Per San Valentino, il “Laumes’Journey” si tinge di una sfumatura molto più cuoricinosa del solito e propone la recensione del dolcissimo libro “Written in the Stars” di Alexandria Bellefleur!
Un romanzo rosa a tematica LGBT che strizza l’occhio a “Il Diario di Bridget Jones” e “Orgoglio e Pregiudizio”. Una frizzante commedia romantica che racconta la travolgente storia d’amore fra un’adorabile astrologa con la testa fra le nuvole e un’introversa ragazza dell’alta società ossessionata dalla matematica.
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Written in the Stars: la trama
Dopo un appuntamento al buio particolarmente disastroso, Darcy Lowell ha un solo, grande sogno
nel cassetto: impedire al suo fratellino Brandon
– un benintenzionatissimo impiccione – di provare a calarsi nel ruolo di
Cupido per l’ennesima volta.
L’amore – e l’inevitabile devastazione emotiva che ne
consegue, come se fosse un corollario geometrico – è l’ultima cosa che
desidera. Così, decide di alterare un po’ la sua versione dei fatti e racconta
a Brandon di essersi divertita un mondo, a quell’ultimo appuntamento. Come se non avesse fatto scappare via la ragazza
in questione con le lacrime agli occhi, e come se lei stessa non si fosse
sentita stringere un po’ lo stomaco, alla vista di quel tavolo vuoto!
Elle Jones, una
delle astrologhe che hanno creato il popolare account Twitter Oh My Stars, non
sogna altro che di trovare la sua anima
gemella. Ma quel qualcuno non potrebbe mai
essere Darcy… con la sua logica
pungente, il suo cinismo e il suo totale rifiuto di riconoscere il ruolo
esercitato dalle stelle e dal destino sulle nostre vite.
Ma quando il fratello di Darcy – nonché nuovo partner d’affari
di Elle – esprime la sua somma felicità per il loro meraviglioso appuntamento,
l’astrologa rimane senza parole. Ma Darcy non avrà per caso battuto la testa?
Perché… che imbarazzo!
Ma poi Darcy implora Elle di assecondare il suo gioco e di
cominciare a fingere, almeno per un
po’, di aver intrecciato una relazione con lei. Con un paio di condizioni, però: Darcy
aiuterà Elle a sopportare una gravosa cena del Ringraziamento a casa dei suoi
estenuanti genitori, e in ogni caso il loro “contratto” scadrà alla vigilia
dell’anno nuovo.
L’ultima cosa che entrambe si aspettano, ovviamente, è di
cominciare a sviluppare dei sentimenti reali
nel corso di questa falsa relazione.
Eppure, quando il vero amore è scritto nelle stelle, in
fondo ogni cosa è possibile...
Di falsi fidanzamenti e costellazioni che collidono
Sotto molti aspetti, “Written
in the Stars” è la romcom scritta
su misura per me.
Se mi seguite su Goodreads, probabilmente sapete che sono
ossessionata dal trope del “fake romance”
in salsa f/f. Ne avrò letti a decine
nel corso di pochi anni, e non credo di esserne rimasta mai veramente delusa:
da “Just for Show” di Jae a “Didn’t Stay in Vegas” di Chelsea M.
Cameron, e qualcosa mi dice che altri che ne leggerò nel corso dei mesi a
venire!
Sono abbastanza sicura che questa sorta di ossessione derivi
dal fatto che una premessa di questo genere implichi la presenza in scena di
almeno una personalità introversa e
maniaca del controllo, una specie di “fusione” alla Dragon Ball di due dei miei
profili narrativi preferiti: la ice
queen e la tsundere (e che io
coltivi fantasie sentimentali di questo genere, probabilmente la dice lunga sullo
stato della mia vita privata, ma vabbè, stendiamo un velo pietoso che forse è
meglio…).
“Written in the Stars”
è anche – ovviamente – un libro rosa basato sul concetto degli opposti che si attraggono. Un altro
elemento che nei miei romance non deve mai – MAI – mancare, perché la verità è
che l’unico tipo di romanzo sdolcinato che sono in grado di apprezzare deve essere
capace di garantire almeno tante quante risate
quanti sospiri.
Da questo punto di vista, le gag e gli scoppiettanti
dialoghi del libro della Bellefleur centrano perfettamente il bersaglio. Credo
che l’adrenalinica scena della escape
room sia un esempio perfetto di quello che intendo: una frenetica corsa
contro il tempo (nel contesto ingigantito di una sfida assurdamente ridicola); una
gara di ingegno; qualche bacio rubato sotto il tavolo; il sollievo comico
garantito dalla mortifera fidanzata di Brandon… Ogni elemento allineato lì sul
piano, pronto ad accrescere la tensione
narrativa e a far sentire chi legge completamente coinvolto nelle vite e
nelle avventure di questi personaggi.
Un retelling che cattura
Alexandria Bellefleur è un’autrice che conosce intimamente i gusti del suo pubblico.
Se credete che questo elemento non giochi alcun ruolo nella
carriera di una persona che intende basare la sua professione sull’arte di raccontare storie… bè,
probabilmente non avete mai cercato di proporre un vostro testo a un editore!
;D
Quello che ho mancato di dirvi è che, fino alla
pubblicazione di “Written in the Stars”,
il fake romance a tematica lesbica è
sempre stato un genere di micro-nicchia. La maggior parte di quelli che ho
letto sono stati autopubblicati, oppure messi in commercio da minuscole case
editrici americane.
La commedia della Bellefleur è stata scelta e pubblicata in
America dalla HaperCollins, signori
e signore!
Perciò, cosa differenzia “Written in the Stars” da tutti i suoi predecessori?
Bè, tanto per cominciare, la qualità del testo è obiettivamente buona. La Bellefleur ha uno stile accattivante, moderno, che non teme di sfruttare emojii e un classico linguaggio da messaggeria istantanea.
Le due protagoniste sono semplicemente adorabili, e il fatto
di appaiarle non fa altro che raddoppiare la carica di energia, zucchero e
vitalità prodotta dalla narrazione. L’alchimia
fra di loro non può essere messa in discussione neanche per un momento; chi
legge capisce a pagina uno di voler fare il tifo per loro, e questa certezza non viene scossa neanche una volta
nel corso della lettura.
Anche i comprimari
giocano bene la propria parte. Brandon e
Margot – la migliore amica e
compagna di stanza di Elle – sono dei personaggi
di supporto quasi impeccabili. Tutti e due contribuiscono a vivacizzare quelle
piccole scene di intermezzo in cui le protagoniste non hanno modo di
interagire, e che in caso contrario risulterebbero forse noiose e prive di
fascino.
Di che segno sei? Il romance lesbo che non esclude nessuno
Ma credo che “Written
in the Stars” abbia dalla sua soprattutto la capacità di rivolgersi a una fascia di pubblico molto più ampia
della norma. La verità è che la Bellefleur non scrive la sua storia pensando
esclusivamente ai gusti della sua tipica lettrice queer, pronta a sottoscrivere
un abbonamento mensile a tutte le nuove uscite della Bold Strokes in qualsiasi
momento della giornata.
“Written in the Stars” è una commedia romantica dedicata a tutte le fan dei libri rosa, punto.
Stiamo parlando di millennials, per
lo più. Giovani nerd ancora alla
ricerca del vero amore (ah!), di quelle pronte a consultare di nascosto la
pagina dell’oroscopo e a prendere appunti sulla loro prossima fanfiction di Harry Potter,
magari mentre gli amici intorno a loro sono intenti a parlare del loro ultimo
flirt su Tinder.
Del tipo che non citerebbe mai Sandra Bullock nell’elenco
delle sue attrici preferite, ma che poi sarebbe in grado di citarti le battute
di “Two Weeks Notice” praticamente a menadito.
La stessa scelta dei nomi delle due protagoniste è un forte indizio a sostegno della mia tesi. Darcy e Elle - diminutivo di Elizabeth, e chi avrebbe mai potuto avere dubbi? Dopotutto, se non amaste Jane Austen anche voi, stareste forse leggendo questa recensione? ;D
Il sequel
A riprova di questo discorso, posso anche annunciarvi che “Written in the Stars” avrà una specie di
sequel/companion: il protagonista di
questa nuova commedia sarà Brandon, il tenero fratellino di Darcy.
Il libro si chiamerà “Hang the Moon” e si concentrerà sulla
romantica storia d’amore fra questo intrepido sognatore dai capelli rossi e
Annie, una delle più care amiche d’infanzia di sua sorella.
Un sesto senso speciale mi suggerisce che, in caso di
successo, potremmo ottenere anche un terzo libro, magari incentrato sulla
disavventure sentimentali della burbera Margot.
Probabilmente è per questo che il finale di “Written in the
Stars” ha un’aria così brusca e subitanea, quasi come se fosse stato
tagliato con un paio di cesoie. Ritroveremo Elle e Darcy in “Hung the Moon”,
sebbene in un ruolo secondario, e sarà una gioia.
Spero solo che la Bellefleur, nel frattempo, abbia modo di
lavorare sui suoi problemi di ritmo.
“Written in the Stars”
è una piccola goccia di delizia, ma dopo la classica “prova centrale” di fine
secondo atto i conflitti fra i personaggi tendono a farsi molto diluiti e gli
ostacoli ad assumere un aspetto decisamente poco convincente. Con un pizzico di tensione in più, il climax avrebbe potuto aspirare a un 50%
di efficacia supplementare, ed è stato un peccato doverci rinunciare.
La prossima volta, mi aspetto un finale con i fuochi d’artificio!
;D
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