Recensione: "Imaginaerum" (film)

Titolo originale: Imaginaerum
Regia: Stobe Harju
Anno: 2012
Interpreti: Marianne Farley, Quinn Lord, Joanna Noyes,  Francis X. McCarthy,  Keyanna Fielding

"Imaginaerum racconta la storia di un compositore anziano, Tom, che soffre di una grave forma di demenza. Dal momento che ha avuto questa malattia per anni e che è regredito ai tempi dell'infanzia, non ricorda praticamente niente della sua vita adulta. La sua musica, gli amici, tutto il suo passato, incluso il ricordo di sua figlia, sono una foschia nella sua fragile mente. Tutto quello che gli è rimasto è l'immaginazione di un ragazzino di dieci anni. Mentre scivola via nel coma, sembra impossibile che possa riavere ciò che ha perduto.

Oppure no?"

"Imaginaerum" è un film fantasy di produzione canadese/finlandese, uscito in Finlandia lo scorso novembre.

Si tratta di una pellicola particolarissima, per diversi motivi; il primo e più importante dei quali è sicuramente il coinvolgimento nel progetto di una delle più note e seguite metal band del mondo, i Nightwish!

"Imaginaerum" è stato infatti sviluppato in concomitanza con il settimo album del gruppo, che porta per inciso lo stesso titolo. Ne consuegue, ovviamente, che nel film la musica è una componente importantissima, se non vitale; un prezioso arricchimento, ma anche un accompagnamento a dir poco essenziale, dal momento che l'intero film a me è sembrato girato in uno stile da perfetto videoclip XD, con tanto di frequenti salti logico-temporali (a sfondo chiaramente metaforico) da reinterpretare liberamente e come meglio allo spettatore pare opportuno.

Eh sì, perché la trama di "Imaginaerum" è tutt'altro che lineare; e forse, senza l'ausilio della musica, l'unico collante e l'autentica "chiave di volta" di questa bizzarra sceneggiatura, per lo spettatore sarebbe veramente arduo riuscire a districarsi fra un fantasma dell'immaginazione e un ricordo del passato, fra un frammento di realtà e la visualizzazione di una semplice intuizione.

Nel film di Stobe Harju, infatti, piani temporali e spaziali si intersecano a creare un quadro che, fra indizi sparpagliati scena dopo scena, a mo' delle famose briciole lasciate sul sentiero da Pollicino, e abbondanti dosi del nonsense più sfrenato (la scena del circo è a dir poco indecifrabile,  secondo me! XD), va letto in chiave simbolica dall'inizio alla fine, per poter essere compreso ad un livello essenziale.

Questo è un film che parla dei fantasmi dell'anima, del peso della memoria e del rapporto, a volte complicato, a volte semplicemente tormentoso, che intercorre fra genitori e figli.

Tom non è mai stato in grado di parlare a sua figlia Gem. Con il passare degli anni, l'ha sempre più progressivamente allontanata da se', fino a colmarla di un astio e di un risentimento profondo,un sentimento che per la giovane è un'ombra che la insegue dappertutto, senza permetterle di vivere un'esistenza serena e felice.

Ora Tom è vecchio e malato, giace su un letto d'ospedale. La malattia gli sta devastando la mente, cancellando a poco a poco ogni ricordo di quella bambina dai capelli rossi così tanto amata e così tanto respinta.

E qualcosa, un'ombra, una creatura irruente dal suo passato, sta cercando di reclamare quel poco che resta della sua coscienza, strappandolo via definitivamente da ogni realtà, e da ogni possibilità di redenzione...

Ma, anche se Gem e suo padre non ne sono mai stati veramente consapevoli, un legame che li unisce è rimasto ed è qualcosa di troppo profondo, di troppo viscerale e di magico per poter essere facilmente reciso: ciò che tiene insieme queste due anime tormentate è la musica, ancora una volta; nient'altro che la musica.

La musica è il rifugio di Tom, l'unico conforto e l'unico porto sicuro contro i demoni che lo inseguono fin dall'infanzia; la musica è il collegamento di Gem con quel padre che ama e di cui aveva così disperatamente bisogno, pur senza riuscire ad ammetterlo; è la molla che fa saltare il coperchio della scatola che teneva nascosti i ricordi di lui che, da donna adulta e freddamente razionale, ormai non le era più possibile trovare.

La musica li incalza, la musica li costringe ad un incontro e a un confronto, la musica li salva e alla fine li rende di nuovo, ciascuno a suo modo, liberi e profondamente consapevoli, di se stessi e l'uno dell'altra.

Un film piacevole, visivamente interessante, ricco di spunti e di digressioni, che affronta in modo apparentemente "semplice" una serie di tematiche complesse e importanti; un lunghissimo videoclip musicale, se vogliamo XD, un inno d'amore alla musica e al suo potere salvifico e rigenerante...

Mi è piaciuto molto più del previsto, e pertanto ve lo consiglio! :)

Giudizio personale: 7.2/10