"Londra, 1862. Orfana sin dalla nascita, Sue è cresciuta in un mondo di piccoli ladri e malfattori, tra gli stenti e le durezze della strada. E quando il caso le offre l'opportunità di rifarsi alle spalle di una ricca ereditiera, Maud, un'orfana come lei che vive in un tetro palazzo, Sue non si tira indietro. Tuttavia, non appena si avvicina alla sua vittima, indossando i panni della cameriera, comincia a essere assalita dal dubbio. A poco a poco una curiosa intimità sorge tra le due giovani, tanto diverse eppure irresistibilmente attratte l'una all'altra."
Come i più intuitivi fra voi avranno forse immaginato, il fantasy è la mia passione! Ma non è un fantasy il libro che mi ha stregato il cuore più di ogni altro, quello che rileggerei volentieri due o tre milioni di volte e che mi ha fatto emozionare come... bé, come tantissime donne, ragazze e ragazzine sparse ai quattro angolo del globo si sono emozionate nel leggere "Twilight", immagino! ^^
Ebbene sì, signori e signore: "Ladra", di Sarah Waters, è il mio personalissimo "Twilight"! XD
Tutto cominciò la sera in cui, piuttosto svogliatamente, decisi di guardare la miniserie in due parti adattata da "Ladra", un lavoro televisivo che porta lo stesso titolo originale dell'opera della Waters, "Fingersmith". Ero piuttosto scettica, perché temevo di trovarmi al cospetto di uno di quei drammoni piagnucolanti in costume, con tanto di orride trine, pizzi e merletti.... e invece, sono rimasta letteralmente incollata allo schermo per più di tre ore, con gli occhioni sgranati e tutta protesa in avanti sulla mia sediolina, nello sforzo vanissimo di indovinare come sarebbe andata a finire, e facendo il tifo per le due protagoniste come se ne andasse della mia stessa felicità per tutti i 180 minuti e passa della miniserie! XD
Circa una settimana dopo, decisi di comprare anche il romanzo e ovviamente, spinta dall'entusiasmo, cominciai a leggerlo immediatamente!
Queste sono le impressioni che riportai "a caldo" su anobii a lettura ultimata:
" Forse ("Ladra") non è il più bel romanzo che abbia mai letto, ma di sicuro finora è stato quello che mi è piaciuto di più (e tenete conto che avrò letto storie a centinaia!).
Ma cominciamo dal principio.
La trama di questo romanzo è quasi geniale. Ci sono un paio di colpi di scena grandiosi, e nei momenti più inaspettati. Lo stile è molto ricco, dettaglioso, ma mai pesante, mai noioso (soprattutto la seconda parte, quella dal punto di vista di Maud, secondo me è fantastica). I personaggi sono così sapientemente tratteggiati da sembrare quasi reali: a cominciare dalle due protagoniste, Sue e Maud, senza tralasciare ovviamente i molti "comprimari", la signora Sucksby e Gentleman in primis.
La storia d'amore svolge un ruolo cruciale per il dispiegarsi degli eventi, costituisce per così dire il motore e il fulcro stesso della trama, ma non è su di essa che il romanzo è incentrato, almeno non primariamente. Ed è una storia d'amore, lasciate che ve lo dica, meravigliosa!
Non appena Sue vede Maud, la prima cosa che pensa di lei è che sia (cito dal testo) "minchiona", "mezza tonta" e "balenga". Non appena Maud vede Sue, la prima cosa che pensa di lei è che sia ingenua, scialba, insignificante, rozza e con la faccia spigolosa.
Più o meno 50 pagine dopo, si amano alla follia, come effettivamente c'era da aspettarsi. Adoro il senso del romanticismo che la Waters lascia trapelare attraverso le pagine di questo libro: è un tipo di romanticismo molto 'pratico', se vogliamo, poco stucchevole, ma decisamente intenso, che credo potremmo riassumere con la formula: amare non significa dare all'altra persona quello che vuole quando ce lo chiede, ma quello di cui ha bisogno senza che ci sia necessità da parte sua di chiedercelo.
C'è una sola scena di sesso nel libro (anche se descritta due volte, dai diversi punti di vista di Sue e Maud), ed è bello che riesca nello stesso tempo a risultare molto tenera, molto spontanea e molto "hot", senza mai scadere nel volgare.
Aggiungo adesso per inciso che fra tutti ho amato alla follia soprattutto il personaggio di Maud (che è impulsiva, passionale, incline al sogno a aperti, molto romantica, molto schizzata...), mentre Sue l'avrei presa volentieri a sberle un paio di volte ("sant'Iddio!", mi è venuto da pensare a un certo punto, "cos'è, devo venire io nella Londra vittoriana a farti un disegnino, non c'è proprio verso di farti entrare nella testa come stanno le cose, eh?"), perché a parer mio anche all'ottusità umanità dovrebbe esistere un limite. L'ho anche odiata per la sua codardia (e la sua ipocrisia), per il suo essere una grandissima "mammona"... salvo poi ricordarmi che, a 17 anni, probabilmente anch'io lo ero (un pò "mammona", non ipocrita: quello spero di non esserlo mai stata). Ha i suoi momenti di riscatto nella terza parte del libro, tuttavia, e perciò fate conto che l'abbia perdonata: in ogni caso, mio malgrado, ho fatto il tifo anche per lei dall'inizio alla fine.
Gentleman... bé, interpreto il suo personaggio come una figura fortemente simbolica, in realtà: più che un essere reale, fatto di carne e di sangue, secondo me Gentleman è un "demonio" della mente, è l'oscurità incarnata, rappresenta quella parte della psiche di Maud e Sue che è molto debole, avida, vigliacca ed egoista. Quella parte, insomma, che per un pò le induce a credere che il piano di far finire una ragazza innocente in un orrendo manicomio pieno di infermiere psicopatiche, in cambio di libertà o denaro, alla lunga si rivelerà un affare vantaggioso... anche quando quella ragazza è la persona che ami."
L'unica cosa che vorrei sapere, a questo punto, è... ma perché storie d'amore così si vedono soltanto nei libri e nei film?? Non è giustooooooooo!!!! XD
Giudizio personale: 10/10
Sarah Waters - Ladra Titolo originale: Fingersmith
Traduzione di F. Ascari
Edizione Tea 2007
A domani per la recensione de "Il mago di Earthsea" di Ursula Le Guinn! ^^
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