Checquy Files, Vol. 1
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""Il corpo che abiti una volta era mio". Inizia con queste parole la lettera che la ragazza si ritrova in tasca quando si sveglia in un parco di Londra. Completamente priva di memoria, coperta di lividi e circondata da corpi che giacciono a terra immobili con indosso guanti di lattice. La lettera la informa che il corpo in cui si ritrova si chiama Myfanwy Alice Thomas, e che ereditarlo comporta una serie di problemi, responsabilità e poteri, come quello di interagire con il pensiero sui sensi di altri esseri umani. Non è costretta a vivere quella vita: se sceglie una delle due chiavi contenute nella busta, può aprire una cassetta di sicurezza dove troverà tutto il necessario per partire e cambiare identità. Ma se sceglie l'altra chiave, ricostruirà e vivrà passo passo la vita di Myfanwy Thomas, membro di un'organizzazione segreta chiamata "Scacchiere", che tiene sotto controllo tutti i fenomeni paranormali. Un'organizzazione che rischia di essere scossa alle fondamenta da un tradimento, e dove qualcuno vuole la morte dell'agente Myfanwy Thomas."
“La Regina” è un
romanzo di genere urban fantasy scritto dall’autore australiano Daniel O’Malley. Devo ammettere che in
realtà è passato un bel po’ di tempo dalla mia prima lettura (almeno due o tre
estati); ma un paio di giorni fa mi sono imbattuta nel trailer dell’imminente serie
televisiva “The Rook”, tratta per l’appunto dalla duologia inaugurata da “La
Regina”, e di colpo ho realizzato di non aver mai accennato a questo libro sul
blog neanche per sbaglio!
Ho pensato quindi di rimediare adesso, non fosse altro che
perché: a) il romanzo, originalissimo e divertente, merita senz’altro almeno un’oncia
della nostra considerazione; b) è possibile che qualcuno di voi sia rimasto incuriosito
dalle prime immagini del telefilm e sia stato inondato dalla curiosità di
scoprire qualche particolare in più riguardo all’opera originale.
Dunque… Devo dire che la cosa che mi ha colpito di più,
durante la lettura, ha molto a che fare con il fatto che “La Regina” ha dimostrato di essere un romanzo ripetutamente in
grado di stravolgere e ribaltare
ogni mia aspettativa iniziale. E intendo usare queste parole nel senso più
entusiasta e positivo dell’espressione.
La trama del
libro di O’Malley si sviluppa a partire da uno dei più tradizionali escamotage del mistery, del thriller, della
spy-story: un classico caso di amnesia. Una donna senza nome si
sveglia in un posto che non è in grado di riconoscere, ricoperta di lividi e
circondata da cadaveri. A braccarla, un’intera schiera di uomini sconosciuti e
armati di tutto punto, pronti a tutto pur di mettere le mani su di lei. La
nostra eroina comincia allora a pianificare meticolosamente un elaborato piano
di fuga… salvo ritrovarsi ben presto coinvolta all’interno di una titanica cospirazione internazionale di tipo sovrannaturale, una roba talmente
assurda e ingarbugliata da far perdere ore preziose di sonno anche al più
sfegatato fan delle teorie del complotto!
Ed è più o meno a questo punto che noi lettori veniamo
scaraventati, assieme alla povera Myfanwy,
nel bel mezzo di una suggestiva atmosfera del tipo “Mulder-e-Scully-vanno- a-Hogwarts-e-scoprono-che-Albus- Silente-non-è-mai-
stato- chi- dice- di- essere.” E, almeno da questo punto di vista, il
trailer della serie sembra aver seguito il copione abbastanza fedelmente... non
fosse che per i toni della narrazione,
che nel caso del libro tendono evidentemente ad attestarsi su una frequenza molto più faceta e
“leggera”, affidando al prezioso senso
dell’umorismo di O’Malley il delicato compito di sdrammatizzare e impedire
che le varie situazioni raggiungano livelli di intensità troppo elevata.
Ovviamente – non c’è nemmeno bisogno di specificarlo – va da
sé che ogni rosa al mondo può vantare il suo bell’arsenale di spine. Nel caso specifico in questione, devo
confessare di non aver apprezzato particolarmente alcune sotto-trame del
romanzo; nel complesso, purtroppo, non sono neanche sicura di essermi
affezionata più di tanto ai personaggi. Myfanwy è una protagonista eccentrica e
interessante, ma il resto dei comprimari
di questo primo libro è riuscito a sbiadire dalla mia memoria sorprendentemente
in fretta. Lo stile ironico e asciutto di O’Malley, dal canto suo, mi
ha senz’altro conquistato; ma probabilmente più da un punto di vista “cerebrale”
che emotivo o “viscerale”: un elemento che non considero necessariamente un
difetto, certo, ma che potrebbe valere la pena di prendere in considerazione
prima di approcciarsi all’idea di un’eventuale (ri-)lettura.
Penso che probabilmente mi piacerebbe provare a guardare un
episodio o due della serie; se mai Amazon, Netflix o chi per loro dovesse
decidere di acquistare “The Rook” per
il mercato italiano, tornerò senz’altro su questi schermi a riportarvi la mia
impressione.
Per il momento, però, il mio consiglio spassionato è soprattutto
quello di prendere in considerazione l’acquisto del libro. In Italia “La Regina” ha fatto guadagnare all’editore
poco e niente, perciò adesso la Piemme
lo sta svendendo a poco prezzo. Prima che decida di provare a rilanciarlo in
una nuova edizione sfolgorante (magari con tanto di poster della serie tv in
copertina e un’adeguata maggiorazione di prezzo), sarà meglio che vi assicuriate di non lasciarvi scappare questo spassosissimo thriller sovrannaturale a sfondo metropolitano!
Il Libro:
Non conoscevo né romanzo né serie ma ora voglio tutto. E subito. 😂
RispondiEliminaAhaha bravo, Mik! :D
EliminaGiuro che merita... Il libro, almeno! Per la serie staremo a vedere! ^____^
Grande appassionato di lettura (fantascienza, thriller, romanzi storici,...), dico: insulso. Scritto bene ma...
RispondiElimina