"Se ti fiderai di lei,
non tornerai mai a casa..."
The Up-and-Under, Vol. 1
Potete acquistarlo QUI in inglese
"Avery è un bambino eccezionale. 'Precisione' è la sua parola d'ordine e viene applicata a tutto quello che fa, dal modo in cui si lava la faccia a quello in cui completa i suoi compiti a casa - senza mai lamentarsi, fare baccano o aver bisogno di esortazioni. Anche Zib è una bambina eccezionale, perché ogni bambino lo è, a modo suo. Ma laddove tutto quello che Avery fa ed è può essere misurato e calcolato, niente di quello che Zib pensa e fa può essere predetto, perché l'imprevedibilità e il caos sono il suo stile di vita. Zib e Avery vivono sulla stessa strada. Vivono in due mondi completamente diversi. Ma, una mattina, si ritrovano a scalare lo stesso Muro di pietra e a piombare nel mondo di Up- and-Under - una terra impossibile, popolata di mistero, avventure e stranissime creature. Per tornare indietro, dovranno imparare a scoprire chi è l'altro - e trovare se stessi."
Chi è A. Deborah
Baker?
Se avete letto “Middlegame”, conoscete già la
risposta a questa domanda: alchimista, pioniera, ricercatrice, nota scienziata pazza… acclamata
autrice di libri fantasy per bambini.
Libri particolari, beninteso… L’odissea di due bambini che superano un muro incantato
e si ritrovano ad attraversare una landa incantata, e quante volte abbiamo già
sentito questa storia? Ma, se avete letto “Middlegame”, sapete anche che “Over the Woodward Wall” era il titolo
del romanzo/codice criptografico che
conteneva tutte le indicazioni necessarie ad arrivare alla Città Impossibile, la meta definitiva dell’assurdo viaggio dei
protagonisti Roger e Dodger.
E così, adesso lo sapete: Deborah A. Baker è Seanan Mcguire (chi altri?), pronta a
sfoggiare un nuovo pseudonimo letterario
(dopo Mira Grant) e a trasformare la fantasmagorica avventura degli amici Zib e Avery nel mondo di Up-and-Under in una vera e propria trilogia letteraria!
“Over the Woodward Wall”, come avrete intuito, è un libro che
gioca molto con i concetti di citazionismo
e metatesto. La Baker/Mcguire lo
scrive pensando a “Il Mago di Oz”, ad “Alice nel Paese delle Meraviglie”, a
“Le
Cronache di Narnia”. Poiché è una maestra del portal fantasy (vi basterà leggere la sua straordinaria serie YA “Wayward Children” per averne la conferma), introduce, ovviamente, anche
riferimenti a classici del genere dall’impronta infinitamente più moderna e
recente (uno su tutti, l’indimenticabile “La Bambina che Fece il Giro di Faeryland per Salvare la Fantasia” dell’immensa Catherynne Valente).
Da fedele fan della McGuire, posso aggiungere che “Over the Woodward Wall” rappresenta
anche una fedele testimonianza del suo eclettismo
e della sua maturità stilistica.
La trama e l’intreccio di questo libricino hanno uno sviluppo lineare,
addirittura prevedibile; ma la voce dell’autrice, oltre alla sua
impeccabile padronanza tecnica e linguistica, contribuiscono ad aumentare in
modo smodato il piacere della lettura. Possiede una “spigolosità” tutta sua, la
voce della Mcguire… Le sue parole, taglienti come un coltello, ti scivolano
dentro come una lama; ma il suo è un bisturi,
non un machete, e la sua precisione chirurgica è esattamente ciò che le
consente di insinuarsi sotto la tua pelle. Non con l’obiettivo di ferire o
creare scalpore, badate: semplicemente, per cercare di stabilire un contatto
con quella parte di te che, nel corso dell’infanzia, è rimasta ferita o
danneggiata, subendo piccoli traumi e grandi ferite; insomma, per raggiungere
il bambino che, pur avendo superato da un pezzo le soglie dell’età adulta, “non è morto, ma è sopravvissuto” (per
dirla con le bellissime parole di Ursula Le Guin*). Parte del grande talento della McGuire,
secondo me, consiste nel sapere esattamente come, quando e dove “tagliare” per
riuscire a comunicare con quella parte.
Dal punto di vista dei personaggi,
devo dire che sono state soprattutto le varie “guide”/personaggi-Mentore a
colpirmi in modo particolare. Non sono riuscita a provare un grande affetto nei
confronti di Avery e Zib, ma la Ragazza
Corvo mi ha completamente conquistato! Forse, non è un caso: nell’ottica
del lapalissiano parallelismo che si viene a creare fra “Over the Woodward Wall” e gli eventi narrati in “Middlegame”, la Ragazza Corvo
rappresenta nientemeno che la mia adorata Erin,
a mio avviso uno dei personaggi più complessi, intriganti e controversi che la
McGuire abbia mai creato.
Ha senso leggere l’opera della Baker, senza aver prima
divorato il romanzo originale? Secondo me, sì e no. Se amate la letteratura per l’infanzia, resterete ammaliati
dalle creature che popolano l’Up and Under e dalle preziose “pillole di saggezza” scandite dai suoi
numerosi messaggeri. In caso contrario,
vi consiglierei di passare a “Over the
Woodward Wall” soltanto dopo aver
letto e adorato “Middlegame” con ogni singola fibra del cuore. Anche per
lenire la vostra nostalgia, in attesa dell’uscita di “Seasonal Fears”, uno dei sequel
più attesi del 2022! ;D
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