Titolo: Jackaby
Autore: William Ritter
Serie: Jackaby, Vol. 1
Disponibile: in inglese!
Trama:
“Appena
arrivata a New Fiddleham, nel New England del 1892, e alla disperata ricerca di
un lavoro, Abigail Rook incontra R. F. Jackaby, un investigatore dell’inspiegabile
dall’infallibile fiuto per il mondo dello straordinario – e in grado di vedere
le creature sovrannaturali.
Abigail ha
il dono di notare i dettagli più ordinari, ma importanti, invece; il che la
rende perfetta per il ruolo di assistente di Jackaby.
Il suo primo
giorno, Abigail si ritrova nel bel mezzo di un caso da brividi: un serial killer si
aggira a piede libero per la città. La polizia è convinta che si tratti di un criminale
ordinario, ma Jackaby è certo che le sue azioni malvage siano opera di un
genere di creatura la cui stessa esistenza – con l’eccezione dell’affascinante
giovane detective Charlie Cane – le autorità locali sembrano così decise a
negare.”
Da
ragazzina, ero una grande appassionata dei romanzi e racconti scritti da Sir
Arthur Conan Doyle; da adulta non ho mai seguito un solo episodio di “Sherlock”
né di Elementary”, in compenso sono andata a vedere entrambi i film con Robert
Downey Jr al cinema e li ho adorati.
L’amore
viscerale per “Doctor Who” risale invece a tempi molto più recenti, e più
precisamente allo scorso ottobre, quando ho iniziato finalmente a recuperare,
un episodio dopo l’altro, l’intramontabile serie televisiva britannica che ha
fatto innamorare migliaia e migliaia di spettatori sparsi ai quattro angoli del
globo.
Faccio
questa premessa perché in tanti, campagna pubblicitaria ufficiale compresa,
hanno presentato “Jackaby” come un piacevole cocktail di suggestioni,
tematiche, personaggi e atmosfere ispirati proprio ai fantastici viaggi del Dottore e ai libri di
Conan Doyle.
Va da sé
che, non appena l’ho scoperto, il romanzo di William Ritter è balzato
immediatamente in cima all’elenco delle mie letture da recuperare a tutti i
costi.
Ho quindi
appurato che, per una volta, le intriganti premesse non erano un mero
specchietto per le allodole, bensì un’efficace descrizione della trama e delle potenzialità che questa serie potrebbe sviluppare in futuro.
“Jackaby” è, di fatto,
un romanzo molto ironico, misterioso, eccentrico, divertente, originale; leggero,
anche se tutt’altro che banale, e reso ancora più unico e squisito dalla ricca
carrellata di “comparsate” sovrannaturali che affollano le sue pagine.
Ho amato
quasi tutti i personaggi, a cominciare dalla tenace e ironica narratrice Abby
(una sorta di controparte femminile, e adolescente, del noto Dottor Watson di Conan Doyle..) e
passando per una vastissima gamma di comprimari: la strampalata veggente Hadun,
la dolce e defunta Jenny, il buffo papero-assistente Douglas… ma è stato
proprio Jackaby, il detective protagonista, a conquistarsi un posto speciale
all’interno del mio cuore, se devo essere sincera: con la sua parlantina
sciolta, la sua “logica” impeccabile e le tasche perennemente intasate di
stranissime lenti, ampolle, fialette e diavolerie assortite varie, mi ha fatto
pensare di continuo al Decimo Dottore (difatti, continuavo ad aspettarmi che se
ne saltasse fuori con il suo mitico cacciavite sonico da un momento all’altro,
ragazzi…).
Insieme a
Abby, il detective dell’occulto forma inoltre una squadra imbattibile; un po’
come Rose e il Dottore, per capirci (senza risvolti sentimentali di sorta,
però).
Seguirli attraverso le caliginose strade di New Fiddleham, a caccia di
folletti, banshee, mutaforma, spettri, e chi più ne ha, più ne metta, si è rivelato
un autentico spasso; penso che potrei leggere altre cento avventure come questa
senza arrivare ad annoiarmi mai, tanto più che lo stile di Ritter è brioso e coinvolgente,
e la sua capacità di mettere in risalto i risvolti umoristici e surreali delle
tediose convenzioni ottocentesche assolutamente impareggiabile.
L’unico personaggio
che non mi ha fatto proprio impazzire è Charlie, se devo essere sincera; a parte
il fatto che avevo capito il “segreto” del giovane poliziotto già a pochi
capitoli della sua comparsa in scena, l’ho trovato un po’ stucchevole, messo lì
più che altro per dare modo a Abby di fantasticare e sospirare un po’.
Il mistero e
i delitti intorno a cui si focalizza la trama principale del libro, d’altro canto, secondo me sono
ugualmente semplici da decifrare.
Nonostante
l’abile depistaggio escogitato dall’autore, sono stata in grado di indovinare
il nome del colpevole quasi immediatamente… e penso che ci sarei riuscita anche
se avessi letto il libro a quattordici anni, invece che a ventinove.
Nonostante
questo, ho riso e sorriso delle trovate stravaganti di Jackaby, non mi sono
annoiata neppure per un secondo, e ho trovato, nel complesso, impagabile il ritmo
frizzante e scanzonato della narrazione.
Trama: 7.0/10
Ambientazione: 7.0/10
Personaggi: 8.5/10
Stile: 8.0/10
Coinvolgimento emotivo: 8.5/10
Verdetto finale: 7.8/10
Girl Power:
Mi ispira molto questo libro, ma ho paura che sia troppo difficile per il mio livello d'inglese :(
RispondiEliminaIn realtà, da quel punto di vista l'ho trovato piuttosto semplice, sai? :) Un po' di pratica potrebbe essere necessaria, ma se hai già letto in inglese in passato, secondo me puoi buttarti senza troppe paure!;D
EliminaSembra davvero interessante, e se tiri in ballo il Dottore io non posso che metterlo in WL XP
RispondiEliminaOttimo, Kate, ottimo...L'autore deve essere anche lui fan irriducibile del Dottore, non c'è altra spiegazione! ^^
EliminaCover meravigliosa e trama molto interessante! Da segnare, considerato il mio sconfinato amore per Sherlock ^^
RispondiEliminaOT: A breve inizieranno le riprese del terzo Sherlock di Guy Ritchie *___*
Dici davvero?! Non ne avevo idea... Ma questa è una splendida notizia! Non sapevo neppure che fosse in cantiere un terzo film! <3
EliminaSono davvero contenta che ti sia piaciuto! :) E direi che sono d'accordo con praticamente tutto quello che hai scritto! :)
RispondiEliminaGrazie dell amicizia...
RispondiEliminaGrazie dell amicizia...
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