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“Mulan” è il più
recente esempio del trend “remake in
live action” promosso dalla Disney
in questi ultimi anni. Una tendenza di grido, premiata con il massimo successo
al box office internazionale… almeno fino a quando non è più stato possibile
andare in sala.
La pellicola di Niki
Caro basata sullo straordinario film d’animazione del 1998, da questo punto
di vista, è stata molto sfortunata. Il limbo dell’incertezza (all’inizio
sanitaria, ormai soprattutto economica…) che caratterizza l’era in cui viviamo
ha fatto definitivamente sfumare ogni possibilità di proiettare “Mulan” al cinema. E così, ecco arrivare
questo nuovo live action sull’eccellente Disney+,
a poche settimane dal Natale e con un mucchio di recensioni negative accumulate
durante il servizio di fruizione tramite “Vip Pass”.
Purtroppo, mi sento abbastanza incline a concordare con chi
ha definito “Mulan” un mezzo flop; se non dal punto di vista
commerciale (di cui so poco o niente), perlomeno da quello qualitativo e
artistico. Stiamo parlando, purtroppo, di un film girato, secondo me, all’insegna
della banalità, dell’ipercorrettismo e della sciatteria. Non è terribile e,
tutto considerato, si lascia guardare fino alla fine senza stomacare; se
riuscite a considerarlo un vanto, vi trovate almeno un passo avanti rispetto a
me: stavo aspettando l’uscita di questo film con l’acquolina in bocca
(soprattutto dopo aver visto il suo epico trailer), perciò, in questo momento, la delusione mi spinge a considerare il bicchiere mezzo vuoto, anziché
mezzo pieno.
Che genere di delusione?, vi chiederete voi. Bè, semplicemente
quella che si prova al cospetto di un’ottima opportunità sprecata. Anche a prescindere dalle sue tematiche pasticciate e dai suoi personaggi monodimensionali, fin-troppo-perfetti-per-essere-veri,
“Mulan” è un film noioso e
superficiale, capace di intrattenere (alla meno peggio) soltanto una nidiata di
bambini veramente assonnati. Una fiaba della buonanotte riletta in chiave
semplicistica, magari da proporre ai propri figli “a puntate”, mentre intanto
si è intenti a scrollare il proprio feed Instragram o a rispondere a qualche
frettolosa email di lavoro.
Non mi fraintendete: ho apprezzato
molto il tentativo di creare qualcosa di nuovo, mescolando elementi tratti
dal primo film Disney con cenni di storia e mitologia ispirati alla classica leggenda
cinese contenuta nel poema “La ballata di Mulan”. Alla resa dei
conti, però, ho trovato inadeguate e inefficaci la maggior parte delle
modifiche apportate alla trama originale. A partire dal tentativo di proporci
questa versione della protagonista in salsa supereroistica, dotata di fenomenali poteri cosmici già all’età
di cinque anni, al posto della “donna-comune-ma-dotata-di-un-coraggio-straordinario”
che tutte noi millenials abbiamo sempre amato e ammirato nel cartone di
riferimento della nostra infanzia.
Oltretutto, la Caro peggiora la situazione gestendo
malissimo le numerose sequenze d’azione;
il suo “Mulan” è uno dei pochissimi film wuxia capaci di farti abbassare le
palpebre perfino durante l’”attesa” resa dei conti finale fra protagonista e
villan, e guardate che, secondo me, non è cosa da poco. A mio avviso, il momento più
emozionante del film – la scena che mi ha fatto protendere sulla sedia e
abbrancare il braccio di mia sorella, strillando: “È lei, è lei!” – è stato il cameo
di Ming-Na Wen, indimenticabile doppiatrice della prima Mulan disneyana.
Peccato che sia durato tre secondi, e che il 90% degli spettatori italiani non
sarà neanche stato in grado di attribuirgli un valore particolare.
Senza nulla togliere all’interpretazione della brava Liu Yifei, purtroppo penalizzata da una
sceneggiatura fin troppo convenzionale e da un cast di supporto in grado di
rovinare ogni singolo climax o colpo di scena. A partire da Tzi Ma, che, nei panni del padre
amorevole-ma-severo, in pratica si limita a sfornare una serie di espressioni
costipate dietro l’altra. Jet Li, invece, Imperatore della Cina abbastanza sui generis, riesce a vivacizzare un paio di
scene, semplicemente facendo quello che Jet Li fa sempre: vale a dire menando le mani e
pavoneggiandosi un po' in giro. Ma se vi dicessi che la natura spettacolare di
un paio di momenti è riuscita a farmi dimenticare l’assenza di Mushu, o l’incredibile carica di umanità di cui si facevano rappresentanti i personaggi
del cartone, vi mentirei alla grande!
Davvero mediocre...
RispondiEliminaLa penso esattamente come te! Una delusione! :(
EliminaDei live-action Disney ho visto solo Cenerentola e La Bella e la Bestia, poi mi sono fermata per mancanza di interesse (misto wtf con Il re leone che è un altro tipo di animazione e non capisco perché lo chiamino live-action).
RispondiEliminaQuesto di Mulan era l'unico che un po' mi interessava, ma le recensioni hanno decisamente ucciso il mio già scarso interesse. Ho troppo poco tempo libero per dedicarlo a film che già so che non mi piaceranno.
Fai bene, Kate!
EliminaIo ho visto "Cenerentola", ma ho dovuto dividermi il film in "due tempi", perché la prima sera, in pratica, mi stava facendo addormentare! XD
Gli altri ancora mi mancano, ma provo un certo interesse per "Aladdin" e "Il re leone". Sai quale mi è piaciuto tanto, invece? "Il Libro della giungla". A suo modo, l'ho trovato più carino e divertente del cartone originale...