Titolo originale: Bird Box
Autore: Josh Malerman
Serie: //
Disponibile: anche in italiano, edito dalla Piemme!
Trama: "Là fuori, in un mondo dove nessuna certezza è più tale, c’è qualcosa di terrificante. Qualcosa che non deve essere visto. Chi è così folle da tenere gli occhi aperti, va incontro a un destino spaventoso.
Cinque anni dopo i primi episodi di terrore, pochi sono rimasti a popolare la terra. Vivono bendati, in una cecità autoimposta che li confina in un’oscurità perenne, in case buie e polverose con porte e finestre sprangate. Nessuno di loro ricorda di che colore è il cielo, com’è fatta una nuvola, quanto può abbagliare la luce del sole. Come Malorie che, rimasta sola con i suoi due bambini, ha soltanto una speranza: attraversare il fiume, bendata, e raggiungere un luogo dove alcuni uomini stanno combattendo contro quel male senza nome. Ha aspettato quattro anni perché sa che il fiume, a un certo punto del percorso, si divide in quattro rivoli. E, per scegliere quello giusto, Malorie dovrà fare qualcosa che non fa da anni: aprire gli occhi. E sfidare la sua stessa mente per non cedere alla follia."
Le mie opinioni:
La prima volta che lessi la notizia dell'imminente uscita de "La morte avrà i tuoi occhi, ricordo che pensai: "Caspita! Non se l'editore italiano se ne è accorto, ma ha attribuito un titolo davvero ambizioso a questo romanzo horror/distopico firmato dall'autore esordiente Josh Malerman.
Un'occhiata alla trama confermò le mie impressioni iniziali: poiché i personaggi di questo romanzo sono costretti ad aggirarsi in un mondo impazzito bendati, privati di qualsiasi possibilità di osservare e ammirare il paesaggio, mi è stato subito chiaro che lo scrittore si sarebbe ritrovato ad affrontare una sfida estremamente impegnativa, non potendo contare, durante le sue descrizioni di eventi e situazioni, su nessun valido riferimento visivo.
Suoni, odori e percezioni tattili possono rappresentare un ottimo sostituto, beninteso; ma è naturale che questo scomodo limite narrativo, peraltro auto-imposto, basterebbe da solo a rendere difficile la vita di qualsiasi scrittore.
Va da sé, quindi, che ero curiosa come un gatto, ansiosa di scoprire come Malerman avrebbe gestito la situazione e aggirato l'ostacolo.
E' saltato fuori, sia detto pure fuori dai denti, che l'ha gestita male.
"La morte avrà i tuoi occhi" mi è sembrato pretenzioso e scarno in alcuni punti, banale e sorprendentemente infantile in altri, e tutto considerato noioso per la sua intera lunghezza.
Uno delle letture più deludenti dell'anno, stilisticamente e tematicamente imbarazzante, nella sua goffa ingenuità.
La fonte d'ispirazione più evidente mi è sembrata "The Walking Dead"; nessun male in questo, beninteso, ma la profondità dei personaggi e delle situazioni presentate da Malerman sembrerebbe più che altro in grado di dare del filo da torcere alla sceneggiatura di uno degli episodi meno riusciti di "Z-Nation".
Con una differenza fondamentale: nel tetro e grigio mondo escogitato dall'autore, chiaramente non è concesso alcuno spazio all'umorismo o all'auto-ironia.
Il libro sembra piuttosto scritto "a mente fredda", tanto per fare, da una persona che non è stata in grado di riversare fra le pagine neppure un'infinitesimale stilla della propria personalità.
La sensazione generale che ne traspare è dunque di estrema, sterile glacialità; una vena asettica che non è riuscita a comunicarmi neppure il pallido spettro di un'emozione.
Il personaggio della protagonista, una giovane donna terrorizzata di nome Malorie, mi è parso di una piattezza svilente; le sue azioni sono dominate da una logica di prevedibilità e cliché che affondano le radici in una lunghissima serie di libri/pellicole di genere, peraltro neppure di qualità particolarmente eccelsa.
Il resto dei personaggi non sono da meno, "villain" compreso.
Ho sempre pensato che, rare eccezioni a parte, cercare di presentare un cattivo che parla, si veste e agisce da perfetto s****zo squilibrato, salvo poi presentare come un gran colpo di scena il fatto che lui o lei sia effettivamente uno s****zo malvagio, folle e squilibrato, sia il chiaro sintomo di un lavoro sbrigato da cani, da parte dell'autore, e di una colossale perdita di tempo, da parte del lettore.
Lo stile di Malerman, di per sé, ha qualcosa di agghiacciante.
Cerca di risultare accattivante e stringato, la perfetta lettura da lungo viaggio in treno per chi non ha veramente voglia di leggere alcunché di significativo o complicato; invece tende a essere solo qualunquista e nebuloso.
Non è che sia essenziale o poetico: è misero.
E' basato sull'antitesi perfetta di ogni valida tecnica narrativa, che in pratica comporta sempre una presa di posizione da parte dell'autore, in un senso o in un altro; neutrale come e più della Svizzera.
L'unica cosa che mi è piaciuta di questo libro, alla resa dei conti, è la metafora degli uccelli in gabbia, un simbolo peraltro richiamato egregiamente dalla splendida immagine di copertina dell'edizione Piemme.
Quello, e il fatto che "La morte avrà i tuoi occhi" si degni di essere , perlomeno, un libro (vagamente) autoconclusivo.
PS: cliccate pure QUI per leggere la mia recensione di "Bird Box", il (bel) film targato Netflix ispirato a "La Morte Avrà i Tuoi Occhi"! :)
Cavolo, la trama mi aveva convinta tanto che ce l'avevo appuntato tra i possibili acquisti.. dopo la tua recensione ho cambiato idea! ;)
RispondiEliminaA me purtroppo non è proprio piaciuto, Sara! :(
EliminaC'è da dire però che la mia è la classica voce fuori dal coro, e che il libro ha persino ricevuto una nomination come miglior romanzo horror al premio James Herbert! ;D
Che peccato! E dire che sembrava promettere bene!
RispondiEliminaNon posso negarlo: dal mio punto di vista personale, si è rivelato una delusione totale! ç____ç
EliminaPeccato davvero, sembrava interessante.. (ho notato solo ora la grafica..carinissima!!)
RispondiEliminaGrazie mille: sono felicissima che la nuova grafica ti piaccia!!!! <3
EliminaPeccato, a me è piaciuto molto.
RispondiEliminaSopratutto il non sapere, fino alla fine. :)
A essere sinceri, io avrei preferito sapere qualcosa, almeno alla fine...
EliminaMa temo siano stati i personaggi, soprattutto, a deludermi! :(
Sarà per il prossimo horror! ;D
Che peccato, odio le occasioni sprecate in questo modo: una trama cosi intrigante gestita male è proprio uno spreco!!
RispondiEliminaLe difficoltà erano notevoli. Peccato davvero, però, perché ho come il sospetto che, affidato alle mani di un autore più esperto, il romanzo avrebbe potuto piacermi davvero molto... ç____ç
EliminaChe peccato, odio le occasioni sprecate in questo modo: una trama cosi intrigante gestita male è proprio uno spreco!!
RispondiEliminaSono tornaaaaaaaata. Per cominciare, mi piace tantissimo la nuova grafica *___*
RispondiEliminaE poi... meno male che ho letto la tua recensione! Questo libro mi ispirava ma non credo proprio lo leggerò :/
Ciao, Gaiaaaaaaa!!!! :D
EliminaGrazie mille, sono felicissima che la nuova grafica ti piaccia! *____*
Per quanto riguarda il libro, confesso che mi ha deluso tanto, ma davvero tantissimo! :(
Ciao! Complimenti per la nuova grafica, è splendida!!!! *_*
RispondiEliminaE mi spiace che questo libro si sia rivelata una delusione, mi ispirava parecchio, ma dopo quello che hai detto sullo stile e sulla protagonista penso che ci penserò su ancora parecchio...
Grazie, Sian! La cosa di cui vado più "orgogliosa", della mia nuova grafica, è senz'altro la citazione tratta da "Hogfather" di Terry Pratchett! *___*
EliminaIl romanzo di Malerman, dal mio punto di vista, è stato un mezzo fiasco... a tanti altri lettori, però, è piaciuto molto, bisogna dirlo! ;D
La citazione di Pratchett è splendida! *__* E Hogfather spero di leggerlo presto! :)
EliminaLo hai odiato proprio questo libro, eh? :P
RispondiEliminaMa il fatto che fosse autoconclusivo è un pregio perché così non dovrai torturarti a leggere nessun seguito? xD
Però è un po' un peccato, dalla trama sembrava un libro interessante...
Eh sì... il bello di un auto-conclusivo che non piace, è esattamente quello che hai evidenziato tu, sorellina! Ehehe! :P
EliminaAmeno sono libera di passare a qualcosa un po' più nelle mie corde! ;D
Che peccato!! In realtà ho sempre avuto un filino di antipatia verso questo libro, che usa per il suo titolo una delle mie poesie preferite in assoluto, e per la trama : secondo me cinque anni sono proprio pochi perché qualcuno di dimentichi del colore del cielo o di come sia fatta una nuvola!!!
RispondiEliminaSe poi lo stile è così povero e scarno non penso mi potrà mai piacere!! Al massimo le darò uno sguardo in biblioteca, ma parte già negativamente!!