"Il potere cambia tutto, finché è difficile dire chi siano gli eroi e chi i cattivi."
"Fine Ottocento. Alla morte della madre, la sedicenne Gemma Doyle, trascurata da un padre schiavo del laudano, lascia Bombay dove ha trascorso l'intera infanzia per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra, la Spence Academy. Qui, dopo molti tentativi, riesce a entrare nell'esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l'imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e soprattutto oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l'ha seguita fin dall'India e l'avvisa di non dar retta ai sogni che la funestano), Gemma scopre un diario segreto che le svela l'esistenza dell'Ordine, una congrega di sole donne dedite alla magia e alla ricerca di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik e di altri a lui vicini, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole che la vorrebbero studentessa modello, a raggiungere la grotta nascosta dove l'attende un destino imprevedibile e dove alcuni pressanti interrogativi troveranno finalmente un chiarimento."
Mi è capitato spesso di accennare alla prima serie di libri firmati Libba Bray, la cosiddetta "Trilogia di Gemma Doyle"; però non credo di averne ancora mai parlato in un post un po' più specifico qui sul blog, e dunque oggi ho pensato che fosse giunto il momento di rimediare! :)
Il primo volume, "Una grande e terribile bellezza", arrivò in Italia nel 2008, per opera della casa editrice Elliot!
Questo romanzo fu una vera e propria piccola "rivelazione" per me :D, un rarissimo caso di "colpo di fulmine libresco" con effetto irrevocabile e immediato! XD
Lo stile ironico, semplice ed elegante della Bray mi conquistò immediatamente con il suo sottile senso dell'umorismo e la sua vena pungente; così come mi capitò di rimanere ammaliata (ed era la prima volta) dalle ambientazioni vittoriane e dal retrogusto "goticheggiante" di tante trovate e situazioni!
Più di tutto, credo, "Una grande e terribile bellezza" riuscì in quello che, a mio avviso, è forse il più arduo e raro obiettivo da centrare: mi fece innamorare dei personaggi!! *___*
Riuscì a coinvolgermi a tal punto, a farmi immedesimare così tanto nelle lotte personali delle protagoniste, nei loro affanni, nella loro difficoltosa lotta per la crescita, da indurmi a staccare quasi completamente la "spina" del mio senso critico! :D A voler essere obiettivi, infatti, non si può certo dire che si tratti di un libro perfetto; anzi, in un certo senso, sono la prima ad ammettere che il romanzo risente di tutta una serie di difetti costitutivi: la scorrevolezza talvolta si tramuta in un'arma a doppio taglio, ad esempio, perché trasforma il ritmo da incalzante a frettoloso; può capitare che le descrizioni siano sbrigative e poco coerenti; alcune parti ambientate nel mondo "reale", fra balli, corsetti e crinoline, sono troppo prolisse e tirate per le lunghe mentre, di rovescio, diverse sequenze ambientate nei Regni della magia finiscono per essere liquidate in modo alquanto sommario....
Eppure, credetemi quando vi dico che, almeno per quanto riguarda la mia personalissima esperienza di lettura, "Una grande e terribile bellezza" si è rivelato uno di quei preziosi romanzi in grado di RESPIRARE; di respirare al di là delle sue pagine e dei suoi limiti, di strapparmi via ogni desiderio di rimanere lucida, obiettiva e distaccata, e di indurmi a parteggiare invece spudoratamente per la Bray e per le sue quattro ragazze tormentate!
Il secondo libro, "Angeli ribelli", mi è piaciuto ancora di più: la scoperta dell'identità di Circe (che io in realtà avevo già "tanato" da tempo! XD), l'intensificarsi delle visioni di Gemma, le raggelanti visite in manicomio, l'evoluzione del rapporto fra Gemma, Ann, Pippi e Felicity (il ritratto di un'amicizia indissolubile e vera, potente ma dolorosa e "tagliente"; necessaria e velenosa al tempo stesso...)... tutto ha contribuito alla creazione di un intreccio magistrale e accattivante, che mi ha tenuto con gli occhi incollati alle pagine fino all'ultimissima riga!
Per arrivare poi alla conclusione, al gran finale, con l'ultimo capitolo della trilogia, "La rivincinta di Gemma": uno dei miei libri di genere fantastico preferiti in assoluto!
Se non impari a conoscere l'oscurità che si annida dentro di te, ad accettarla, non potrai mai combatterla. E alla lunga quella stessa tenebra ti distruggerà.
E' forse questa la lezione più importante che impara Gemma in quest' occasione, e di certo la nostra eroina dai capelli fiammeggianti non l'apprende in maniera indolore.
Qui l'elemento fantastico prende decisamente ( e finalmente! XD) il sopravvento, soprattutto nel corso delle ultime 300, 350 pagine, anche se ovviamente neanche qui la Bray ci fa mancare l'ormai familiare corredo di balli, ricevimenti e intrighi sociali.
I pericoli maggiori per le ragazze, anzi, come sempre sembrano provenire molto spesso proprio dal mondo 'reale', da una società che viene ritratta senza falsi veli e smascherata nella sua cinica, in taluni casi anche mostruosa, meschinità.
La voce narrante, quella della protagonista, come nei due volumi precedenti risulta piacevole, frizzante, coinvolgente, ma anche irrimediabilmente 'di parte': del resto il percorso di Gemma sul sentiero della maturità è arduo, parziale, incompleto, e quasi di riflesso alcuni aspetti secondari, ma secondo me potenzialmente molto interessanti, non collegati direttamente alle vicissitudini personali di Gemma, vengono un pò lasciati in ombra. Avrei senz'altro gradito, ad esempio, qualche approfondimento sul passato di Circe, o sulla figura di Felicity (una 'comprimaria' assai più intrigante della stessa Gemma, secondo me). Anche svelare alcuni degli altri retroscena legati al mondo incantato dei Regni non sarebbe stato male, del resto.
Ma, si sa, non si può pretendere la perfezione...
E poi, non dimentichiamolo, in fondo "La stella nera di New York" è uscito giusto qualche mese fa per testimoniare l'evoluzione stilistica a cui la Bray è andata incontro dalla fine di una serie all'altra, quel "salto" qualitativo che le ha consentito, secondo me, da un punto di vista tecnico, di raggiungere una pienissima maturità espressiva! :)
Giudizio personale: 9.3/10
"Vi racconto una storia?
Una nuova e terribile? Una storia di fantasmi?
Siete pronti? Posso cominciare?
C'erano una volta quattro ragazze. Una era carina. Una era intelligente. Una affascinante, e una... una era misteriosa. Ma erano tutte guaste, vedete. C'era qualcosa che non andava in tutte loro. Sangue cattivo. Grandi sogni. Oh, ho lasciato fuori questa parte. Perdonatemi, questo sarebbe dovuto venire prima.
Erano tutte sogratrici, queste ragazze.
Una dopo l'altra, notte dopo notte, le ragazze si riunirono.
E peccarono.
Sapete quale fu il loro peccato? Nessuno lo sa? Pippa? Ann?
Il loro peccato fu che credettero. Credettero di poter essere diverse. Speciali. Credettero di poter cambiare quello che erano - guaste, non amate. Emarginate.
Sarebbero state vive, adorate, volute. Necessarie. Ma non era vero. Questa è una storia di fantasmi, ricordate? Una tragedia. Furono ingannate. Tradite dalle loro stesse stupide speranze. Le cose non potevano essere diverse per loro, perché loro non erano speciali dopotutto.
Perciò la vita le prese, le guidò, e loro andarono avanti, vedete? Sbiadirono davanti ai loro stessi occhi, finché non furono niente più che fantasmi viventi, dandosi il tormento l'un l'altra in virtù di quello che avrebbe potuto essere. Di quello che non può essere.
Via, ora.
Non è la storia più spaventosa che abbiate mai sentito?"
Consigliatissimo a tutti i fan degli YA dalle ambientazioni gotiche e un po' dark! :)
Della Bray ho letto La stella nera di New York e mi è piciuto! ;)
RispondiEliminaUna grande e terribile bellezza è in wishlist da tentissimo tempo, ma credo che mi affretterò a leggerlo vista la tua recensione positiva!
E' sicuramente un libro moooolto diverso da "la stella nera di New york", almeno dal punto di vista dello stile... ma penso e spero che non ti deluderà: il senso dell'umorismo e i personaggi creati dalla Bray sono sempre inimitabili! ;)
EliminaDella Bray non ho mai letto niente e ammetto di non aver mai degnato di uno sguardo questa trilogia... solo ora mi accorgo che appartiene ad un genere che mi piacerebbe leggere! Malgrado la "disgrazia" di aver dovuto aggiungere ben tre titoli alla WL devo ringraziarti per averne parlato altrimenti avrei continuato ad ignorarli ;)
RispondiEliminaUh, a me sono piaciuti moltissimo, Lo... Spero tanto che li gradirai anche tu!!! ^^
EliminaUUuh, che bella recensione :D questo libro è già nella mia lista desideri, lo sto cercando, ma nessuno lo scambia ç__ç
RispondiEliminaOhi, che peccato!! :( Ti auguro al più presto di trovarlo, è così belloooooo!!! *___* pensa che io ho tutta la trilogia sia in italiano che in inglese! XD
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