martedì 28 aprile 2015

Recensione: "Every Other Day"




Titolo: Every Other Day
Autrice: Jennifer Lynn Barnes
Serie: //
Disponibile: in inglese!
Trama:
"Un giorno sì e uno no, Kali D'Angelo è una normalissima ragazza di sedici anni. Frequenta il liceo pubblico, assiste ai raduni scolastici collettivi. E' completamente umana.
E poi, a giorni alterni... diventa qualcosa di completamente diverso.
Sebbene sembri se stessa, ogni ventiquattro ore dei violenti istinti predatori prendono infatti il sopravvento, e Kali si trasforma in una temibile cacciatrice di demoni alle prese con l'innegabile urgenza di cacciare, intrappolare e uccidere zombie, segugi infernali, e altre creature sovrannaturali di ogni genere.
Kali non ha idea del perché, ma non può fare altro che cedere all'istinto. Persino se il governo continua a proclamare che azioni del genere sono da considerarsi atti di terrorismo ambientale.
Quando Kali nota un marchio sulla schiena di una ragazza popolare a scuola, capisce immediatamente che quella ragazza è stata condannata a morte certa da una di quelle creature.
Kali ha ventiquattro ore di tempo a disposizione per salvarla e, sfortunatamente per lei... dovrà farlo durante la sua giornata da normalissimo essere umano!"
Le mie opinioni:
Ho inserito "Every other day" in wish-list qualcosa come un intero eone di anni fa, quando il blog era ancora agli esordi...
Mi ero quasi dimenticata di questo titolo, a essere onesti, e probabilmente non l'avrei letto se non mi fossi imbattuta nell'ebook, per puro caso,  girellando oziosamente su amazon come faccio sempre, e non lo avessi trovato disponibile a un prezzo super-mega-conveniente.

"Every other day", ad ogni modo, secondo me è un libro un po' complicato da recensire.
Nel senso che narra quel genere di storia ad alto tasso di adrenalina e combattimenti contro mostri un po' a caso, che magari all'inizio riesce anche a catturare ma che, dopo un po', comincia solo a stancare... e che, a voler guardare ben in fondo al bicchiere, alla fine della giornata non riesce a comunicare assolutamente niente al lettore, emotivamente parlando.

Scorrevole e dinamico, infarcito di azione e battute fulminanti, il romanzo mi ha infatti piacevolmente intrattenuto per una buona metà... salvo scadere poi, secondo me, nei consueti, inutili cliché posticci da YA di seconda o terza generazione, e rovinare tutto cercando di diventare qualcosa che, molto evidentemente, il libro di Jennifer Lynn Barnes non è mai stato destinato a essere.
Non ho affatto apprezzato, infatti, la scelta dell'autrice di provare ad alzare (in maniera molto improbabile e poco contestuale) il tiro nel corso del'ultimo quarto del libro, inserendo tematiche e tonalità drammatiche che, secondo me, stonano alla grande con il resto della narrazione, piacevolmente scanzonata e di pochissime pretese fino a quel punto.
Oltretutto, dite quello che volete, ma pensare di poter inserire la super-mega-spietata-cattiva della storia nel terzultimo capitolo o giù di lì, per poi affrontarla e levarsi per sempre il pensiero nel corso del penultimo, sperando nel contempo che a qualcuno gliene possa mai fregare qualcosa dell'anonima Colette, la vampira senza cuore e senza anima, secondo me da parte della Barnes è stata un'ingenuità bella e buona!

Non posso neppure dire di essermi affezionata particolarmente ai personaggi.
I migliori, comunque, secondo me sono Reid, Bethany e Skylar, a cui avrei personalmente concesso uno spazio maggiore.
Zev, invece, purtroppo ha rappresentato una delusione su tutta la linea (la storia d'amore con Kali, poi, è veramente banale e tirata per i capelli!); il peggiore di tutti, però, è Elliot, il fratello vip biondissimo e abbronzatissimo (oltre a un'infinita serie di altri aggettivi che terminano in "-issimo") di Skylar, e fidanzato  di Beth (anche se non si capisce esattamente il perché): uno scemo fatto e finito, se volete sapere come la penso, che la Barnes pare aver messo lì a bella posta, al solo scopo di farsi detestare/far risplendere la nobile e sofferta stella della nostra protagonista.
In quanto a Kali, l'ho trovata un'eroina gradevole e divertente, senz'altro il personaggio più complesso e riuscito del libro... o almeno, diciamo che ho potuto provare un certo grado di simpatia per lei, nei momenti in cui non era troppo impegnata a cercare di fare la filosofia, o intenta a elargire preziose perle di saggezza esistenziale a proposito della vita e della morte.

Il motivo principale per il quale troverete un giudizio bassino alla fine di questa recensione, ad ogni modo, è legato soprattutto a quello che mi è parso un pessimo sviluppo delle potenzialità legate all'ambientazione.
La Barnes non pare avere le idee molto chiare in proposito, o almeno così mi è parso: la premessa (ribadita duecentomila volta) si basa sul fatto che, nell'universo alternativo concepito dall'autrice, Darwnin sia riuscito a scoprire, nel corso del suo viaggio a bordo della Beagle, una razza preternaturale sconosciuta, un'autentica Chimera.
In seguito a questo evento straordinario, gli scienziati di tutto il mondo sono riusciti a identificare altre trentotto specie di origine non identificata, per cui il mondo in cui i nostri personaggi agiscono ha riconosciuto ufficialmente l'esistenza di creature sovrannaturali prima ancora della loro nascita, ed è riuscito a classificarne la maggior parte.
Ora... vi aspettereste, magari, che, una volta apprese queste sconcertanti verità, il corso della storia abbia seguito un'evoluzione differente rispetto alla nostra.
Che le persone, se non altro - la loro mentalità, la cultura, il loro modo di concepire e guardare ai fatti del mondo - siano almeno leggermente differenti rispetto a quelli che conosciamo.
E invece no.
Il mondo della Barnes è in tutto e per tutto uguale al nostro... con la gente che si stupisce ogni volta che salta fuori dal nulla qualche mostro strano, salvo non rimanerne proprio del tutto scioccata.
Questa è l'unica differenza... e, secondo me, si tratta di un tremendo spreco di potenziale, ragazzi!

Il finale, apertissimo, lascia presagire l'intenzione dell'autrice di tornare un giorno a scrivere di Kali e gli altri...
Calcolando che "Every other day" è uscito nel 2011, e che la Barnes ha pubblicato da allora altri quattro libri (che non c'entrano assolutamente niente), non so se un simile progetto sia destinato a concretizzarsi poi tanto presto...
In ogni caso, sono certa almeno di una cosa: personalmente, mi fermerò volentieri alla lettura di questo primo libro, amici! :)

Giudizio personale: 5.5/10



8 commenti:

  1. A volte non so se sono più deludenti le letture mediocri tendendi al basso, o gli epic fail totali.
    Non conoscevo questo libro, e credo che mi fermerò alla tua recensione u_u

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    1. Secondo me, sono peggio le mediocri, Kate... se c'è una cosa che detesto, è non avere assolutamente nulla da dire riguardo a un certo libro, due giorni dopo averlo finito: i titoli particolarmente brutti, per lo meno, rimangono impressi proprio in virtù della loro assurdità/stupidità totale! :P

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  2. Non mi ispira moltissimo anche se mi piace moltissimo la cover. Sì, sono diventata un'appassionata di copertine! D:

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    1. Sì, anche a me piace la copertina...
      Fra l'altro mi ricorda un po' quella dell'edizione americana di "Afterworld" di Scott Westerfeld... titolo moooolto più valido di questo, fra l'altro, secondo me! *____*

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  3. Oooh la trama sembrava figa ç_ç Doh ç_ç Poi il finale aperto senza ipotesi concreta di seguito.. no no, passaparola xD

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    1. Infatti anch'io sono rimasta sconcertata... alla fine rimane tutto un po' così, tremendamente in sospeso... sigh! ç______ç

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  4. Mi spiace per il finale aperto, perché avevo praticamente già deciso di metterlo in wl subito dopo aver letto la trama, ma ora credo che mi asterrò :(

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    1. Suppongo che un sequel potrebbe sempre arrivare più avanti, Sian..
      Per il momento, però, l'autrice parrebbe avere in cantiere tutt'altri progetti! :(

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