Recensione: "Wintercraft"

"Coloro che desiderano vedere nell'oscurità, 

si preparino a pagarne il prezzo."

Titolo: Wintercraft (alias Shadowcry)
Autrice: Jenna Burtenshaw
Serie: Secrets of Wintercraft, Vol. 1
Disponibile: in inglese!
Trama:
"La Notte delle Anime - quando il velo fra i vivi e i morti è più sottile - è a pochi giorni di distanza.
Albion è in guerra... e sta perdendo.
I guardiani sono arrivati, per rapire innocenti cittadini da includere nella loro armata, ma anche per cercarne una in particolare.
E la quindicenne Kate Winters ha appena riportato indietro un merlo dalla morte.
Mentre la sua casa viene devastata dai guardiani, la scoperta che Kate è in realtà una degli Skilled - i rari individui in grado di attraversare il velo di confine fra la vita e la morte - la rende la ragazza più ricercata di tutta Albion. Soltanto lei può schiudere i segreti di Wintercraft, l'antico libro depositario di una conoscenza molto pericolosa. Catturata e portata nella necropoli di Fume - con i suoi tunnel segreti e i villaggi sotterranei - Kate deve riuscire a imbrigliare i suoi straordinari poteri per salvare se stessa, il suo Paese, e i due uomini a cui tiene di più. E dovrà fare un patto con un assassino per riuscirci."
Ambientazione:
la storia si svolge in una sorta di Inghilterra alternativa, chiamata Albion, nazione devastata da una guerra spietata e secolare contro il Continente e retta da un Consiglio di avvoltoi avidi e spietati. Il divario fra i poveri e gli abbienti è più profondo che mai: la maggior parte di questi ultimi dimora nella lugubre e sontuosa capitale, la decadente Fume, un tempo città-cimitero destinata ad accogliere le salme provenienti da tutto il Paese, ridotta ora a poco più di un enorme parco-giochi per i più ricchi, edificato sulle ossa degli antenati. La popolazione "comune" di Fume vive invece nel terrore e negli stenti; fra di essi si nascondono gli "Skilled", persone speciali, in grado di compiere portenti prodigiosi, manipolando il sottile velo che divide il dominio dei vivi da quello dei defunti...
Personaggi principali:
- Kate Winters: giovane orfana dagli occhi blu cielo, di indole altruiste e temeraria. Kate apprende, a pochi giorni dall'arrivo di un festival popolare che prende il suggestivo nome di "Notte delle Anime", di possedere il sorprendente - e inquietante! XD - potere di riportare in vita i morti. Da quel momento la sua vita si trasforma in una caccia spietata, che la vede coinvolta in prima persona nel ruolo della preda: i potenti di Albion sarebbero disposti a tutto pur di sfruttare una potenzialità del genere... e il dono negromantico di Kate non rappresenta che il primo indizio sul passato oscuro e misterioso della sua famiglia.
- Edgar: ragazzotto di buon cuore dalla battuta pronta e il sorriso generoso, è il garzone di bottega nella libreria dello zio di Kate, e migliore amico della nostra protagonista in assoluto. Un po' fifone, ma dotato di un ragionevole senso pratico e di un'enorme determinazione, Edgar farà del suo meglio per proteggere l'amica dagli innumerevoli pericoli che la attendono lungo il cammino...
- Silas Dane: implacabile e invincibile "raccoglitore" al soldo del Consiglio cittadino, Silas è il Terminator della situazione XD: più morto che vivo (ma sorprendentemente in buona forma, per essere uno che ha passato del tempo nella fossa...), è molto intelligente, pericoloso come non mai, e pronto a sfidare l'autorità della sua padrona in ogni modo possibile, pur di ottenere l'inaspettato premio che brama...
- Da'Ru Marr: unica donna ammessa fra i ranghi del Consiglio che controlla e governa la città, è una degli "Skilled", una sorta di negromante (anche se non potente quanto Kate) dotata di un'avidità e di un'ambizione spaventosi. Non conosce freni e non esiterebbe a sacrificare la sua stessa madre, se pensasse che la cosa potrebbe arrecarle qualche vantaggio...
- Artemis Winters: zio di Kate, un mite e gentile libraio costretto, suo malgrado, a convivere con la pericolosa eredità tramandata dal suo cognome. E' l'unico parente ancora in vita della ragazzina, e suo principale punto di riferimento in un mondo in rapida discesa verso la follia...
Le mie opinioni:
Se seguite il blog da un po', è probabile (ma dico, forse, eh? :P) che a questo punto abbiate intuito il debole sviscerato che nutro per i libri! XD
Tale passione mi porta ad acquistare svariate dozzine di titoli all'anno... anzi, ma chi voglio prendere in giro?
Svariate dozzine di titoli al mese, in alcuni particolari periodi dell'anno, ecco qual è la cruda verità! :P
Le mie liste dei desideri (ne ho tre, tutte diverse, una su anobii, una su goodreads e una su wordpad) si estendono per parecchie pagine; ne consegue che, alle volte, mi capita di accumulare talmente tante di quelle letture arretrate da dimenticarmi completamente dell'esistenza di questa o quell'altra serie in particolare...
Vi racconto tutto questo perché "Wintercraft", della britannica autrice Jenna Burtenshaw, è esattamente uno di quei titoli che avevo completamente rimosso: dopo averlo avvistato da qualche parte, l'ho inserito in wish-list, tutta gasata ed entusiasta, come alle volte mi accade... dopodiché è stato sommerso da una valanga olimpionica di altri libri che mi interessavano, e tanti saluti alle mie buone intenzioni di leggerlo al più presto! XD
Giorni fa, ho preso una delle mie tre liste dei desideri e, nell'indecisione suscitata dal solito imbarazzo della scelta, ho tirato un numero a sorte: il destino ha voluto che la suddetta cifra corrispondesse proprio a "Wintercraft"... e così, eccoci qua, a parlare un po' dell' ultimo libro letto! ;D

"Wintercraft" (che, nella sua edizione americana, assume l'evocativo titolo di "Shadowcry") è uno di quei libri fantasy per ragazzi che giocano tantissimo con l'equazione "tanta magia + una massiccia dose di azione = una sana dose di intrattenimento assicurato per tutta la famiglia"! XD
A metà strada fra il distopico e il fantasy di stampo più tradizionale, presenta un'ambientazione interessante e molto ben delineata, che a me personalmente è piaciuta parecchio, pur ammettendo di non averla trovata particolarmente originale.
I due terzi della storia si svolgono a Fume, una città di torri nere e lucenti che, un tempo, aveva il compito di accogliere le salme - e gli spiriti - dei trapassati convenuti da tutto il Paese. Oggigiorno, invece, le cose ad Albion sono cambiate - parecchio! - e la capitale è stata ghermita dagli artigli di un Consiglio di vecchi gufi aridi e corrotti.
Gli antichi custodi incaricati di aiutare le anime a superare il confine fra i mondi sono di conseguenza scomparsi, e questo ha fatto sì che le strade e gli umidi vicoli sotterranei della necropoli si trasformassero in un covo di fantasmi irrequieti.
Il taglio "dark" che la Burtneshaw ha voluto conferire alla narrazione, insomma, da questo punto di vista mi ha senz'altro favorevolmente colpita.
Peccato che la trama, o per meglio dire i suoi sviluppi, non siano riusciti a farsi apprezzare altrettanto dalla sottoscritta...
A tutti gli effetti, "Wintercraft" narra una storia di una semplicità disarmante; una ragazza dotata di poteri speciali viene scoperta dalle autorità, ed è costretta a fuggire per cercare di salvarsi la vita.
Questo è più o meno quanto riportato nella sinossi... e credetemi quando vi dico che per tutta la durata del romanzo accade esattamente questo, e praticamente nient'altro! XD
Kate - che come eroina risulta secondo me abbastanza gradevole e simpatica, ma anche terribilmente anonima - non fa che fuggire e farsi catturare, scappare e poi farsi ripigliare ancora, di nuovo e ancora e così via, fino all'inevitabile conclusione.
La Burtenshaw cerca di vivacizzare un po' le cose concedendo uno spazio abnorme al personaggio di Silas - che evidentemente deve piacerle un bel po'! -, uno dei cattivi più incisivi del romanzo, ma il tentativo secondo me riesce solo a metà: Silas, per quanto carismatico e potenzialmente interessante, da un certo punto del libro in poi viene ridotto a una sorta di stereotipo da film d'azione - è il  classico "duro" dalla faccia di gesso che non deve chiedere mai, e se è a volte è un bastardo e fa delle cose terribili, ricordate che non è veramente mai colpa sua, è stata una donnaccia brutta e cattiva a ridurlo così! XD -, confermando la scarsa lungimiranza dell'autrice, e la sua ancor meno spiccata propensione all'approfondimento psicologico.
Molto più carine mi sono parse, a questo punto, le sequenze dedicate invece a Edgar, un personaggio adorabile che si discosta tantissimo dagli ordinari cliché che ormai siamo soliti attribuire a tutti gli eroi maschili da YA fantasy dell'ultima generazione; un ragazzo simpatico, alla mano, poco avventuroso, nemmeno bellissimo a dirla tutta, che farebbe semplicemente di tutto per cercare di dare una mano ad un'amica cui tiene tantissimo.
Purtroppo, ad assumere il suo punto di vista sono giusto una manciata di pagine sparse, un numero decisamente insufficiente a controbilanciare i capitoli incentrati su Silas e le sue malefatte...
Anche così, ad ogni modo, "Wintercraft" continua a vantare, secondo me, il grande pregio di una narrazione adrenalinica e poco pretenziosa; una storia semplice semplice, che si dipana freneticamente fra un tradizionale colpo di scena e l'altro, in un mondo dark e per certi versi quasi "gotico", impreziosito dalla presenza di qualche piccola chicca da ricordare (la corsa sul suggestivo Treno Notturno, il potere di Kate di restituire la vita ai morti tramite la magia, e la semplice imposizione delle mani, la labirintica necropoli sotterranea...) e da un cast di personaggi abbastanza "familiari" da riportarci alla memoria qualche suggestione, l'eco dei protagonisti più famosi di alcuni dei nostri libri fantastici preferiti! ;D

Giudizio personale: 6.6/10