Siamo sicuri che l’amore debba per forza durare in eterno?
Nel suo “The Falling in Love Montage”,
l’autrice irlandese Ciara Smyth
prova ad affrontare questa scottante tematica: il risultato è una gradevole e
scoppiettante romcom dal taglio moderno, incentrata sulle
avventure sentimentali di un’adolescente sarcastica e afflitta dall’ombra di
un’incurabile malattia genetica
degenerativa.
La concentrazione di tenerezza
e romanticismo si mantiene su dei livelli esorbitanti per buona parte della
narrazione, ma… Attenzione: questo libro si rivela infinitamente più triste e devastante di quanto la scanzonata copertina lasci ad intendere!
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La trama
Saoirse non crede alla storia dell’amore a prima vista, e tantomeno nella possibilità di un lieto fine.
Se queste cose fossero reali, sua madre sarebbe ancora in
grado di ricordare il suo nome, e di sicuro lei e suo padre non sarebbero mai
stati costretti a rinchiuderla in un istituto specializzato nella cura di
pazienti afflitti da demenza precoce.
Una malattia genetica che, fra parentesi, potrebbe benissimo aver ereditato anche Saoirse, e non è detto che i primi sintomi tardino poi così tanto a manifestarsi.
Perciò, la nostra eroina non ha nessuna intenzione di
cercare una relazione. Non vede il motivo di provare a innescare una scintilla romantica, quando la verità è
che non sa nemmeno se, a cinquant’anni, sarà in grado di ricordarsi come si fa
ad allacciarsi le scarpe.
Eppure, dopo un incontro casuale a una festa di fine anno,
Saoirse finisce per infrangere le
sue stesse regole. La colpevole? Una ragazza con una lentiggine blu, un
irresistibile istinto per le birichinate, e una smodata passione per i film d’amore.
Quando scopre che Saoirse non se la sente di impegnarsi in
qualcosa di serio, Ruby le propone una
scappatoia: la verità è che loro non hanno bisogno di inseguire il vero amore
per godersi un’estate di divertimento,
corredata di tutti i cliché da
“montaggio” tipici di qualsiasi commedia
romantica che si rispetti.
Allo scoccare dell’autunno, la loro storia si spegnerà
serenamente, lasciandosi dietro soltanto una scia di ricordi piacevoli.
Questo è il patto,
ed è un piano quasi perfetto.
Peccato che le ragazze abbiano tralasciato un piccolo
dettaglio: di solito, nei film sentimentali, alla fine del suddetto “montaggio”
i personaggi si ritrovano innamorati…
per davvero!
Da “Quattro Matrimoni e un Funerale” a “To All the Boys I've Loved Before”
“The Falling in Love
Montage” si rivela, sotto tanti punti di vista, una romcom coinvolgente, fresca e originale.
Le sensazioni che
le pagine di Ciara Smyth riescono a evocare potrebbero essere descritte come
affini e, al tempo stesso, profondamente diverse da quella sperimentate
attraverso la lettura di dozzine di altri titoli simili (“Written in the Stars”, “Her Royal
Higness”, “Everything Leads to You”
eccetera…).
I dialoghi sono a
dir poco brillanti, e l’idea di
creare una “compilation” di film d’amore
da imitare/prendere affettuosamente in giro, dai grandi classici con Julia
Roberts e Hugh Grant all’ultimo successo targato Netflix, si dimostra così
incredibilmente gustosa e simpatica da generare in chi legge un autentico
brivido di delizia! (In effetti, l’unica pellicola degna di nota che non viene
citata all’interno del romanzo è “The
Happiest Season” con Kristen Stewart: spero che, nel frattempo, l’autrice
abbia avuto modo di recuperarla, perché sospetto che le protagoniste del suo libro
ne resterebbero estasiate!).
In “The Falling in
Love Montage”, Ciara Smyth riesce anche a dosare la “componente ormonale” in maniera encomiabile! L’assoluta autenticità delle
interazioni fra Saoirse e Ruby, i momenti di tenerezza condivisa, l’attrazione
fisica che comincia a innescarsi fin dal primo incontro, per poi salire a
livelli inimmaginabili con lo scorrere dei capitoli… tutto contribuisce a farci
credere nell’inevitabile visceralità dell’alchimia
che si viene a instaurare le due protagoniste.
E, per logica conseguenza, anche nell’assoluta necessità di fare il tifo per loro…
Dal punto di vista della caratterizzazione psicologica, invece, non posso fare a meno di lodare il lavoro
svolto sul personaggio di Saoirse, con il suo (discutibile) senso
dell’umorismo, i suoi conflitti interiori e i suoi innumerevoli difetti.
Per quanto riguarda Ruby, invece… Bè, ammetiamolo: lei è un po’ una “manic pixie dream girl”
in versione saffica, con tutte le
limitazioni e le problematiche che questo fatto comporta.
Non l’interesse romantico più anticonvenzionale,
interessante o indimenticabile di cui abbiate mai letto, certo; eppure, in
qualche modo, i suoi lati eccentrici e la sua inconfondibile dolcezza finiscono
per renderla accattivante ai nostri occhi.
Il tema della malattia
Come dicevo, “The
Falling in Love Montage” non si propone di raccontare una “semplice” love
story fra ragazze adolescenti.
Anzi: probabilmente Ciara Smyth aveva in mente ben altro, durante la stesura…
Suppongo che potremmo definirla una storia di formazione dolceamara, incentrata sulla vita di una
ragazza che, a poco a poco, comincia a venire a patti con la realtà del mondo e
l’inevitabilità della perdita, della
sofferenza e della tragedia.
E, forse, perfino con l’inevitabilità di voltare pagina e andare avanti.
Il libro si confronta con il tema della malattia a testa bassa, senza risparmiare a chi legge passaggi
dolorosi e colpi sotto la cintura.
Apprezzo l’onestà dello sforzo, anche se, detto fra voi e
me, sospetto che l’autrice abbia calcato
un po’ troppo la mano in termini
di “angst” e malessere esistenziale,
soprattutto nell’arco di alcuni capitoli centrali, e specialmente considerando
il genere di pubblico che si sarà
ritrovato naturalmente attratto da un titolo come “The Falling in Love Montage”.
L’attenzione riservata all’esplorazione dei sensi di colpa
di Saoirse, i suoi rapporti tesi con il padre e con la nuova matrigna, gli
angoscianti flashback relativi alla degenerazione della condizione della madre…
Non lo so: forse è solo che non mi aspettavo di trovarmi alle prese con un
libro così pesantemente infarcito di dinamiche
famigliari.
Il punto è che, nel corso del secondo atto, il ruolo di Ruby
finisce per ridimensionarsi parecchio; a poco a poco, infatti, la ragazza
arriva quasi a svanire sullo sfondo di un oceano di visite alla mamma malata,
di litigi con il padre, di alterchi con le ex-amiche di un tempo e di
deprimenti conversazioni sull’opportunità della scelta di una carriera universitaria.
Il problema è che nessuno di questi personaggi secondari dimostra di avere un grande spessore, né la
carica vitale necessaria a tenere alta la nostra soglia di attenzione (a parte Oliver, il miglior nemico/amico di
Saoirse).
Ed ecco perché l’avvento del “gran finale”, a lungo andare, si rivela quasi un sollievo…
L’amore è eterno… finché dura!
Apprezzo lo sforzo di scrivere un lieto fino diverso, in qualche modo meno classico e più moderno;
una conclusione in grado di spostarsi dal tipico panorama cinematografico a quello, più prosaico e ragionevole,
della vita quotidiana.
Lo apprezzo, davvero.
Però… anche no!
XD
Nel senso, chiamatemi scema ma, quando leggo una storia del
genere, io avverto proprio il BISOGNO
di imbattermi in un finale di stampo
hollywoodiano! Che sia felice, tragicomico o di una tristezza abissale: per
me non fa differenza, purché sia… Bé, l’esatto
opposto di “prosaico e ragionevole”, immagino.
L’ultimo capitolo e l’epilogo di “The Falling in Love Montage” hanno esercitato su di me un effetto
molto… meh! Non ho riso, non ho
pianto e non ci sono rimasta male.
Dopo 300 pagine passate a emozionarmi e lasciarmi
trasportare dalle vite di questi personaggi, mi sono limitata a… sbuffare.
Che non è proprio… la manifestazione del top delle
sensazioni che un lettore si augurerebbe di provare a fine lettura, diciamo!
Nonostante questo, credo che proverò a leggere i prossimi
lavori dell’autrice. Il suo “Not My Problem” è già finito in
wish-list; in realtà, la trama accenna già a una madre con un grave problema di alcolismo sul groppone, quindi… Cosa posso dire? Help?! XD
Non credo che sia una lettura che fa al caso mio, però con questa recensione il dubbio sei riuscita a farmelo venire :D
RispondiEliminaAhahaaha grazie, sono molto felice di sentirlo! ^____^
EliminaCome dicevo, è un libro infinitamente più profondo, maturo e triste di quanto la sinossi lasci ad intendere... non la classica commedia romantica adolescenziale, insomma: questo è poco, ma sicuro! ;D