Recensione: "Violet & Daisy" (film)

Titolo: Violet & Daisy
Regia: Geoffrey Fletcher
Interpreti: Saoirse Ronan, Alexis Bledel, James Gandolfini, Marianne Jean-Baptiste, Tatiana Maslany, John Ventimiglia

Anno: 2011

"Due assassine teenagers accettano quello che pensano essere un incarico semplice e veloce, finché un bersaglio inaspettato non sconvolgerà i loro piani."


Pur non avendo alcuna particolare relazione con il genere fantastico, "Violet & Daisy" mi ha incuriosito, essenzialmente, per quattro motivi: vale a dire, oltre alle poche righe delle sinossi, i nomi illustri e familiari di Saoirse Ronan, Alexis Bledel e James Gandolfini.
Tre bravissimi attori, che solitamente sono in grado di monopolizzare l'attenzione degli spettatori in maniera più che efficace (e credo di parlare, in particolar modo, del compiantissimo Gandolfini, che purtroppo ci ha lasciato alcuni mesi fa).
In questo surreale film dell'esordiente Geoffrey Fletcher, i tre personaggi di Daisy, Violet e Micheal si dividono abbastanza equamente la scena, dando vita ad un action comedy dai risvolti dolce-amari eccentrico e imprevedibile, di quelli che non ti aspetti.
Violet è una "dura" ragazza senza peli sulla lingua, che vive in un appartamento insieme all'angelica Daisy, sua amica e partner nell'attività lavorativa che ormai porta avanti da un bel po': quella di sicario a pagamento, che si appresta a commettere i più nefandi omicidi con lo spirito leggiadro e spensierato di un'adolescente psicopatica e piena di stranissimi grilli per la testa! XD
Daisy, a sua volta, nasconde un segreto, ma è abbastanza naive, e soprattutto abbastanza affezionata alla sua improbabile compagna di avventure, da desiderare di tenerlo nascosto a tutti i costi.
Micheal è l'uomo, la malinconica e rassegnata figura paterna, che costringerà entrambe le ragazze a fare i conti con le centinaia di cose non dette, e con la follia che sta gradualmente corrodendo le loro vite - nonché la cosa più preziosa che rimane ad entrambe: la loro amicizia.
"Violet & Daisy" è un film bizzarro, eccentrico e fuori dalle righe, che strizza l'occhio, qualche volta, al pulp e alla crime story; fra i suoi meriti principali, secondo me, c'è quello di riuscire a sposare bene, nell'arco della stessa pellicola, un forte senso del surreale e del grottesco (Violet che fa una catartica doccia, in punta di piedi su un'autentica piramide di cadaveri, ne è solo un esempio) a un innegabile slancio di simbolismo e delicatezza, sia emotiva che spirituale.
I tre personaggi principali sono stupendi (Violet, interpretata da Alexis Bledel, sopra tutti, secondo me!) e il copione è originale quanto basta da catturare l'attenzione.
Purtroppo, da un punto di vista personale, non sono riuscita ad apprezzare alcune scelte del regista/sceneggiatore come forse avrei potuto; anche il finale mi ha trasmesso un forte senso di intorpidimento e di parziale insoddisfazione, lasciando aperte troppe domande alle quali avrei preferito trovare una risposta.
In definitiva, una visione interessante, in alcuni punti persino piacevole, che tuttavia, se le mie previsioni si riveleranno esatte, con ogni probabilità non resterà impressa nella mie memoria per un periodo particolarmente lungo.
Da vedere sicuramente, però, se siete fan della Ronan, della Bledel o del magnifico Gandolfini! :)

Giudizio personale: 6.3/10