Attenzione: la seguente recensione fa riferimento all'edizione originale in lingua inglese del libro!
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"Ci sono diversi modi di dire, quando si parla di notizie, e sono tutti leggendari: «Sbatti il mostro in prima pagina», «Fa più notizia Uomo morde cane che Cane morde uomo» e naturalmente «Se scorre il sangue, si vende». Nel racconto di King che dà il titolo a questa raccolta, è una bomba alla Albert Macready Middle School a garantire i titoli cubitali delle prime pagine e le cruente immagini di apertura dei telegiornali. Tra i milioni di spettatori inorriditi davanti allo schermo, però, ce n'è una che coglie una nota stonata. Holly Gibney, l'investigatrice che ha già avuto esperienze ai confini della realtà con Mr Mercedes e con l'Outsider, osserva la scena del crimine e si rende conto che qualcosa non va, che il primo inviato sul luogo della strage ha qualcosa di sbagliato. Inizia così Se scorre il sangue, sequel indipendente del bestseller The Outsider, protagonista la formidabile Holly nel suo primo caso da solista. Ma il lungo racconto dedicato alla detective preferita di King (come scrive lui stesso nella sua nota finale) è solo uno dei quattro che compongono la raccolta. Da Il telefono del signor Harrigan, dove vita e tecnologia si intrecciano in modo inusuale, a La vita di Chuck, ispirato a un cartellone pubblicitario, fino a Ratto - che gioca con la natura stessa del talento di uno scrittore - le storie di questa raccolta sono sorprendenti, fuori dagli schemi, a volte sentimentali, forse anche fuori dal tempo. In una parola, sublimemente kinghiane."
“Se Scorre il Sangue” è una raccolta
di racconti scritti da Stephen King,
sulla scia di opere intramontabili e attuali come “Stagioni Diverse”, “Quattro
dopo Mezzanotte” e “Notte Buia, Niente Stelle”.
Sembra che il quattro
sia un numero fortunato per il Re del Brivido; un numero stregato, che
ormai rappresenta praticamente una garanzia di successo. E proprio quattro sono
le novelle contenute all’interno di
“Se Scorre il Sangue”; un libro su
cui onestamente non puntavo molto, e che invece ha saputo sorprendermi!
L’ossessione, il mondo dell’incubo, le labirintiche
tortuosità della mente umana: sono questi i fili conduttori dei vari racconti,
serrate e incalzanti escursioni nel campo del thriller psicologico, della nostalgia, della speranza, della
crescita e della memoria.
Ma proviamo a procedere con ordine, giacché ogni storia in
fondo rappresenta un piccolo libro a sé…
"Mr. Harrigan's Phone": questo
potrebbe facilmente essere definito come il più “classico” dei racconti
kinghiani. La trama è piuttosto semplice, e sospetto che i vari elementi
risulteranno familiari a chiunque si sia già ritrovato a leggere più di un
libro del Re o due… Ma l’ho trovato comunque divertente, scorrevole e più che
in grado di dispensare una sana dose di brividi “estivi”. E se ha tratti mi ha
ricordato una sorta di ibrido fra “Cuori in Atlandide”, “Piccoli Brividi”
e “Scary Stories to Tell in the Dark”….
Be’, non vedo davvero cosa possa esserci di male in questo! (Giudizio personale: 6.5/10)
"The Life of
Chuck": a mio avviso, il più stupefacente, maturo e commovente dei racconti
contenuti in “Se Scorre il Sangue”. Mentre
leggevo il primo atto, non avevo la più pallida idea dei colpi di scena che mi attendevano
nel secondo e nel terzo. Dubito che qualche regista di spicco se ne salterà mai
su ad annunciarne un adattamento cinematografico (anche se non si sa mai…), ma questo non vuol certo dire
che l’intreccio – e lo stile, e i personaggi, e i temi trattati – non siano
maledettamente fantastici.
Un racconto diverso, dolceamaro, apparentemente
piccolo-piccolo, che mi ha fatto piangere e sorridere fra le lacrime, come
sinceramente non mi accadeva da un pezzo… Leggetelo, leggetelo, leggetelo!
(Giudizio personale: 7.5/10)
"If It Bleeds":
credo che questo venga unanimemente considerato il piatto forte della raccolta, e a buon ragione, ragazzi! Per la
prima volta, protagonista assoluta della storia è Holly Gibney (a mio umile avviso, il personaggio più originale,
anticonvenzionale e interessante che King sia stato in grado di creare dai
tempi di Roland Deschain…), alle prese con un caso dagli inquietanti risvolti
sovrannaturali. Purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di recuperare “The Outsider”, di cui “Se Scorre il Sangue” rappresenta un
sequel diretto, ma ho incontrato per la prima volta Holly al fianco di Bill
Hodges, nella trilogia di Mr Mercedes,
e da quel momento in poi mi sono perdutamente innamorata di questa strana,
fragile, complicata, determinatissima eroina! Leggere questo racconto non ha
fatto altro che aumentare la mia stima, il mio rispetto e il mio senso di
affetto nei suoi confronti… Non posso che augurarmi che lo stesso accada anche
a voi! (Giudizio personale: 8.0/10)
"Rat": l’ultimo
racconto di “Se Scorre il Sangue”
comincia come una parodia (in chiave semiseria) di “Shining”, e prosegue più o meno sullo stesso tono ironico/grottesco
fino al terrificante, tragico finale. Con questo racconto, ancora una volta
King torna a confrontarsi con i suoi demoni e a parlarci dello Scrittore,
figura iconica per antonomasia all’interno della sua produzione. Se non siete
mai stati risucchiati dalla vostra passione abbastanza da trasformarla in un
surreale incubo a occhi aperti… be’, diciamo che il vostro strizzacervelli si
ritroverà con una magagna in meno da affrontare, ma difficilmente Stephen King
deciderà di scrivere un libro basato sulla vostra vita! :D (Giudizio personale:
6.5/10)
Non amo particolarmente le raccolte di racconti (sono tipo da mattoni, il racconto breve tende ad essere il mio nemico naturale XD), eppure il parere positivo su praticamente tutti racconti contenuti mi suscita un discreto interesse.
RispondiEliminaUna volta facevo anch'io fatica a leggere le raccolte di racconti: ultimamente invece ho cominciato a rivalutarle... Cerco di scegliere solo quelle di autori che già conosco e apprezzo, però (King, Jemisin, McGuire, eccetera...), oppure antologie frutto della collaborazione fra autori diversi, purché raccolgano qualche nome noto o che mi incuriosisce in modo particolare! :D
EliminaScusa ma the Life of chuck non ti ha lasciato"un po spiazzato" (per non dire inc***o a morte?
RispondiElimina"The Life of Chuck"? No, assolutamente no... Anzi, l'ho trovato brillante, un racconto insolito e commovente sulla magia della vita e la necessità di continuare a cogliere l'attimo, sempre e comunque, a prescindere dalle nostre paure e dai nostri traguardi...
EliminaNe deduco che a te non sia piaciuto molto, invece..?! :)
Siamo lontani anni luce dal grande King...peccato
EliminaBuonasera , finito ora. Mi è piaciuto molto , non ho solo capito il riferimento al cancelliere George. Quindi qual è il collegamento tra l'uomo e l'entità ?
RispondiEliminaTemo di non ricordare bene il cancelliere George, perdonami: in quale racconto era?
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