martedì 21 ottobre 2014

Recensione: "Lies My Girlfriend Told Me"





Titolo: Lies My Girlfriend Told Me
Autrice: Julie Anne Peters
Serie: //
Disponibile: in inglese!
Trama: "Quando la carismatica ragazza di Alix, Swanee, muore a causa di un improvviso arresto cardiaco, Alix è sopraffatta dalla disperazione.
Mentre fruga nella stanza di Swan, alla ricerca di qualche memento della loro relazione, la ragazza ritrova il suo cellulare, sul quale continua ad arrivare una tempesta di messaggi inviati da un misterioso contatto, L.T.
Il messaggio più recente dice: "Per favore, dimmi che cosa ho fatto. Per favore, Swan. Te amo. Ti amo."
Scioccata e tradita, Alix apprende che Swan stava conducendo una doppia vita - frequentando in segreto una ragazza di nome Liana per tutto il tempo in cui è stata con Alix.
Alix manda un messaggio a Liana dal telefono di Swan, fingendo di essere Swan per raccogliere informazioni su di lei prima di incontrarla finalmente faccia a faccia, e comunicarle la terribile notizia.
Unite dalle bugie di Swanee, Alix e Liana cominciano ad avvicinarsi, molto più di quanto avrebbero creduto possibile.
Ma Alix sta ancora nascondendo la verità a Liana.
Sa perfettamente che cosa vuol dire sentirsi ingannate - ma dire la verità a Liana significherà perderla per sempre, anche?"
Le mie opinioni:
Quella di oggi, probabilmente, risulterà per me una recensione un po' più "difficile" da buttar giù di quanto la semplice trama del libro non lasci ad intendere.
Cos'è più giusto scrivere, un commento che si sforzi di essere il più lucido, obiettivo e analitico possibile, oppure una recensione in grado di riflettere il trasporto, la partecipazione emotiva, la semplice e innocente gioia che la lettura che questo romanzo di Julie Anne Peters, l'acclamata autrice di "Luna", è riuscita a trasmettermi?

Suppongo che esista un unico modo per risolvere il mio amletico dilemma: cercherò di illustrarvi, al meglio delle mie possibilità, quelli che secondo me sono i più grandi pregi e i più grandi difetti di "Lies my Girlfriend Told Me", un libro dolcissimo, che a me è piaciuto veramente tanto e che mi ha permesso di camminare, per qualche giorno, serena e spensierata con la testa avvolta in un morbidissimo copricapo di nuvole... e che però, nello stesso tempo, non può essere considerato, nella maniera più assoluta, il romanzo destinato a cambiare la mia idea del cosmo o a imporsi agli occhi del mondo come il piccolo capolavoro perduto da recuperare a ogni costo.
La storia di Alix, adolescente dei giorni nostri, alle prese con la prematura scomparsa dell'adorata fidanzata Swan, mi ha sicuramente dato e trasmesso tanto, a livello emotivo... ma non per questo sono disposta a dare per scontato che lo stesso livello di amore incondizionato nei confronti dei personaggi e del brioso stile dell'autrice debba obbligatoriamente sbocciare anche nel cuore degli altri potenziali lettori.

Dunque, dunque...
Partiamo dal principio, e facciamo le cose per bene.

Alix, dicevamo.
Una ragazzina di diciassette anni, abbastanza "comune" nei suoi atteggiamenti e interessi, briosa e con la testa sulle spalle, forse appena un po' infantile in alcune delle sue reazioni, dichiaratamente gay e perfettamente serena e a suo agio con la propria sessualità.
Vi dirò, avrei potuto amarla già solo per questo (provate a rifilarmi un altro libro strappalacrime sulle atroci difficoltà del coming-out e sulle mille pippe mentali di qualche giovinetta ancora un po' confusa dal proprio orientamento e, giuro, rischierete di pagare una serissima penitenza per questo affronto...:P), ma, a dire il vero, anche al di là di questo ho scoperto di avere parecchie cose in comune con Alix, una protagonista senz'altro caratterizzata con tantissima cura a attenzione dalla sua autrice, e dotata di una psicologia abbastanza sfumata da risultare, nello stesso tempo, interessante e gradevole da seguire attraverso il suo sviluppo graduale ma costante.
Fra l'altro, apprezzo tanto anche il fatto che la Peters abbia deciso di dedicare, nel libro, tantissimo spazio alla descrizione delle dinamiche familiari di Alix, e molte pagine all'illustrazione della sua vita domestica (perché, diciamoci la verità... negli YA solitamente siamo abituati a vedere le madri e i padri che si levano sempre di torno al momento opportuno, lasciando ai figli campo libero per fare un po' quel che gli pare, da salvare il mondo a mettere su una cosa a tre con le prime due creature sovrannaturali di bell'aspetto che passano da quelle parti! XD).
La famiglia di Alix, invece, ha un ruolo molto importante, così come riveste una funzione vitale il legame - ancora in fase di collaudo, ma sicuramente intenso e tenerissimo - della protagonista con il suo fratellino, un tenerissimo bebè di nome Ethan.

Liana, dal canto suo, è abbastanza perfetta da indurti a domandarti da quale diamine di realtà parallela sia mai potuta saltare fuori una creatura del genere (la me stessa sedicenne avrebbe tanto, ma proprio tanto desiderato ricevere una pertinente risposta a questo interrogativo, possibilmente con tanto di indirizzo e indicazioni stradali per arrivarci, grazie tante! XD), ma fortunatamente non abbastanza perfetta da risultare in qualche modo pedante, o fastidiosamente irritante.
Insieme, comunque, Liana e Alix sono talmente "cuoricinose" da rischiare di farti salire il livello della glicemia a un valore dannatamente assurdo, e di sicuro la Peters è moooolto brava a creare un rapido e vincente senso di "connessione emotiva" con i suoi personaggi...

Ciò premesso, vi dirò anche che cosa, secondo me, non funziona del tutto in questo romanzo.
Tanto per cominciare, si tratta di un libro veramente molto, molto leggero... il che non sarebbe affatto un male, se di tanto in tanto non tendesse anche, purtroppo, a sparare bizzarre dissertazioni morali, o a interrogarsi (in toni e circostanze decisamente poco credibili) sul senso generale della vita e della morte.
Ho letto delle recensioni in giro, in cui ci si rammaricava soprattutto per il fatto che, secondo alcuni, l'evoluzione della relazione fra Alix e Liana è un po' troppo prematura, essendo Swan passata da pochissimo tempo a miglior vita, al momento del loro incontro.
Io, però, non sono d'accordo su questo punto.
Swan era una bugiarda e un'attrice patentata, di quelle che ti mostrano una faccia oggi e una completamente diversa il giorno dopo; Alix (e indubbiamente anche Liana) all'inizio del libro ne è sicuramente infatuata, ma non innamorata. In pratica la protagonista la frequenta per sei settimane scarse, prima dell'infarto che pone fine per sempre alla vita di Swan.
Il dolore per la sua perdita è sicuramente destinato a durare molto, molto a lungo... ma Alix è anche la prima a prendere atto del fatto, a un certo punto, che la sua conoscenza di Swan era in realtà davvero mooolto effimera e limitata, forse perfino illusoria, e che la storia che aveva con lei era più che altro il frutto di una serie di menzogne e storielle che le erano state propinate, e non di una vera e reale affinità condivisa con una persona che si è riconosciuta, in qualche modo, come la propria anima gemella.

Però, però...
Però mi sarebbe piaciuto arrivare a "conoscere" meglio anche il personaggio di Swan, non lo posso negare.
Il ritratto che emerge di lei alla fine del libro è senz'altro impietoso (bugiarda matricolata, irresponsabile e sempre pronta a trascinare gli altri con se' nel vortice dell'alcol, dell'erba e delle menzogne; ma, soprattutto, pessima, infame, orribile sorella maggiore per una piccola pecorella smarrita di nome Joss...) e, tutto considerato, calcolando che nessuna persona è mai completamente "buona" o completamente "cattiva" (o almeno, così mi piace pensare), avrei preferito avere una breve panoramica anche degli eventuali pregi di Swan, in modo tale da poterne avvertire anch'io, insieme ad Alix, un pochino la mancanza.

L'altro grande "ma" riguarda il fatto che, per essere sinceri, il finale è di una prevedibilità sconcertante.
Il "grande ostacolo" che si interpone fra il coronamento della storia d'amore di Alix e Liana, di cui si accenna nella trama, è in realtà solo una colossale idiozia! XD
Non c'è assolutamente nulla di sorprendente o di inaspettato nello scioglimento della vicenda, fidatevi di me; persino l'epilogo riesce a essere, in qualche modo, incredibilmente scontato.

"Lies my girlfriend told me" mi ha fatto pensare, in più di un'occasione, al titolo -e al testo - di una delle mie canzoni preferite di Utada Hikaru: "simple and clean" è infatti la descrizione più azzeccata e calzante che potrei adoperare per cercare di illustravi, in due parole, quelle che a parer mio sono le caratteristiche principali del romanzo.
Il libro più recente di Julie Anne Peters racconta insomma la storia di due ragazzine, molto diverse fra loro, ma nello stesso tempo dotate di un'affinità a dir poco miracolosa, che si incontrano per via delle subdole macchinazioni di una teen-vamp dalla bugia sempre pronta, e che si innamorano praticamente al primo sguardo, arrivando ad assaporare per la prima volta le gioie del vero amore.
Nient'altro.
Non aspettatevi grosse sorprese, stravolgimenti, fuochi d'artificio mirabolanti, colpi di scena o straordinarie rivelazioni, insomma...
E' una commedia romantica: dolce, moderna, simpatica, frizzante.
Niente di più, niente di meno.
Ma mi è piaciuta.
Che diamine, tagliamo la testa al toro e diciamo le cose come stanno: l'ho adorata... anche se non è perfetta, anche se non è stupefacente, anche se non è eccelsa.
L'amore è cieco, dice il vecchio adagio, e io ci credo ancora.
Per fortuna, nemmeno i libri fanno eccezione! ;D

Giudizio personale: 8.4/10


7 commenti:

  1. Mi ha incuriosita il titolo e penso che mi segnerò questo romanzo per quei momenti in cui sono necessarie un po' di leggerezza e spensieratezza; anche se dalla trama non si direbbe, dalla tua descrizione deduco che è quel tipo di romanzo che, nonostante i tentativi, non ha risvolti particolarmente profondi. :)

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    1. Infatti è proprio così, ci hai azzeccato in pieno! ;D
      Nonostante alcune tematiche (peraltro solo sfiorare) abbastanza "spinose", lo spirito del libro è senz'altro brioso e leggero, molto frizzante, molto romantico e decisamente mooooolto "pop"! :D

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  2. Questo libro mi incuriosisce molto, nonostante la sua manifesta "leggerezza". Peccato che sia in inglese, ma forse non avrà un linguaggio troppo complicato, e potrei prendere in considerazione di leggerlo in lingua originale...tu che dici Sophi cara?

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    1. Secondo me sì, potresti farcela benissimo! ;D
      Il livello di "difficoltà" del linguaggio è veramente basso, e per di più il libro è abbastanza breve, oltre che ricco di dialoghi. La narrazione è al presente e segue la prima personale singolare, cosa che senza dubbio aiuta ulteriormente. Per cui penso proprio di sì, potrebbe rappresentare un'ottima prima o seconda lettura in inglese, secondo me! ^____^

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  3. Ti dirò la tua recensione mi ha proprio convinta! Insomma è più che giusto sbandierare al vento il proprio amore per un libro e non è detto che debba essere a tutti i costi un capolavoro della letteratura, importanti sono le emozioni che suscita e leggendo ciò che scrivi sono state quasi tutte positive ^^

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    1. Parole sacrosante, Jerry, davvero! ^___^
      Sono contenta di essere riuscita a spiegare le sensazioni che leggere questo libro mi ha provocato: mi ha divertito, commosso ed emozionato tantissimo, non lo posso negare! :D

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  4. Non conoscevo questo libro e la trama non mi attirava particolarmente, ma la tua recensione mi ha colpito :) mi sa che lo inserirò in WL, tanto per cambiare! ;)

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