The Sacred Throne, Vol. 1
Disponibile in inglese
“Dopo essere stata testimone di un orrendo massacro, la giovane Eloise decide di opporsi all’Ordine e di rischiare il tutto per tutto, attirando le ire dei sacerdoti su se stessa, sulla sua famiglia e sul suo intero villaggio. Per la prima volta, qualcuno sceglierà di confrontarsi con il vero pericolo che i maghi rappresentano per il mondo, e di mettere in discussione la linea di confine che esiste fra la sicurezza delle persone e la necessità di continuare a credere nella giustizia.”
Quando personaggi del calibro di Robin Hobb o Mark Lawrence
iniziano a descrivere l’esordio di una nuova saga fantasy usando espressioni incalzanti del tipo “spietato e pronto a spezzarvi il cuore”,
o “brutale e divertente in ugual misura”,
capisci che è arrivato finalmente il momento di fare un salto sul kindle store
e prepararti a sborsare qualche altro euretto.
E’ esattamente ciò che mi è capitato in occasione dell’uscita
di “The Armored Saint”, un romanzo “grimdark” scritto dall’autore americano
Myke Cole.
Se il genere rientra fra i vostri preferiti (come nel caso
della sottoscritta) sono convinta del fatto che dovreste assolutamente prendere
in considerazione l’idea di concedergli una possibilità. “The Armored Saint” è, a mio avviso, un libro abbastanza singolare, che vanta l’indiscusso
merito di riuscire a bilanciare quasi alla perfezione la sua vena brutale, implacabile e “sporca” (per non parlare poi dalla
sua sinistra ambientazione, ai confini estremi dello splatter nudo e crudo…), con l’esigenza di narrare una storia di formazione personale dai
risvolti estremamente toccanti e delicati.
Nell’arco di poco più di 200 pagine, Myke Cole riesce a compiere ciò che per molti altri autori avrebbe potuto benissimo rivelarsi una chimera: evocare per noi l’immagine, credibile e vividissima, di un oscuro
mondo simil-medievale, una sorta di terrificante limbo infernale dominato
dal fanatismo religioso e oppresso
da una crudele e sempre più corrotta casta sacerdotale.
L’impatto emotivo degli eventi narrati viene amplificato
dalla rapida connessione empatica che il lettore viene incoraggiato a stabilire
con la protagonista di “The Armored Saint”,
la giovanissima Eloise; una ragazzina caparbia e forte come l’acciaio, complicata e
tremendamente vulnerabile, che gli ingranaggi della storia si muoveranno presto
per cercare di schiacciare e spazzare via dalla faccia della Terra.
Personalmente, credo che questo libro contenga almeno due
fra le scene più terrificanti, memorabili e scioccanti che abbia mai letto. Roba
da far rabbrividire nel sonno perfino il caro, vecchio George R. R. Martin, per
intenderci… Senza contare il fatto che,
durante la lettura, colpi di scena al cardiopalma e conseguenze inenarrabili
non tardano certo ad arrivare…
Gli unici paragrafi di “The
Armored Saint” che ho fatto un po’ fatica a digerire, a essere del tutto
sincera, sono stati quelli relativi alla minuziosa e capillare spiegazione del
funzionamento di questa specie di colossale “armatura” da paladina con cui Eloise entra in contatto a un certo punto
della storia. Non sono una grandissima appassionata di meccanica (né di
tecnologia, per quanto fantascientifica o improbabile…), e devo
confessare che questi particolari passaggi del romanzo mi hanno un tantino
annoiato.
Ciò premesso, reputo “The
Armored Saint” un libro validissimo, e non vedo l’ora di scoprire cosa
accadrà nei prossimi volumi della trilogia (l’uscita di "The Queen of Crows" è programmata per il prossimo 16 ottobre). Se il secondo romanzo riuscirà a farmi infuriare/disperare soltanto la metà, c’è
da scommettere che sarò costretta a tenere a portata di mano un abbondante
pacchetto di fazzoletti, oltre che a prepararmi a tirar fuori dall’armadio la mia fida
pallina anti-stress…
In estrema sintesi: a metà strada fra la delicata storia di
formazione e una sorta di terrificante retelling in salsa “grimdark” degli inquietanti eventi
che hanno portato all’ascesa di Giovanna d’Arco, “The Armored Saint” è un libro
“veloce”, cupo, brutale, spietato e indimenticabile. Assolutamente inadatto ai
deboli di stomaco (e di cuore), il libro di Cole tende a conficcarsi nelle
viscere come un arpione, e a lacerare qualsiasi organo vitale abbia la sfortuna di
trovarsi da quelle parti…
Ok, questo deve essere mio al più presto! *_* Al di là del fatto che anch'io faccio fatica a resistere alle parole della Hobb e di Lawrence (cosa che mi ero persa ma che ora, per colpa tua, si sono fissate nella mia memoria!!!) è impossibile resistere dopo aver letto la tua recensione! La mia wish list però non ti ringrazia per niente!!!!
RispondiEliminaAhahaha ti capisco alla perfezione, Sian! ;D
EliminaA chi lo dici, anch'io non sono proprio riuscita a "resistere" di fronte alle belle frasi di apprezzamento rivolte a questo libro da due dei miei autori preferiti... Nel complesso mi sarebbe piaciuto che fosse un po' più lungo, certo, ma l'impatto emotivo è stato davvero incredibile, e di sicuro adesso non vedo l'ora di mettere le mani sul sequel! *___*