lunedì 11 maggio 2020

Recensione: "Middlewest" di Skottie Young e Jorge Corona


Skottie Young - graphic novel fantasy - Jorge Corona

Middlewest, Vol. 1

Potete acquistarlo QUI in italiano


Middlewest” è una graphic novel scritta da Skottie Young e illustrata da Jorge Corona. In Italia il primo volume è uscito di recente, edito dalla Bao.
La trama ha un piacevole retrogusto classico, proponendosi come una sorta di via di mezzo fra “Il Mago di Oz” di Frank L. Baum e “Abarat” di Clive Barker. Un’avventura fantasy di stampo abbastanza tradizionale, insomma, che però tende a strizzare l’occhio alla modernità attraverso una serie di dialoghi scaltri e irriverenti (non per niente, Young è stato il diretto responsabile di una delle più recenti run di “Deadpool”….), che fortunatamente non corrono mai il rischio di diventare triti o grossolani.

Fra saggi animali-guida parlanti, funeste maledizioni di famiglia e pittoreschi personaggi secondari di ogni tipo si snodano le vicende narrate in questi primi capitoli delle gesta di Abel, un ragazzino abbandonato dalla madre e cresciuto in compagnia di un padre violento e autoritario che sembra intenzionato a fare veramente del suo peggio, pur di riuscire ad abbassare l’autostima del figlio sotto i minimi storici. Nel bel mezzo di una tempesta portentosa, l’uomo perde definitivamente il controllo e comincia a trasformarsi in un mostro ululante, collerico, cattivo, imprevedibile. Il ragazzo decide allora di fuggire di casa, spinto dal terrore e da una rabbia primordiale, che comincia a ruggirgli in petto nei momenti di difficoltà e che si manifesta sul suo petto sotto la forma di un oscuro “marchio”. Amici leali cercheranno di salvare la sua anima dal maleficio, ma lungo la strada Abel sarà anche costretto a confrontarsi con ciò che più lo spaventa al mondo…

Ho sentito dire che, con la fortunata serie “Odio Favolandia” (che mi ripropongo assolutamente di recuperare, possibilmente in tempi brevi…) Skottie Young è stato in grado di realizzare un piccolo classico del genere, sovversivo, originale e ironicamente brillante. Non sono del tutto sicura che “Middlewest”, pur essendosi rivelato gradevole, ambizioso ed esteticamente accattivante, sia destinato a seguire lo stesso destino…  Malgrado tutti i suoi pregi, temo infatti di aver trovato l’intreccio un tantino prevedibile. Come se non bastasse, mi sono ritrovata a chiedermi in più di un’occasione se alcuni particolari episodi di questo primo volume non andassero a ricoprire uno scopo più ricreativo (cioè, riempitivo) che narrativo in senso vero e proprio, ecco.

Eppure non posso fare a meno di apprezzare e lodare l’intenzione di realizzare uno YA a fumetti in salsa fantastica che non si esime dal trattare un paio di tematiche molto, molto serie, senza per questo andare a sottrarre nulla in termini di azione, miracoli, creature incantate e magia. Leggendo si ha peraltro l’impressione di trovarsi alle prese con un’opera che, pur non brillando in termini di originalità, riesce comunque a distinguersi e a trovare un suo ritmo, una sua fluidità peculiare, una sua identità specifica. Come se questo progetto contasse parecchio per i suoi autori, due nomi di grandissimo rilievo nel mondo del fumetto; come se entrambi avvertissero acutamente l’esigenza di raccontare questa storia e di trasmettere il suo messaggio.
Il fantasy (continuo a ripeterlo da anni) è uno dei generi più versatili e "plastici" dell'universo. Sfruttando il suo immaginario, stravolgendo le sue convenzioni e facendo ricorso al linguaggio metaforico, puoi raccontare qualsiasi tipo di storia senza la benché minima difficoltà; seria o leggera, o qualcosa a metà strada fra i due estremi, come in questo caso... Non esiste davvero limite alle sue potenzialità!

E poi le illustrazioni di “Middlewest” sono assolutamente stupende, ragazzi! Ma c’è di più: grazie al tocco magico di Jorge Corona, alla sua miracolosa capacità di rendere l’espressività dei personaggi e di restituirci un ritratto al tempo stesso variopinto e un po’ nostalgico della vasta regione americana che incarna l’ambientazione prescelta, mi è sembrato che il viaggio di Abel riuscisse a prender vita in maniera inaspettata. Come non restare impietriti di fronte al ritratto a tutta pagina di una delle burrascose esplosioni di violenza di un padre come il suo, o non sentirsi stringere il cuore alla vista dell’ombra di lui che torreggia, implacabile e gonfia di dolore, sulla figurina tremante e annichilita del ragazzo… L’impatto emotivo è garantito!

Leggerò senz’altro i prossimi volumi, insomma. Fatemi sapere se avete intenzione di farlo anche voi, o se in alternativa avete qualche altro bel titolo da consigliarmi! :)


Giudizio personale:
7.0/10




2 commenti:

  1. Nonostante concordi con tutto quello che hai scritto, tra me e questo volume non è scattata la scintilla: per tutta la lettura mi sono sentita "scollegata" dalla storia e dai personaggi, al punto che non credo che prenderò i prossimi volumi :(

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    Risposte
    1. Che peccato! :(
      A volte è successo lo stesso anche a me: magari non sarei in grado di citare alcun difetto in un libro appena letto o in un film appena visto, eppure, per qualche strano motivo... Nulla da fare: niente magia!

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