martedì 30 aprile 2013

Recensione: "La notte degli zombie"


"Questo è il modo in cui finisce il mondo.
Non con uno scoppio... ma con un morso."


Potete acquistarlo QUI


Titolo originale: Dead of Night - A Zombie Novel
Autore: Jonathan Maberry
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Delos!
Trama: "Il medico di una prigione inietta nelle vene di un condannato a morte una sostanza progettata per mantenere sveglia la sua coscienza mentre il corpo marcisce nella tomba. Ma come tutte le droghe, anche questa ha un effetto indesiderato: prima che possa essere sepolto, il detenuto si sveglia. L'agente di polizia Desdemona "Dex" Fox risponde alla chiamata che l'avverte di un'effrazione proveniente dall'interno della camera mortuaria della prigione. Quando arriva scopre una scia di sangue, corpi mutilati e gli evidenti segni di morsi umani protagonisti della carneficina. E poi i cadaveri cominciano a muoversi... Famelici. Deliranti. Contagiati. Ecco come finirà il mondo: non con un bang... ma con un morso."
Ambientazione:
siamo a Stebbins, Pennsylvania. Una piccola città sperduta nella campagna rurale nordamericana, il centro principale di una contea che conta in totale meno di ottomila abitanti. Tutto ciò che Stebbins non può vantare in termini di attrazioni turistiche o di importanza, del resto, lo guadagna certamente in sfortuna: è destinata infatti a diventare, nel corso di una notte lunghissima, buia e tempestosa, il centro primigenio di un'epidemia zombie in piena regola!
Personaggi principali:
- Dez Dox: poliziotta della polizia di contea dura e scorbutica, veterana di guerra e "bomba sexy" dalla vita sregolata. E' impulsiva, politicamente scorretta e conosce imprecazioni tali da fare invidia anche a Colin Farrell XD... in compenso, ha un cuore d'oro e un nobile senso della giustizia. Crede davvero e ciecamente nel giuramento di proteggere le persone che ha fatto, al di là di ogni bestemmia gridata ai quattro venti e di ogni sbronza serale consumata al bar per riprendersi dai postumi di una brutta rottura.
- Billy Trout: ex-ragazzo di Dez, ancora follemente innamorato di lei e disposto a tutto pur di riaverla con se'. E' un giornalista di provincia tenace ma annoiato, che sogna ancora, malgrado la sua riluttanza ad ammetterlo, di poter realizzare un grande scoop e di conquistarsi gli onori di un Pulizter e di Hollywood.
- J. T Hammond: collega e partner sul lavoro di Dez, una sorta di padre per lei, unica figura (maschile o femminile che sia: umana, si potrebbe dire! XD) di riferimento per lei e suo grande amico. J. T. è un massiccio uomo di colore dalle spalle large, l'animo buono e l'indole sensibile; crede fermamente nel valore della parola in luogo della spada, ed è probabilmente il personaggio più profondamente "umano" del libro.
- Homer Gibbon: brutale serial killer dalla mente tortuosa e malvagia, recluso nel braccio della morte di Rockview. Da bambino fu abbandonato tanto dalla madre quanto dal resto del mondo: i traumi che ne seguirono contaminarono il suo spirito e lo condannarono all'eterna dannazione, irrevocabilmente....
- Doc Hartnup: un gentile e posato impresario di pompe funebri, la prima vittima del contagio inarrestabile in atto a Stebbins. Doc, in preda all'orrore, può avvertire una forza estranea e insopprimibile riuscire a strappargli completamente le redini del controllo del suo stesso corpo; non c'è nulla che possa fare per opporsi all'avanzamento della "malattia", a parte ritirarsi nelle profondità della propria mente e continuare a gridare dalle viscere di una tenebra che non conosce fine.
- Capra: cameraman collega di Trout, un giovane cineasta esperto di tecnologia e di mezzi informatici. Ha una mente arguta, che qualche volta lo porta a indulgere in considerazioni particolarmente ciniche, ma alla resa dei conti è anche lui animato da nobili e altruistiche motivazioni.
Le mie opinioni:
Alcuni mesi fa mi capitò di leggere un precedente romanzo di Maberry, sempre a tema zombie, chiamato "Rot and Ruin". Chi segue il blog da qualche tempo, probabilmente ricorderà che la mia delusione nei confronti di quel libro, da cui comunque mi aspettavo tanto, fu abbastanza considerevole. Dopo una breve riflessione, tuttavia, mi parve abbastanza sensato etichettare quelli che a me personalmente erano sembrati dei difetti abbastanza vistosi (la retorica esasperata, la lentezza dell'azione, l'ovvietà di personaggi e situazioni...) come frutto di una "distorta" percezione dell'autore nei confronti del suo pubblico: mi sembrò, in altre parole, che, conscio di rivolgersi ad un pubblico di giovani lettori, Maberry avesse dato per scontato di dover "sillabare lentamente e più volte" praticamente qualsiasi cosa XD se voleva farsi intendere... commise l'errore, secondo me, di sottovalutare l'intelligenza dei suoi potenziali lettori e dimenticò che non vale il paradigma "piccolo lettore= piccola capacità di immaginazione o di deduzione".
Molto bene, proviamo adesso allora con un romanzo per adulti, mi dissi allora, quando appresi la notizia dell'uscita imminente de "La notte degli zombie".
Se avete letto "Rot and Ruin", probabilmente ricorderete il personaggio di Sacchetto: un disegnatore che, a un certo punto, si lancia in un dettagliato resoconto degli eventi scatenatisi nel mondo subito dopo l'inizio dell'epidemia destinata ad abbattere l'intero concetto di civiltà così come noi la conosciamo.
Quella parte del libro mi parve l'unica in grado di respirare in piena autonomia e di pulsare vividamente, di evocare in me barlumi di emozioni autentiche, sinceri strascichi di meraviglia, d'ansia, di tristezza, di terrore, di commozione...
Ebbene, considerate "La notte degli zombie" come la prosecuzione e, in un certo senso, come il degno "amplificatore" di tutte quelle sensazioni e nitide, sfavillanti visioni!
La trama è di una linearità a dir poco elementare, certo: gli elementi del più classico degli "zombie-movie" del resto sono tutti lì, disposti sul tavolo con un candore e una semplicità disarmante. Abbiamo uno scienziato pazzo, e poi un uomo molto, molto cattivo; una cittadina rurale cinta d'assedio da una terribile tempesta, e due poliziotti intrepidi pronti a trasformarsi in agguerriti pistoleri; un'orda di zombie sbraitanti, e militari in tuta e maschera contro i rischi biologici che si aggirano per le strade con il dito accostato al grilletto dei più micidiali fucili attualmente in dotazione.
Abbiamo una protagonista dalle curve mozzafiato (ebbene sì, tanto per non farci mancare niente! XD) e lo spirito fiero di una Valchiria, pronta a imbracciare qualsiasi arma e a compiere qualsiasi acrobazia, nello stile di una molto auto-ironica eroina dei videogiochi, e a sputare fuoco, sangue e fiamme pur di salvare un'inerme scolaresca.
Niente che non abbiamo già visto, niente che non abbiamo già letto... Ma, guidati dall'ingegno di un autore dalla solida preparazione, in grado di maneggiare questi materiali con autorevolezza e con una sana dose di professionismo, penso che saranno comunque pochi i lettori in grado di non farsi trascinare in questo vertiginoso incubo a occhi spalancati, in questo macabro e cupo balletto di sangue e di pallottole, di avvoltoi e di salvatori.
Maberry scrive omaggiando Romero, senz'altro; e, proprio come il grande regista, mescola riferimenti e citazioni provenienti dalle fonti più disparate: cinema, musica, internet, pubblicità e videogiochi... la cultura pop, nella sua frenesia e nei suoi colori, declinati qui però nelle tonalità dark di una storia rude e truculenta, che non conosce mezze misure, slogan consolanti o oltre amenità, e che non tralascia nemmeno un molto poco velato messaggio di denuncia politico-sociale.
Laddove il "trend" cinematografico e letterario del momento consiste forse nell'evitare accuratamente di specificare come, dove e perché le varie epidemie "zombesche" al centro delle rispettive trame abbiano esattamente iniziato a spargersi, e nel decidere di raccontarci direttamente le conseguenze estreme del virus sulla popolazione (in tutto il loro distopico splendore, certo! XD) oppure di iniziare semplicemente la narrazione in medias res, Maberry sceglie la via "classica" e intesse un intreccio che, dal primo morso, tenta di ripercorrere, attraverso la voce di tanti e variegati personaggi, le cause e le modalità di diffusione di questo terribile morbo.
Spiega ogni cosa, e lo fa, alle volte, con quella che continuo a considerare come una pedanteria da professorino un pochino troppo marcata (sviscerando e ribadendo l'ovvio più e più volte, in una maniera a tratti quasi esasperante! XD), ma anche con competenza e abilità, in maniera esaustiva e completa.
Alcuni dilungamenti e dilatazioni potevano forse essere contenuti nell'arco di una narrazione più asciutta e tonica, certo, secondo me; ma nel complesso, il ritmo mi è parso buono, e i momenti di vera noia durante le lettura per me sono stati pochissimi... se pure ce ne sono stati.
Oh, quasi dimenticavo: una menzione e lode particolare va inoltre agli ottimi dialoghi scritti da Maberry in questo libro, sempre vivaci e molto spesso espressivi al massimo grado, proprio come se si trattasse delle battute di una sceneggiatura cinematografica... 
Insomma, insomma: mi rallegro senz'altro di aver concesso un'altra opportunità a Maberry, dopo il deludente romanzo su Benny Imura, e consiglio la lettura a tutti gli appassionati di storie di zombie, tanto letterarie quanto televisive o cinematografiche! :D

Giudizio personale:
  8.2/10




10 commenti:

  1. Wow... e pensare che non mi attirava! ;)

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  2. Sì sì, secondo me è un bel libro! :D Non particolarmente "impegnativo", dal punto vista intellettuale :P, magari... ma ben scritto e scorrevole, e sicuramente divertente! ^^

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  3. Yuppiiiiii! Addirittuta 8.2?!? Come sono contenta... A me era già piaciuta la saga di Benny Imura (almeno il primo... Il secondo molto meno) quindi dopo la tua recensione con questo nuovo titolo di Maberry vado sul sicuro, visto che è piaciuto anche a te! Sarà il mio prossimo acquisto: ho proprio nostalgia di una zombie story vecchio stile ^_^

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    1. Spero proprio che possa piacere anche a te: io ne sono rimasta mooooolto contenta!! :D ^^

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  4. Quindi non gli viene naturale scrivere per ragazzi ;) non mi convince la protagonista: sembra una Mary Sue di notevoli proporzioni :/

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    1. Lo è senz'altro, a modo suo (penso le esca di bocca una tirata sull'importanza di proteggere donne e bambini praticamente ogni tre pagine! XD) Però si fa "perdonare", secondo me, perché di sicuro non è stucchevole o melensa, anzi, tutto il contrario: ha dei modi rudi che la spingono a dire sempre esattamente quello che pensa, nei termini esatti in cui l'ha pensato (prende tranquillamente a parolacce le povere vecchiette per strada, se le gira male! XD) , e questo la rende spesso protagonista di alcuni siparietti divertenti che mi hanno anche fatto sorridere parecchio, in alcuni momenti! :D Per non parlare di come tratta quel poveraccio del suo ex-fidanzato... poveraccio!! :P

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  5. Se non sbaglio ne avevi già parlato, vero? Perché ricordo la trama e ricordo anche che mi aveva affascinata molto... in ogni caso, sono proprio contenta che ti sia piaciuto, perché (come ho scritto) mi ispira un sacco :D

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    1. Sì sì, cami, ricordi benissimo, ne avevo già parlato pochissimi giorni prima dell'uscita effettiva in libreria! :D Secondo me merita, senz'altro... per me, è stata una lettura molto divertente, non ho assolutamente rimpianto i soldini spesi per comprare l'ebook! ^^

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  6. Capito...devo mettermi a leggere Dust&Decay che sta lì a prendere polvere :P

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    1. Io "Dust and Decay" penso che lo passerò, almeno per ora! :P Però sono fortemente incuriosita da "Patient Zero", sempre di Maberry... peccato non sia disponibile l'ebook, mi toccherà ripiegare sul cartaceo, per una volta! :D

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