Special King Edition - Anni 1996/2001
Ed eccoci arrivati al terzultimo appuntamento dedicato al grande Maestro della narrativa fantastica e horror...
Pronti?
Che la nostra dansa (macabra, naturalmente) abbia inizio, allora! ;D
Desperation (1996)
"Desperation è il nome approriato per la tetra cittadina nel deserto del Nevada in cui approdano alcuni ignari viaggiatori. A vegliare sull'ordine pubblico c'è Collie Entragian, un poliziotto con un senso dell'ordine e della legge del tutto particolare. Ma l'uomo è solo la modesta propaggine della diabolica presenza che ha contagiato Desperation e ne ha invaso il sottosuolo: un'entità terrificante che scatenerà un apocalittico scontro fra bene e male, fra follia e rivelazione."
Dopo una brevissima pausa dall'horror di stampo sovrannaturale, il Maestro torna in campo alla grande con il suo "Desperation", un romanzo cupo e, in alcuni passaggi, decisamente brutale. Antiche divinità del sottosuolo vengono risvegliate a Desperation, uno sperduto paesino del Nevada; a farne le spese saranno non solo gli abitanti, ma anche i casuali visitatori di passaggio...
Un libro cupo e tormentato, che si interroga, ancora una volta, sulla natura della fede umana (nonché sulla sua assenza, che può facilmente gettare un'anima in pasto alla più nera e totalizzante delle disperazioni....) e che rivela la profondità dell'originale ma non per questo meno intensa (o sincera) spiritualità di King.
L'implacabile sceriffo Collie Entrangian (che si "esibisce" qui nel ruolo di "Tak" XD) è passato alla storia come uno dei miei villain preferiti dell'intera bibliografia kinghiana; Ron Perlman (il mitico Hellboy cinematografico) lo ha interpretato in maniera magistrale nell'omonima miniserie del 2006... sebbene non abbia particolarmente apprezzato il resto dell'adattamento televisivo, posso senz'altro dire di aver gradito la chiave secondo la quale Perlman ha deciso di interpretare il suo eccentrico e demoniaco personaggio! :)
Giudizio personale: 8.3/10
Mucchio d'ossa (1998)
"Mike Noonan - quarant'anni, autore di best-seller - è un privilegiato: un discreto successo, un buon conto in banca, la consapevolezza di sentirsi arrivato; tutte cose che ovviamente non hanno alcun senso se l'unica persona a cui tieni un giorno esce di casa e non ritorna più, folgorata per strada dalla morte. Quattro anni dopo è uno scrittore finito, afflitto da un'esistenza vuota. E' alla resa dei conti ma è anche angosciato dalla sensazione che "qualcos'altro", oltre a lui, non sappia rassegnarsi all'ineluttabile di un'esistenza troncata, qualcosa che si fa strada nella sua mente insinuando dubbi tormentosi, procurando incubi che travalicano i limiti del reale..."
Una splendida e struggente storia d'amore... in perfetto stile King: vale a dire, con la presenza "ingombrante" (ma quanto mai poetica!) di spettri, demoni dal passato, sconvolgenti rivelazioni e turpi scheletri nell'armadio familiare.
Un romanzo che mi ha commosso e spiazzato, regalandomi pure istanti di autentica emozione... La mia preferita del romanzo è senza alcun dubbio la piccola Kyra, che a poco a poco arriva a diventare una vera e propria figlioletta per Mike, lo scrittore in crisi protagonista (e voce narrante) della vicenda.
L'inizio è un po' lento, a quanto ricordo, e ci sono, sparpagliati qua e là, dei momenti di stasi anche nel mezzo... ma la storia è davvero splendida *__*, e anche i personaggi, ciascuno a suo modo e piano piano, arrivano a farsi amare profondamente (oppure detestare con altrettanto accanimento, a secondo del caso! XD)
Consigliatissimo, a tutti gli amanti delle ghost story e agli spiriti romantici in modo particolare! :)
Giudizio personale: 8.0/10
Cuori in Atlandide (1999)
"Il romanzo, simbolico e allusivo già a partire dal titolo - un popolare gioco di carte e il nome in gergo del Vietnam -, è composto da cinque episodi consequenziali e tra loro collegati, ambientati nei decenni che vanno dal 1960 al 1999. Ciascuno è profondamente radicato nel periodo iniziale e pervaso da fantasmi, quasi tutti di guerra. Ciascuno contiene occulte premesse che si sviluppano poi in maniera bizzarra e inaspettata. E un legame sottile e a tratti subliminale li percorre tutti, fino a un epilogo pacato e pacificatore."
"Cuori in Atlantide": tecnicamente parlando, si tratta più che altro di una raccolta di cinque diversi racconti... Dal momento che ciascuno di loro è legato all'altro da un sottilissimo ma palese filo conduttore, tuttavia, si può facilmente considerare come un unico romanzo, scindibile in cinque atti separati.
Il primo, intitolato "Uomini bassi in soprabito giallo ", è quello da cui è stato tratto, nel 2001, l'omonimo film di Scott Hicks, nonché il più lungo dell'antologia e, a mio modesto avviso, anche il più emozionante e il più riuscito. La storia del giovane Bobby è un'appassionante vicenda di formazione, scandita da duri traumi, eventi dolorosi, ma soprattutto dall'amicizia stretta con un uomo proveniente da un altro mondo, un misterioso, anziano (e adorabile!) esule di nome Ted Brautigan. Dopo l'incontro con Ted, e la rivelazione della sua vera missione nella vita, nulla sarà mai più come per prima per Bobby... il quale sarà chiamato a risalire, fra meravigliose scoperte e orrori senza fine (alcuni dei quali, del tutto terreni) l'irta china che lo condurrà, volente o nolente, dritto fra le fauci spalancate dell'età adulta.
Per chi avesse letto la serie della "Torre Nera", sono presenti qui anche numerosi e molteplici riferimenti al Medio-Mondo e alla sua stupefacente cosmogonia; lo stesso Ted tornerà a fare la sua comparsa, anni più tardi, nel settimo volume del ciclo, laddove sarà chiamato ad assistere Roland e i suoi amici nel corso di una disperata impresa.
I racconti "Cuori in Atlantide", "Willie il cieco" e "Perché siamo finiti in Vietnam", invece, mi sono piaciuti mooooolto meno... al punto che, in modo particolare del primo, avrei fatto anche tranquillamente a meno! XD
L'ultimo, invece, "Scendono le celesti ombre della notte", è il degno epilogo, che funge da giusta e necessaria conclusione, a quanto narrato nel primo racconto! :)
Giudizio personale: 7.7/10
La tempesta del secolo (1999)
"Una terribile tempesta colpisce l'isoletta di Little Tall Island davanti alle coste del Maine, sconvolgendo la sua piccola ed efficiente comunità. Nei giorni in cui l'isola rimane tagliata fuori dal mondo, assieme alla furia degli elementi si scatena anche qualcos'altro. Qualcosa che nessuno vorrebbe mai vedere. Un efferato assassino armato di un bastone dalla testa ringhiante di lupo, dopo avere seminato dolore, morte e distruzione tra tutti i membri dell'ordinata, esigua collettività, se li troverà in fine di fronte, ridotti a un gregge tremante. Allora detterà le sue condizioni ed esprimerà una tremenda e sconvolgente richiesta, che costringerà ognuno a guardare nell'abisso della propria anima..."
Un libro estremamente particolare: né romanzo, né saggio, né antologia di racconti, "La tempesta del secolo" altro se non è una elaborata e dettagliatissima sceneggiatura, che King scrisse al fine esplicito di realizzarne una miniserie televisiva.
La serie, andata poi in onda in tre puntate, fu diretta da Craig R. Baxley, lo stesso regista che, pochi anni più tardi, si occuperà anche del progetto "Rose Red".
Di rapidissima lettura e piuttosto gradevole, quasi sempre godibile alla stregua di un romanzo, la sceneggiatura non si discosta affatto da ciò che poi effettivamente venne proposto sul piccolo schermo; ne consiglierei pertanto la lettura soltanto agli irriducibili appassionati dell'opera del grande Re del Maine... per tutti gli altri, potete tranquillamente sostituire con la visione della miniserie: non vi perderete nulla, fidatevi! ;D
Giudizio personale: 7.3/10
La bambina che amava Tom Gordon (1999)
"Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare". Questo Trisha McFarland scoprì a nove anni. Alle dieci di una mattina di giugno era sul sedile posteriore della Dodge Caravan di sua madre con addosso la sua maglietta blu dei Red Sox (quella che ha 36 Gordon sulla schiena) a giocare con Mona, la sua bambola. Alle dieci e mezzo era persa nel bosco. Alle undici cercava di non essere terrorizzata, cercava di non pensare: 'Questa è una cosa seria, questa è una cosa molto seria'. Cercava di non pensare che certe volte a perdersi nel bosco ci si poteva fare anche molto male. Certe volte si moriva.
Ecco un altro dei libri più contrastati di King, poco apprezzato dal grande pubblico internazionale e piuttosto snobbato anche dalla critica...
Eppure, io ho amato profondamente "La bambina che amava Tom Gordon", praticamente dalla prima all'ultima pagina! *__*
Una tenerissima, avvincente e spaventosissima fiaba gotica, "essenziale", concisa, e nello stesso tempo potente, altamente evocativa, magica.
Un autentico inno al potere dell'innocenza e alla forza rigenerante e salvifica dell'immaginazione; la storia di questa bambina, Trisha, formidabile e assolutamente irresistibile, trascurata dai suoi familiari e persa a causa della loro disattenzione. Riuscirà ad affrontare i propri demoni a testa alta e ingaggerà un'epica battaglia per la sopravvivenza fra i boschi del Maine, trasfigurati per l'occasione nella più agghiacciante e infestata Foresta Stregata che possiate immaginare...
Bello, memorabile, senza età, e stilisticamente perfetto! :)
Giudizio personale: 8.7/10
L'acchiappasogni (2001)
"Tempo fa, a Derry, la città del terrore di It e Insomnia, quattro ragazzini coraggiosi compirono una buona azione. Che li trasformò per sempre. Da grandi, Henry, Jonesy, Beav e Pete hanno preso strade diverse, ma due cose hanno mantenuto un richiamo irresistibile: una è il legame con il bambino molto, molto particolare che aiutarono quel giorno lontano e l'altra è la fantastica battuta di caccia al cervo che ogni anno li riunisce nel Maine, là nella baita dove ondeggia quel curioso oggetto indiano chiamato acchiappasogni. Però stavolta li aspetta una brutta avventura: il cielo promette ben peggio di una forte nevicata e nel folto si aggira qualcuno, qualcosa, che amerebbe tanto abitare sulla Terra."
Penso che "L'acchiappasogni" sia un romanzo potenzialmente in grado di colpire soprattutto chi vi si sia accostato senza precedentemente aver letto "It".
Perché i punti in comune con quell'altra, particolarissima storia del Re, sono veramente tantissimi: King chiama infatti in gioco le medesime tematiche e schiera in campo un secondo quartetto di vecchi amici, Jonesy, Henry, Beav e Pete, destinati a ritrovarsi dopo tanti anni per unire le forze e mettere le rispettive capacità speciali al servizio della lotta contro il Maligno - che però, nel caso in questione, proviene addirittura dalle profondità dello spazio siderale.
Non lo considero un "flop" integrale, come è successo a tanti altri lettori, perché comunque la storia mi ha coinvolto e i personaggi mi sono piaciuti; la struttura è solida e ben bilanciata, lo stile impeccabile, e senza dubbio non mancano i momenti di autentica emozione (siano essi suscitati da una sorta di macabra ilarità, dalla genialità ironica di alcune trovate del Maestro, oppure dalla potenza innegabile della sua prosa).
Ma è chiaro che "L'Acchiappasogni" è destinato a uscire sconfitto da un infelice (quanto forse inevitabile) confronto con "It", di sicuro un caposaldo e un peso massimo quasi imbattibile all'interno della bibliografia kinghiana.
Nel 2003, Lawrence Kasdan (quello de Il grande freddo", per intenderci) ne realizzò un adattamento cinematografico. Ne venne fuori secondo me un film di fantascienza dalle venature horror alquanto piacevole, che tuttavia per nessun motivo mi sentirei di descrivere come memorabile o eccezionale... Il romanzo è mooooolto più bello, se volete sapere come la penso, praticamente da qualsiasi punto di vista, ma soprattutto considerando l'aspetto della caratterizzazione dei personaggi! ;D
Giudizio personale: 7.5/10
Di questi ho letto solo La bambina che amava Tom Gordon e Mucchio d'ossa, ma purtroppo sono quelli di King che preferisco :/ A me il film dell'Acchiappasogni aveva fatto davvero impazzire, ma non ho letto il romanzo. Poi ho visto Cuori in Atlantide (bello, bello), lo sceneggiato di Mucchio d'ossa (non mi era piaciuto nemmeno tanto il libro...) e anche quello di La tempesta del secolo. Desperation lo voglio *-*
RispondiEliminaC'è anche un film su "Mucchio d'ossa", davvero? Non ne avevo idea... Allora lo devo cercare, assolutamente! Che cosa bella che mi hai fatto scoprire, grazie mille!! *__* Confermo: secondo me, "Desperation" è davvero un gran bel libro; te lo consiglio sicuramente!! ^^
EliminaCredevi che stavolta nn avessi niente da dire?!? Illusa ^^
RispondiEliminaVedrò di andare con ordine. Desperation è sicuramente un grande bel libro anche se ammetto che ne esce secondo al confronto con I vendicatori uscito nelle librerie in contemporanea, perché i personaggi -che ricorrono in entrambi i romanzi pur non essendoci altre connessioni - mi sono piaciuti di pih appunto in quest'ultimo.
Mucchio d'ossa è bellissimo e anch'io nn sapevo del film (grazie Mik). Cuori in Atlantide, come tutte le raccolte di racconti del Re, mi ha entusiasmata molto meno dei suoi romanzi. Per quanto riguarda La tempesta del secolo e La bambina che amava Tom Gordon sono d'accordo con te al 100%.
L'acchiappasogni invece l'ho adorato... Ricordo di essere stata completamente rapita dalla storia tanto che leggevo fino a notte fonda senza riuscire a smettere. È vero che l'idea di base può far pensare a It ma in realtà i due hanno ben poco in comune. Il film non mi ha fatto lo stesso effetto, sia per la mancanza di milioni di dettagli, sia perché sullo schermo tante cose rendono diversamente: ok le scene iniziali sono altrettanto efficaci ma vogliamo parlare del protagonista che corre avanti e indietro per il suo archivio mentale cercando di nascondere informazioni importanti al suo sgradito ospite? Vederlo mi ha fatto decisamente ridere, cosa che nn è successa leggendone^^
Ti ho già detto che adoro questi tuoi post? Ogni volta mi viene voglia di rileggere qualcosa di King!
Grazie, Lo, felicissima di leggere che i miei post sul Maestro ti fanno un così splendido effetto!! ^^ Duuunque... a me invece "Desperation" piacque un po' più rispetto a "I vendicatori", se non ricordo male... però sì, concordo senz'altro nel dire che i personaggi nel libro firmato Bachman erano migliori! :) E' verissimo, anche secondo me alcune scene dell' "Acchiappasogni" facevano un buffo effetto, se paragonate con il libro: secondo me è stato uno di quei rari casi in cui, piuttosto che alla fedeltà assoluta al materiale di partenza, lo sceneggiatore forse avrebbe fatto meglio a puntare su una più efficiente trasposizione cinematografica!! :( Delle raccolte di racconti di King conto di parlare più diffusamente nel prossimo post, ce ne sono alcune che ho letteralmente adorato *__*... ormai siamo quasi arrivati a parlare dei giorni nostri, un libro dopo l'altro! ;D
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