Titolo originale: Shadowshapers, Vol. 1
Autore: Daniel José Older
Disponibile: anche in italiano, edito dalla casa editrice Fanucci
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Girl Power:
La trama di "Shadowshaper - Ombre":
"La scuola è appena finita a New York e Sierra Santiago, un'adolescente portoricana, si prepara a trascorrere l'estate divertendosi con i suoi amici e lavorando al murale che sta dipingendo. Ma i suoi piani saltano quando i murales di Brooklyn iniziano a trasformarsi: i colori sbiadiscono, i volti piangono e cambiano espressione. Suo nonno Lázaro poi, duramente colpito da un ictus, riacquista lucidità solo per qualche minuto per lanciarle un avvertimento: Sierra è in pericolo, deve trovare un ragazzo di nome Robbie e insieme devono finire il suo murale al più presto. Be', New York sarà anche una città caotica, ma è chiaro che sta accadendo qualcosa d'incomprensibile... Sempre più confusa, Sierra riesce a rintracciare il misterioso ragazzo e con il suo aiuto verrà a conoscenza di un importante segreto: lei è una plasmaombre, ovvero possiede il potere di veicolare gli spiriti degli antenati attraverso l'arte. Sfortunatamente, però, sembra che qualcuno sia sulle sue tracce, qualcuno disposto a tutto pur di sottrarle quel dono... Con l'aiuto di Robbie e dei suoi amici, Sierra dovrà imparare in fretta a manipolare l'arte magica in suo possesso, prima di perdere tutto ciò che ama."
Telefonata
immaginaria di Daniel José Older al suo agente letterario:
DJO: “Ehi, amico…
sai che ho appena avuto un'idea folgorante? Scriverò un libro urban fantasy per
giovani lettori... Solo che avrà per protagonisti personaggi di colore!”
Agente Immaginario:
“Wow! Fuori i dettagli, presto!”
DJO: “Sarà
grandioso… farò in modo che la storia parli di identità, di conflitti razziali,
di comunità, e dell'assoluta importanza di tramandare le proprie radici e il
proprio retaggio culturale!"
Agente Immaginario:
“Suona divinamente, questo sarà senz’altro un best-seller… E la trama quale
sarebbe?”
DJO: “Ehm...
Dev’esserci un'interferenza sulla linea... Non ti sento più..."
Scherzi a parte, “Shadowshaper - Ombre” è un libro che
mi ha deluso su così tanti livelli che mi riesce difficile anche solo cercare
di elencarli tutti.
L’ho trovato inconsistente, forzato e pretestuoso tanto
quanto il decantato “2055: False Hearts”
di Laura Ham. Probabilmente di più, considerando il fatto che “Shadowshaper” rappresenta un
quasi-plagio del primo “Shadowhunters”,
un libro che, di per sé, non è che abbia proprio fatto dell'originalità e
dell'approfondimento psicologico il proprio vanto principale.
La trama del libro di Older segue le vicende della
giovanissima Sierra Santiago; una
ragazzina viziata, petulante e abbastanza anonima, ovviamente destinata ad
assurgere al grado di grande eroina in virtù del proprio retaggio genetico.
L'autore cerca di darci a intendere che, poiché Sierra è nera e figlia di
immigrati, il suo goffo tentativo di rovesciare
l'odioso mito del “salvatore bianco”
sia destinato a concludersi con un trionfale successo. Assegnare la parte del
viscido parassita affamato di potere all'unico personaggio bianco del romanzo
avrebbe anche potuto servire a rafforzare questa teoria (un uomo bianco ricco, iper-istruito e privilegiato)...
Se solo il personaggio di Wick avesse avuto un minimo di caratterizzazione o
uno straccio di motivazione, anziché essere liquidato come il classico villain
pazzo con i capelli sparati per aria, immagino che magari lo stratagemma
avrebbe anche potuto avere uno straccio di possibilità di funzionare.
Personalmente, ho intravisto la soglia di un potenziale più
significativo attraverso le pagine di un piccolo libro auto-pubblicato come “Not Your Sidekick”, dell'autrice di
origini vietnamite C.B. Lee: uno YA infinitamente più piacevole, elaborato e
strutturato di questo, e che indubbiamente non verrà mai acquistato da qualche casa di produzione cinematografica di medie o grandi dimensioni per diventare un film o una serie
televisiva, perché...bè, magari perché, a differenza di “Shadowshaper - Ombre”, l'opera della Lee può fregiarsi di un cast
di personaggi ben delineati e di un contenuto multi-culturale autenticamente
positivo/ sovversivo.
Forzature tematiche
a parte, “Shadowshaper” è un libro
che non sta in piedi e che tende a sguazzare compiaciuto nel soporifero melodramma
della propria mediocrità. La nobiltà
ideale del suo contenuto, da sola, non basta assolutamente a riscattare la sciatteria di un'esecuzione amatoriale,
maldestra e infantile. I formidabili poteri magici di Sierra non hanno alcuna
giustificazione particolare, e non c'è traccia, all'interno del libro, di un
qualsivoglia sistema di regole che ne organizzi in qualche modo il funzionamento.
I dialoghi recano in sé una certa traccia di umorismo e di freschezza, questo devo assolutamente concederlo a
Older. Ma la sua incapacità di padroneggiare le più basilari tecniche narrative,
combinata a un'abilità di creare personaggi
secondari pari a quella del teenager medio alla prese con sua prima
fan-fiction, riesce a neutralizzare senza sforzo la maggior parte degli effetti
positivi creati dall'instaurazione di quest'atmosfera fresca e rilassata (la
sequenza in cui Sierra affronta gli “amici” Izzie e Jerome in treno, ad
esempio, risulta poco meno che atroce, e mi ha fatto venire voglia di scagliare
il Kindle contro il muro in almeno una mezza dozzina di momenti diversi).
L'ambientazione
metropolitana e colorata di “Shadowshaper - Ombre” rappresenta, in soldoni, l'unico elemento del libro che mi sia
ritrovata seriamente ad apprezzare. La città in cui Sierra e i suoi amici si
ritrovano a vagabondare è un'entità vivida, pulsante di luci e vibrante di un
senso di gloriosa appartenenza che i personaggi del libro di Older, purtroppo,
non riescono in alcun modo a comunicare. Anche lo spirito del libro, la sua energia frizzante , rendono onore
all'affettuoso ritratto di una New York
problematica ma comprensiva, tormentata ma ancora ricca di magia e
possibilità... peccato che, alla resa dei conti, si tratti di un'ondata di energia altamente dispersiva, e che
Older non si sia rivelato all’altezza di incanalarla.
Giudizio personale: 4.0/10
La tua finta telefonata tra autore ed editore mi ha fatto morire dal ridere! ^_^ Per il resto invece... beh, direi proprio che passerò!
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