosse
altro che perché non ne potevo più di sentir definire “geniali” i suoi piani
demenziali e “irresistibili” le sue arroganti trovate da Gran Salvatore
dell’ultima ora. La maggior parte degli altri membri della banda mi ha fatto
un’impressione altrettanto negativa. E, a questo punto, ci tengo anche molto a
precisare una cosa: dopo aver letto “Mistborn”,
dei personaggi femminili così
insulsi (Tia), stereotipati (Faultline), o apertamente sgorgati
fuori da una fantasia adolescenziale maschile (Megan), erano praticamente l’ultima cosa che mi aspettavo di
trovare fra le pagine di “Steelheart”.
Da questo punto di vista, purtroppo, il libro di Sanderson
sembra ricalcare alla perfezione il
modello del tipico film d’azione
alla Steven Seagal: un sacco di esplosioni, interminabili inseguimenti, e un
numero pressoché imprecisato di scazzottate da osteria… ma pochissimo spazio
concesso all’approfondimento psicologico dei personaggi o al consolidamento
delle loro relazioni, zero volontà di esplorare l’ambientazione, e nessunissimo
desiderio di elaborare l’intreccio secondo uno schema un tantino più complesso
e imprevedibile.
Giudizio personale:
7.5/10
Mi ero completamente persa l'esistenza di Skyward e, anche se preferisco le sue opere più "classiche" e "per adulti", tra tante virgolette, di sicuro non me lo perderò. Però non credo che Sanderson sia umano! Come fa ad avere una vita e sfornare libri su libri???????
RispondiEliminaMe lo sono chiesta anch'io tantissime volte, Sian! Sanderson sembra davvero infaticabile, anzi, addirittura sovrumano: riesce a gestire trentamila progetti in contemporanea, e per di più pare sempre pronto ad annunciare qualche nuova uscita improvvisata! Che sia dotato di superpoteri come gli Epici anche lui? :D
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