Middlegame, Vol. 1
Potete acquistarlo QUI in italiano
"Ecco a voi Roger. Dotato di un'estrema abilità con le parole, le lingue straniere non hanno alcun segreto per lui. Riesce a capire istintivamente come funzionano le parole attraverso il potere delle storie.
Ed ecco a voi Dodger, sua sorella gemella. I numeri sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualsiasi cosa sia in grado di capire, viene elaborata e interpretata attraverso il potere della matematica.
Roger e Dodger non sono esattamente umani, sebbene nessuno dei due ne sia proprio consapevole. Non sono nemmeno esattamente delle divinità; non proprio. Non del tutto. Non ancora.
Ecco a voi Reed, esperto nelle arti alchemiche, come la sua creatrice prima di lui. E' stato Reed a creare Roger e Dodger. Non è il loro padre. Non proprio. Ma ha un piano: fare in modo che i gemelli riescano a ottenere i pieni poteri, e ascendere insieme a loro, in modo tale da reclamare la loro autorità per se stesso.
Diventare degli dei sulla Terra è possibile.
Pregate che non accada."
Ogni libro di Seanan
McGuire/Mira Grant è un regalo. Non so se questo sia un assioma valido per
ogni lettore; si tratta senz’altro di una sacrosanta verità cosmica universale per me.
Se fosse stato qualcun altro a scrivere “Middlegame”,
probabilmente non l’avrei mai letto. La trama,
per una volta, non mi suggeriva nulla di particolare. Il fatto che la maggior
parte delle recensioni straniere evidenziasse l’importante ruolo svolto dalla matematica ai fini dello sviluppo
dell’intreccio non aiutava; dopotutto, per me i numeri sono sempre stati una
spina nel fianco, una croce, una fonte di frustrazione da sopportare a forza di
denti digrignati e imprecazioni sussurrate.
Ma cosa posso dire? Amo
la McGuire con tutto il cuore; adoro il modo in cui scrive, l’impeccabile
equilibrio fra il suo slancio poetico e quella sorta di lucido, spietato
raziocinio sullo sfondo della sua acuminata mente scientifica. Amo il modo in
cui ragiona; la sua capacità di stupirti e di emozionarti e di meravigliarti,
senza per questo rinunciare a trattare temi d’attualità e trasmettere messaggi
importanti.
“Middlegame” è stato
definito da molti come il suo progetto più eccentrico; il più caotico, il più
imprevedibile, il più roboante, il più ambizioso.
Cercare di descrivere questo libro in poche parole è quasi impossibile:
suppongo che in questo caso dovrete semplicemente fidarvi della mia parola, e
accettare come un dato di fatto la sua natura straordinaria. Il punto è che
questo libro sembra congegnato apposta per stupire e sbalordire, cogliere alla
sprovvista e strabiliare, divertire, spaventare ed emozionare. Non che non
abbia la sua bella dose di difetti,
beninteso. Una sconcertante discontinuità
nel ritmo e un leggero senso di
straniamento nei confronti dei due (strambi) gemelli protagonisti del libro
possono sicuramente essere annoverati fra i più vistosi. I frequenti “sbalzi” di prospettiva, da un punto di
vista a un altro e a un altro ancora, per poi tornare precipitosamente al punto
di partenza, a tratti mi hanno un po’ disorientato. E personalmente credo che
alcune dinamiche particolari fra i
personaggi siano stati tirate troppo per le lunghe, a suon di ripetizioni e
dialoghi forzati, generando a tratti un vago e pacato senso di sconforto.
Eppure, ragazzi, credetemi: “Middlegame” contiene al suo interno talmente tante sorprese, talmente
tanti “trucchi” e suggestioni, ombre e miracoli, sentimenti e twists sbalorditivi! Provate a
considerarlo, se ci riuscite, come una sorta di “Cuori in Atlantide”
mescolato a “Stranger Things”, mescolato a “Every Heart a Doorway”,
mescolato a “Life is Strange” e a “La Torre Nera”, a “Puella Magi Madoka Magica” e a “Il Mago di Oz”. C’è un po’ di tutto
qui dentro, sul serio; e la Mcguire (che sforna regolarmente dai quattro agli
otto libri all’anno, oltre a scrivere una serie regolare per la Marvel, oltre a
partecipare a una quantità spropositata di antologie tematiche, oltre a inventarsi pseudonimi con i quali pubblicare nuove opere a ogni piè sospinto…)
riesce a padroneggiare questi elementi con l’agilità di un’acrobata, la forza
di un vulcano e la grinta implacabile di un carro armato determinato a portare
a termine la sua missione a qualsiasi costo.
Non credo che esista un’autrice, in tutto il mondo, capace
di parlare in maniera più efficace e relazionabile di come ci si sente a essere
(o a essere stati) bambini “speciali” e
diversi in una società che si rifiuta anche solo di accettare il fatto che
i bambini – in quanto individui – possano
essere effettivamente diversi e speciali. Non sono sicura di riuscire a
spiegarvi bene questa cosa. Gli adulti a volte si dimenticano di quanto possano
essere spietati i ragazzini con chi si rifiuta (o si dimostra incapace, per
qualsiasi ragione) di adeguarsi alle leggi del branco e di comportarsi in un modo
che i loro leaders reputino “accettabile”. Questo genere di adulto preferisce prendersela con il bambino in questione; lo sgrida, gli instilla un angosciante senso di colpa, lo sprona continuamente a cercare di comportarsi in maniera più "normale" e appropriata.
Eppure questa non è una cosa che io potrò mai dimenticare; ed è come se la McGuire, attraverso “Middlegame”, attraverso ogni singolo libro della serie “Wayward Children”, riuscisse in qualche modo a comunicare con quella piccola parte di me che non è ancora riuscita a guarire del tutto da quelle antiche ferite; a raggiungere quella bambina taciturna e ombrosa e disperata e a sussurrarle nell’orecchio: “Va tutto bene. No, non sei sola. Hai passato un brutto momento e hai pianto e ti sei quasi rovinata, ma ora è passata. Smetti di pensare che sia stata colpa tua. Smetti di piangerti addosso e impara ad aiutare gli altri, quelli che sono come te, quelli che altrimenti non aiuterà nessuno.”
Eppure questa non è una cosa che io potrò mai dimenticare; ed è come se la McGuire, attraverso “Middlegame”, attraverso ogni singolo libro della serie “Wayward Children”, riuscisse in qualche modo a comunicare con quella piccola parte di me che non è ancora riuscita a guarire del tutto da quelle antiche ferite; a raggiungere quella bambina taciturna e ombrosa e disperata e a sussurrarle nell’orecchio: “Va tutto bene. No, non sei sola. Hai passato un brutto momento e hai pianto e ti sei quasi rovinata, ma ora è passata. Smetti di pensare che sia stata colpa tua. Smetti di piangerti addosso e impara ad aiutare gli altri, quelli che sono come te, quelli che altrimenti non aiuterà nessuno.”
Forse è per questo che ho preferito il personaggio di Dodger a quello di Rodger, e di gran lunga. Quasi sicuramente è per questo che ho
adorato Erin – un’anti-eroina con i
controfiocchi, semmai ne è esistita una. Per Roger, ragazzo prodigio
dall’incredibile affinità per le lettere e la linguistica, trovare un posto nel
mondo e inserirsi nella società non si rivela certo facile, all’inizio. Ma per
Erin e Dodger? Due ragazze geniali, ciascuna nel suo campo, dotate di un
talento incredibili e di una lacerante, spassionata dedizione nei confronti di
ciò che sono state create per essere?
Le regole sociali prevedono delle eccezioni, a volte; un ragazzo bravo in una
qualsiasi materia scientifica può dimostrarsi eccentrico e lunatico finché
vuole, e aspettarsi comunque una possibilità di cadere in piedi, alla fine del
sentiero. Ma una donna?! Una ragazza è considerata “strana” quando dice di non
volersi sposare. Ha qualcosa di “sbagliato” se si azzarda a confessare di non
volere figli. E di sicuro non viene incoraggiata – mai – a contraddire chi si aspetta di esserle superiore, anche
quando quel qualcuno ha dimostrato palesemente di non essere in grado di distinguere la Luna
dal proprio fondoschiena.
Non è una situazione alla pari, insomma.
Non lo è e basta.
Non è una situazione alla pari, insomma.
Non lo è e basta.
Un altro elemento che ho apprezzato di “Middlegame” sono i “cattivi”.
I villains di questo romanzo
sembrano saltati direttamente fuori da un incubo di Stephen King. Leigh è il Male incarnato (e al tempo
stesso, è il mostro di Frankenstein nella sua forma più perversa e deturpata,
una creatura fatta di carogne e violenza e frammenti di innocenza in
putrefazione…) e l’alchimista Reed
simbolizza praticamente il concetto di Arroganza per antonomasia. Un discorso a
parte andrebbe fatto per la Baker,
personaggio suggestivo ma enigmatico, di cui mi avrebbe francamente piacere
sapere molto di più.
Per la cronaca, già che ne stiamo parlando: il finale di “Middlgame” lascia in sospeso diverse questioni, per cui non credo
si possa escludere del tutto l’ipotesi di un sequel. Ma la vera domanda a
questo punto è: quando arriveranno i libri della McGuire in traduzione anche in
Italia?
Nemmeno un secondo troppo presto, cari amici e amiche lettori.
Anzi, a questo punto, direi che i nostri editori possono
considerarsi già abbondantemente in
ritardo…
Giudizio personale:
8.0/10
NB: L'universo di "Middlegame" vi ha stregato? Adesso potete leggere anche "Over the Woodward Wall", il libro fantasy per bambini scritto dalla grande alchimista A. Deborah Baker!! ;D
Sembra proprio una figata!
RispondiEliminaPerché lo è, Mik! ;D
EliminaOgni volta che leggo una tua recensione la mia WL si allunga, soprattutto in quelle come questa, dove si sente quanto ti sia piaciuto.
RispondiEliminaE poi questo libro pare davvero stranissimo - che è sempre un bene.
Da persona che con la matematica ha avuto un rapporto traumatico, è davvero così importante per la lettura?
Ho sperimentato lo stesso tipo di "trauma" anch'io, Kate, quindi direi che ti capisco benissimo (a posteriori, credo di aver frequentato la Facoltà di Lettere proprio per non dover correre mai più il rischio di imbattermi in qualche equazione, ehehe! XD).
EliminaComunque, in "Middlegame" la matematica svolge un ruolo molto importante, ma anche molto "generico", per fortuna: nel senso che la protagonista femminile ha un cuore che batte solo per cifre, numeri e frazioni, ma a noi lettori fortunatamente non viene mai richiesto di scendere troppo nel dettaglio. E' un po' come succedeva in "A Beautiful Mind", per capirci; la matematica alla resa dei conti ci viene presentata solo nella sua forma più affascinante (in quanto chiave di lettura per imparare a comprendere meglio la realtà che ci circonda...), senza per questo costringerci a seguire troppo da vicino i ragionamenti contorti o particolarmente astrusi che si rincorrono nella mente dei personaggi! ^____^