martedì 20 dicembre 2011

Recensione: Il secondo Guardiano





"Il secondo Guardiano" è il primo libro pubblicato dalla neonata casa editrice Plesio, un'opera inaugurale che segna anche il debutto della nuova autrice Sonia Barelli, appassionata di fantasy e devotissima fan di Terry Brooks! XD
Si tratta di un romanzo dallo stampo molto classico, primo volume di una trilogia, che narra le avventure di un giovane di 19 anni che vive nel nostro mondo, in una località non meglio identificata, e che viene trascinato da un mago alla scoperta del proprio passato e delle proprie autentiche origini, in un mondo parallelo perennemente dilaniato dalla guerra e dall'odio razziale.
La prima cosa che colpisce di questo libro, è l'ottimo livello di cura del testo che lo contraddistingue: un'opera e un lavoro certosino che si riflettono e si traducono sia nello stile molto "netto", correttissimo e pulito, con cui l'autrice procede attraverso la sua narrazione, sia nell'assenza (o comunque nella riduzione ad un numero statisticamente irrilevante XD) di refusi o atri errori grossolani.
La storia è decisamente avvincente, e molti dei personaggi - la maggior parte di essi, almeno-  curati e portati alla vita con grande maestria. Devo dire di essermi diverita moltissima durante il viaggio a Dreinor in compagnia di Alex, Ryan, Xaver e gli altri: l'avventura non manca di certo in questo libro, così come non mancano i momenti intensi e di intensa partecipazione emotiva! Altro grande pregio è il tono "magico-fiabesco" della narrazione, secondo me (una forma di ben congeniato "incantesimo narrante" che viene meno alle aspettative in una sola occasione, una sequenza che onestamente ho trovato dissonante e stranamente fuori luogo: quella della sbronza e dell'incontro con le "prostitute per passione" nella taverna della locanda...), che riesuma familiari e nostalgici sapori in fondo al palato del lettore: un gusto che richiama alla mente le grandi mura possenti dei castelli della nostra immaginazione di bambini, cupe foreste nere e alte torri svettanti, e in grado di ricondurci, per qualche piacevolissimo e incantevole istante, dritti incontro alle lande di sogno che popolavano i nostri sonni d'infanzia!
Il mio personaggio preferito della compagnia è Xever, mago di corte un pò pasticcione, (grandiosa la sua introduzione iniziale come magico "coniglietto di peluche": una trovata veramente carina, lui e il pagliaccio cattivo Druick mi hanno proprio convinto e attirato dentro la storia!), così come accattivante e vincente secondo me risulta la scelta di rendere protagonista per una volta "il figlio del cattivo", un giovane come tanti, innocente come molti altri, costretto però dal vincolo del proprio sangue a espiare i peccati commessi dal suo perfido genitore.
In realtà, credo ci sia una sola cosa che non ho affatto apprezzato, e si tratta (è il mio piccolo punto debole, sono sempre molto categorica quando si sfiora questo tasto! XD) del riproporsi poco felice di uno stereotipo talmente trito e ritrito nel fantasy da farmi ormai cascare un poco la mascella per la costernazione: la relegazione di ogni singolo personaggio femminile che compare nel romanzo a semplice "macchietta", a personaggio non voglio dire secondario (da scrittrice, ritengo che non non vi sia nulla di male nella condizione di personaggio di secondo piano: anche i comprimari esigono il loro spessore e, soprattutto, la loro dignità esistenziale, dopotutto... e quando il personaggio chiede, si sa, bisogna accontentarlo! XD) ma proprio trascurato, per niente sviluppato e in defintiva, temo, in ogni senso possibile... poco amato.
Le donne che compaiono ne "Il secondo Guardiano" infatti, sono più o meno queste: una bambina capricciosa che mette più volte a repentaglio la vita di tutti per il puro gusto di rompere le scatole in giro; una massaia che si unisce alla compagnia (temo al solo scopo di cucinare e lavare la biancheria altrui) ma che comunque viene scaricata alla prima occasione in un "posto più sicuro"; un paio di prostitute sfigate in una taverna; la figlia un pò civetta del capo di una banda di ribelli, una ragazza che viene descritta come molto in gamba e abile nell'uso della spada... ma non tanto da non farsi atterrare e battere pubblicamente dal ragazzo dai capelli d'oro, comunque! XD
Un'altra questione mi ha lasciato perplessa, ed è stata la quasi integrale assenza di un passato personale relativo al personaggio del protagonista: è quasi come se Alex fosse piombato giù dal nulla, dopo aver passato i i primi 19 anni della sua vita a dormire rinchiuso in una stanza, con la sua zia adottiva come unica compagna, in attesa che il mago arrivasse a prenderlo...
Dal punto di vista dello stile e della scrittura, niente da eccepire: descrizioni ben dosate e ritmo incalzante rendono la lettura sempre piacevole e molto scorrevole...  Con un'unica nota, il mio personalissimo consiglio non richiesto alla bravissima Sonia: occhio alle "formule ripetute"!
Espressioni come "disse con voce che non ammetteva repliche", per fare un singolo esempio, ricorrono con frequenza insolita nel testo, e tendono dopo un pò a far storcere un pò il naso: molto meglio, forse, lasciare che i personaggi dicano quel che devono nella maniera più semplice e naturale possibile, lasciando che sia il contesto e la struttura stessa della battuta di dialogo a rivelare in quali circostanze e con quale timbro vocale la frase sia stata scandita, senza mediazione supplementare da parte dell'autore...

Giudizio personale: 7.5/10

1 commento:

  1. Ehilà, Are! :) Ti ho scritto una mail di risposta, la troverai al tuo prossimo accesso su Aurendor... dai un saluto e fai una carezza da parte mia ai tuoi gatti!!! XD

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