domenica 2 gennaio 2022

Recensione: "One Last Stop", di Casey McQuiston

A mo’ di buon augurio, cominciamo il nuovo anno con la recensione di “One Last Stop” di Casey McQuiston, alias uno dei libri più vivaci, gioiosi e colorati che abbia letto nel 2021!

Una scoppiettante commedia romantica in salsa fantastica, che ruota intorno all’incontro fra una cinica ragazza amareggiata dalla vita e una combattiva punk ribelle, rimasta intrappolata in una sorta di loop temporale fin dai ruggenti anni ’70...

 


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La trama

August si è appena trasferita a New York.

In realtà, parlare di “trasferimento” non è proprio corretto, dal momento che la sua è stata più che altro una fuga: un piano scaturito dalla necessità di allontanarsi da sua madre, sempre più consumata dai denti acuminati di un’ossessione impossibile.

L’idea, adesso, è quella di terminare gli studi, trovare un lavoro, magari riuscire finalmente a stringere un’amicizia o due... Nulla di complicato: tutto quello che ci vuole, pensa August, è continuare a tenere la testa bassa e la guardia alta; perché, si sa, il mondo è pieno di insidie, e la possibilità di ritrovarsi con una testa rotta (o un cuore spezzato) si annida dietro ogni angolo.

Si dà il caso che i nuovi coinquilini e vicini di casa di August siano di tutt’altra opinione: un’eccentrica e allegra combriccola di artisti che include, fra gli altri, un medium transessuale, una drag queen che, di giorno, si trasforma in un affabilissimo contabile, e una brillante ragazza in grado di trasformare un tostapane in una navicella spaziale.

August è incuriosita dal loro stile di vita alternativo e dalla loro capacità di affrontare ogni problema con l’impeto di un uragano; ma, soprattutto, è attratta dal loro calore, dal loro cameratismo, dalle incredibili avventure che sente raccontare ogni giorno fra le pareti del suo nuovo appartamento.

Eppure, la magia – quella vera  – non entra a far parte della sua vita fino al giorno in cui, alzando lo sguardo nel vagone di un treno della metropolitana affollato, non ha finalmente l’opportunità di notare una giovane donna avvolta in un’iconica giacchetta di pelle.

Jane, la ragazza impossibile: legata a doppio filo con quella particolare linea della metropolitana da oltre trent’anni, sbalzata da un punto della linea temporale all’altro senza possibilità di appello.

August è stregata. Ma riuscirà a strappare Jane dalle grinfie di quel perfido “incantesimo” sotterraneo, o la loro tragica storia si concluderà ancora prima di cominciare?

 

La magia della Grande Mela

Non leggo molti new adult, ormai lo sapete.

Fantasy per adulti e YA, in quantità industriale; una mezza dozzina di thriller all’anno e un paio di romance f/f rivolti al pubblico delle lettrici un po’ più grandicelle: la mia “dieta” libresca, di solito, si compone in questo modo.

Ma di “One Last Stop” avevo sentito parlare così tanto (l’autrice è la stessa di “Rosso, Bianco e Sangue Blu”, tradotto di recente dalla Hope...), che, fra una cosa e l’altra, alla fine non sono proprio riuscita a resistere!

Alla resa dei conti, devo ammettere che Casey McQuiston è riuscita a stupirmi.

Il suo, tanto per cominciare, è un romanzo che risponde perfettamente alla definizione di “feel-good books”; 400 pagine di puro ottimismo, energia, passione e voglia di cambiare il mondo.

Ma “One Last Stop” non si sottrae alla responsabilità di raccontare anche i lati oscuri della nostra epoca (che poi sembrano gli stessi in ogni epoca, in realtà...), con il suo carico di pregiudizi, alienazione e crudeltà gratuita.

Semplicemente, l’autrice sceglie – in modo del tutto deliberato – di porre l’accento soprattutto sul ruolo svolto da tutti quegli emarginati “metropolitani” che, posti al cospetto un mondo freddo, oppressivo e bellicoso, decidono di armarsi di un sorriso e reagire con coraggio, speranza e umanità.

Sognatori, intellettuali, romantici nell’anima...  Persone straordinarie, che, contro ogni aspettativa, riescono a ritagliarsi il proprio posto e a diventare forti; a unirsi in un’indomabile comunità improntata sull’amicizia, sulla compassione, sul cambiamento e sulla capacità di amare il prossimo.

È facile capire, quindi, come di “One Last Stop” io abbia amato moltissimo le numerose sottotrame; sia per il modo in cui ciascun arco narrativo riesce a legarsi agli altri, amplificando magistralmente le tematiche affrontate dalla trama principale, sia per lo splendido cast di personaggi secondari che si rivelano in grado di regalarci.

 

August e Jane

Anche se le tonalità del romanzo restano leggere dall’inizio alla fine, credo che “One Last Stop” sia in grado di offrire ai suoi lettori, fra le altre cose, una credibilissima rappresentazione di una tematica che a me è sempre stata a cuore: vale a dire l’ansia, e i mille modi in cui questo piccolo, grande mostro tende a influenzare le scelte quotidiane delle persone che avvertono il suo influsso in modo particolare.

Identificarsi nelle gioie e nei dolori di August, anche per questo motivo, si rivela davvero semplicissimo. Nella sua ricerca di un posto, di una “casa” (e una famiglia) a cui appartenere, di un motivo per cui continuare a esistere e lottare... nel suo bisogno incontrollabile di tornare a credere in qualcosa, nell’ambito di una società che, nel corso degli ultimi cento anni, ha fatto di tutto (ma veramente, veramente di tutto...) per assicurarsi che sulle nostre vite non aleggiasse più neanche un soffio di misticismo o magia.

Jane, invece, è un personaggio che, secondo me, matura con lo scorrere delle pagine.

Una delle poche cose di “One Last Stop” che non sono stata in grado di apprezzare (insieme all’eccessiva lunghezza), in effetti ha a che fare proprio con la sorta di insta-love che si viene a creare fra le due protagoniste.

Un difetto che, a poco a poco, l’autrice cerca di riscattare, facendo del suo meglio per trasformare Jane in una co-protagonista credibile; da manic pixie dream girl a giovane donna di carne, sangue e ossa, perfino problematica a suo modo, anche se non tutte le sue reazioni mi sono parse convincenti allo stesso modo.

  




2 commenti:

  1. Un romanzo gioioso, vivace e colorato sembra proprio ciò di cui tutti abbiamo bisogno dal 2020 a questa parte :D

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