domenica 25 settembre 2011

Recensione: L'alba del pianeta delle scimmie



L'arroganza dell'uomo provoca una catena di eventi che è la causa dell'intelligenza delle scimmie e di un cambiamento nel nostro ruolo di specie dominante il pianeta. Caesar, la prima scimmia intelligente, viene tradita dagli uomini e si ribella per condurre la propria spettacolare razza alla libertà e alla resa dei conti con l'Uomo.

Regia: Rupert Wyatt
Attori: Andy Serkis, James Franco, Freida Pinto, John Lightgow, Brian Cox, Tom Felton


Dunque... parto premettendo che non mi aspettavo assolutamente niente di buono da questo film, probabilmente perché, ricordandomi il modo in cui Tim Burton decise di "strapazzare" la saga de "Il pianeta delle scimmie", prevedevo un altro mattonazzo inconcludente da un'ora e mezza, del tutto privo del fascino che il film originale (quello del 1968, con Charlton Heston, per capirci) esercitò su di me la prima volta in cui lo vidi in tv (stiamo parlando dei tempi in cui ancora frequentavo il liceo, quindi... ormai sei, sette anni fa buoni).
E invece... che cosa posso dire? Questo "L'alba del pianeta delle scimmie", per quanto porti avanti una trama dai connotati decisamente poco originali, per quanto non brilli né dal punto di vista della sceneggiatura né da quello delle interpretazioni...
Mi ha divertito. Mi ha aiutato a trascorrere un paio d'ore assolutamente gradevoli. Mi ha fatto parteggiare per il clan "scimmiesco", e una cosa del genere non era mai capitata con nessuno degli altri film appartenenti della vecchia saga... una novità, quindi, che mi ha sorpreso e mi ha fatto scappare più di un sorriso.

Devo dire che davvero l'odissea dello scimpanzé Caesar mi ha tenuto con lo sguardo incollato allo schermo. Probabilmente perché (e non mi aspettavo neanche questo, hi, hi, hi...) è scattato in me uno strano processo empatico, mi sono subito immedesimata nel personaggio della scimmia (mai in vita mia avrei sospettato che avrei avuto modo un giorno di scrivere queste parole... XD)
Una delle cose che saltano subito all'occhio, a proposito dei giganteschi primati che compaiono nel film, è che alcuni di loro, Caesar in primis, hanno più umanità della maggior parte dei personaggi umani.
Certo, ci sono delle eccezioni (il buon scienziato idealista Will e la sua fidanzata, il vecchio padre interpretato dal sempre grande John Lightgow...). Ma il ritratto complessivo che emerge dell'umanità è comunque sempre quello di una società corrotta e preda degli istinti più bassi, dominata da individui che farebbero di tutto per arricchirsi e dare libero sfogo alla loro sete di potere e avidità. In questo contesto, anche personaggi non necessariamente "cattivi" (come il vicino di casa isterico di Will) si lasciano dominare dalla paura e diventano grotteschi, orribili, violenti e ingiusti, decidendo di sfogare il loro terrore e la loro rabbia repressa verso chi è più "debole" (in senso sociale, se non altro) e diverso da loro, invece che verso chi di dovere.
E infatti, non a caso, una delle primissime lezioni che Caesar ha modo di imparare, una volta uscito dalla sicurezza dell'abitazione in cui il suo amico James Franco lo tiene rinchiuso, per proteggerlo, è questa: Stare a contatto con il mondo degli umani ti cambia. Irrimediabilmente.
Non si può nemmeno capire bene se in meglio o in peggio. Caesar diventa "grande", si accorge delle profonde ingiustizie che regnano nel mondo, e decide di fare qualcosa per cambiarle. Oppone il suo netto rifiuto alla schiavità e al sopruso, e incita la sua gente alla ribellione.
Ma, nel farlo, perde gran parte della sua innocenza. E, da quel giorno, capirà che sono molte le cose che devono ancora cambiare. Compreso lui stesso.

L'uso degli effetti speciali, importantissimo in pellicole di questo genere, è inoltre calibrato e diluito benissimo nel corso delle varie sequenze, al punto da garantire il giusto coinvolgimento da parte degli spettatori (o della me- spettatrice, in ogni caso).
Vi posso dire in tutta onestà che scene rocambolesche e fracassone quali quella dell'orango che si lancia dal ponte nell'elicottero, per farne poi uno scempio allucinante, rappresentano sempre per me una fonte di diletto e di delizia indescrivibile. XD
Bisogna poi dire che Andy Serkis, "nei panni" dello scompanzé, risulta davvero bravissimo e convincente come al solito.
Insomma, un film che mi sentirei di consigliare sicuramente, soprattutto ai fan di lunga data della saga (e se invece non avete ancora visto il film degli anni 60... correte a procurarvi il dvd, ma subito!!!)
Ovviamente (ma non penso ci sia bisogno di dirlo), è tassativo tenersi alla larga da questa pellicola se si è in vena di seguire una storia particolarmente impegnativa o sofisticata.
Ma, in tutti gli altri casi... cosa aspettate?
L'eterna lotta fra l'uomo e le scimmie è appena ricominciata!

Giudizio personale: 7.5/10

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