Su "American
Horror Story: Hotel" è già stato detto di tutto e di più; per questo
non ero sicura di scrivere questo commento, destinato senz'altro a lasciare il
tempo che trova.
Ma poi ho mi sono detta: se Ryan Murphy doveva proprio costringermi a sorbirmi questo delirante
e sconclusionato pasticcione in salsa super gaia fino alla fine, il minimo che
io possa fare adesso è sfogarmi un po’ nel mio angolino virtuale, no?
Non fosse altro che per cercare di scrollarmi
definitivamente di dosso la noia, la delusione, la repulsione e il diffuso senso
di orticaria che "Hotel" mi ha suscitato.
"American Horror Story" è sempre stata una delle
mie serie tv preferite. Credo di
averla difesa in un paio di occasioni, persino quando non se lo meritava.
Alcune stagioni vantano una qualità altalenante, d'accordo;
nel complesso, però, la serie si era sempre mantenuta su un livello di
gradimento accettabile, o quasi.
Un record frantumato dai sanguinosi e insensati exploit di
"Hotel", per quanto mi riguarda: tredici episodi di sproloquio e
demenza allo stato puro, animati da personaggi
macchietta, attori stoccafisso, tematiche imbecilli e inutilissimi montaggi
sincopati.
Difficile immaginare che Murphy potesse fare di peggio di
così, o concedere qualcosa in più al suo ego totalizzante e sfrenato.
Più che raccontare una storia, lo showrunner mira infatti a
stupire e disturbare, ma soprattutto a esibire:
ostentare la sua venerata icona pop Lady
Gaga (un'attrice terribile, a malapena degna di allacciare le scarpe a Kirsten
Dunst o Felicity Huffman, a prescindere da ciò che ne possano pensarne gli
esimi barbogi incaricati di assegnare i Golden Globes); esibisce con malagrazia persino
i suoi innumerevoli personaggi queer, pallide caricature di persone
plausibilmente reali, e li trasforma in presenze deviate, malate di sesso, di
fumo, di morte e d'attenzione.
Ora… Io non parlo certo a nome della comunità LGTB, eppure,
da un punto di vista prettamente personale, una cosa penso proprio di poterla
dire: i personaggi di "Hotel' sono imbarazzanti, ridicoli e sciocchi, e guardarli
agire e muoversi sulla scena mi ha causato un acuto senso di mortificazione.
Gli unici barlumi di significato (se così vogliamo chiamarlo) estrapolabili dalla storia
sono i seguenti:
a) il mondo è un circo;b) i padri non significano niente, sono solo bellimbusti da rimorchiare e/o plagiare a casaccio;
c) le madri sono innamorate dei figli, in un modo che avrebbe reso Freud molto soddisfatto del proprio acume. Chiaro che contano solo i maschi, però: le figlie potrebbero pure finire sacrificate su un altare alzato in onore di Satana, per quel che importa a Murphy.
Cosa resta da salvare, allora, vi chiederete voi?
Le scenografie decadenti,
il trucco e i costumini di Lady Gaga.
Il che la dice lunga, sospetto, sulla sconfinata profondità/umanità di chiunque abbia orchestrato una
miniserie del genere.
Un sacco di cura estetica, senza neanche un accenno di
sostanza.
"Hotel", per quanto mi riguarda, è un involucro vuoto, un inconscio monumento
a ogni singolo istinto frivolo e vanesio mai perseguito da questa società.
Mi viene pensare a quella canzone che cantava Amy Lee alcuni
anni fa, e che recitava così: “Just what we all need: more lies about a world
that never was and never will be.”
Per quanto riguarda il tema
della diversità, infatti, non sono d'accordo con chi lo considera ben
strutturato e dominante nell’arco della serie: se prendi un orso e lo costringi
a camuffarsi da pagliaccio, non otterrai mai da questa mascherata una ballerina
di fandango.
E, no... Non sto alludendo al personaggio di Liz, peraltro di gran lunga il migliore
della serie, forse l’unico parzialmente salvabile.
Anche se sono abbastanza sicura che il mondo, in fondo,
avrebbe potuto cavarsela pure senza l'ennesima mean girl tutta trucco e tacchi a spillo, disposta a fare le scarpe
pure a sua nonna, in nome dell'aitante belloccio di turno.
Girl Power:
(il livello generale di gaiosità, in compenso, è alle stelle)
Io ho un problema con questa stagione. Con le altre non ne ho mai avuti, ma con questa si. Semplicemente mi sono bloccata e non trovo il modo di continuarla, non riesce a prendermi come le scorse volte e questo per me in una serie tv è un fattore che mi condiziona moltissimo.
RispondiEliminaNon posso darti torto, sai: io mi sono costretta a finirla per una specie di contorto "senso del dovere" XD, ma in realtà, se la prossima stagione dovesse assomigliare a questa... penso proprio che lascerò perdere! ç____ç
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