sabato 9 settembre 2017

Recensione: "The Bye Bye Man" (film horror 2017)





Titolo originale: The Bye Bye Man
Regia: Stacy Title
Cast: Douglas Smith,  Cressida Bonas, Lucien Laviscount, Carrie-Anne Moss
Anno: 2017

Puoi acquistarlo in DVD o Blu-Ray


Girl Power:


La trama di "The Bye Bye Man":

"Elliott e la fidanzata Sasha affittano con l’amico John una villetta fuori città, ma ben presto cominciano a sentire rumori misteriosi e a fare scoperte curiose. Elliott trova in un comodino un foglio con la scritta “Non dirlo, non pensarlo” ripetuta infinite volte e sotto, inciso sul fondo, “The Bye Bye Man”. Quando i tre partecipano a una seduta spiritica guidata da Kim, una ragazza sensitiva, Elliott pronuncia a voce alta il nome. Da lì in avanti le loro vite saranno costantemente in pericolo, perseguitate da un’oscura presenza..."




Non pensarci. Non dirlo. Ma soprattutto...  Non guardarlo, che forse è anche meglio.

The Bye Bye Man” è un film horror diretto dalla regista americana Stacy Title.
B-movie fin nel midollo, è uno dei più pasticciati e artigianali esemplari pseudo-cinematografici che mi siano capitati sotto gli occhi di recente.
Voglio dire, perfino un soporifero e trashissimo film come “Krampus” farebbe un figurone, se qualcuno commettesse il letale errore di provare a confrontarlo con una palese assurdità del genere. Perché la verità è che il difetto costitutivo di “The Bye Bye Man” si estende a comprendere ogni singolo aspetto della sua precaria e inconsistente costituzione: regia, sceneggiatura, effetti speciali e recitazione.

La trama del film trae spunto dal capitolo particolare di un libro scritto da un certo Robert Damon Schneck (''The President's Vampire''), un popolare “specialista” in fenomeni paranormali, nonché rinomato ricercatore di anomalie storiche a sfondo occulto. Potremmo facilmente considerare questo elemento come l'unico fattore degno di interesse all’interno di un titolo come “The Bye Bye Man”, un film che (se venite a chiederlo a me) soltanto i fan più inossidabili e determinati del genere dovrebbero assumersi il rischio di vedere.
Critici molto più svegli e quotati di me hanno infatti descritto il lavoro della Title come un'opera profondamente derivativa, in quanto tende a riciclare parecchi "ingredienti" palesemente ispirati a una sfilza di film migliori e particolarmente inquietanti.  Prendiamo il prologo, ad esempio (a mio avviso, l'unica parte autenticamente brillante e morbosa di “The Bye Bye Man”): la regista, coadiuvata dal marito/sceneggiatore Jonathan Penner, ha sicuramente fatto del suo meglio per cercare di richiamare da vicino il terrore e l'angoscia dei minuti iniziali di un gioiellino del genere come “It Follows”, senza tuttavia riuscire ad avvicinarsi neanche lontanamente a quell’elettrizzante livello di orrore e tensione psicologica.

Il cast, dal canto suo, appartiene forse alla peggior schiatta di attori che siano mai apparsi su un grande schermo dai tempi di “Camp Bloodbath”; non ho ancora capito bene come Carrie-Anne Moss sia finita invischiata in un discutibile progetto del genere, ma mi sembra evidente che l'attrice di “Jessica Jones” avesse un disperato bisogno di lavorare…


Giudizio personale: 3.5/10


2 commenti:

  1. Ecco un altro film da evitare XD
    Invece ho sentito parlare bene di The Devil's Candy, tu l'hai visto? Io sto ancora decidendo se fidarmi o no delle recensioni :P

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    Risposte
    1. Pensavo di andarlo a vedere prima che sparisca dalle sale, anche se ti confesso che ho un po' paura anch'io: sembra che sia una specie di horror "estremo" con delle sfumature metal, e mi ricordo fin troppo bene i tempi in cui questa esatta definizione veniva usata per descrivere "The Green Room" (un survival che ho trovato deludente ai massimi livelli). Se riesci a vederlo, fammi sapere... Io, chiaramente, cercherò di fare lo stesso! ;D

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