Sembra ufficiale: “La Regina del Nulla”, traduzione italiana del romanzo fantasy bestseller “The Queen of Nothing” di Holly Black, arriverà in libreria il prossimo 12 gennaio! Il romanzo, terzo volume della serie “The Folk of the Air”, concluderà la trilogia iniziata con “Il Principe Crudele” e “Il Re Malvagio”.
Se seguite il blog da un po’, probabilmente avrete già letto
la mia recensione – ma, come da
prassi, a beneficio dei nuovi arrivati e dei più smemorati fra voi, ecco
arrivare un puntuale re-post! ;D
“Lui porterà la corona
e il trono alla distruzione Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo:
un'amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver
accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un
potere sconfinato. Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora
sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà
riprendersi ciò che lui le ha sottratto. L'occasione propizia si presenta
grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla
Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti
con i sentimenti che prova per lui. Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra
feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta. Quando poi un
maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il
panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua
umanità.”
Avevo aspettato l’uscita de “La Regina del Nulla” con molta ansia. Purtroppo, non posso affermare di essere rimasta particolarmente estasiata da questo "gran finale", anche se, a conti fatti, le svolte imboccate dalla trama non sono riuscite a sorprendermi più di tanto. In realtà, la lettura di questa terzo libro si è rivelata piacevole, avvincente, a tratti addirittura soddisfacente. Dal punto di vista dell'intrattenimento puro e semplice, capiamoci bene, non ho nulla di cui lamentarmi!
Ma temo che “La Regina del Nulla” rappresenti anche la conferma definitiva a una tesi che coltivo da un pezzo: a Holly Black l’idea di “vincere facile” piace parecchio, perfino quando la sua volontà di accontentare a tutti i costi i desideri del suo “fandom” arriva a cozzare con la sua necessità di imbroccare scelte narrative coerenti e d’impatto. Dovete capire che ciò che amavo di questa serie, ciò che, ai miei occhi, riusciva a differenziarla in maniera efficace dalla grande massa di YA in circolazione là fuori, ha sempre avuto a che fare con la grande complessità delle relazioni fra i suoi vari personaggi. Ero rimasta intrigata, in modo particolare, dalle implicazioni del tormentato rapporto di rivalità/odio/ammirazione/sconfinato affetto fra Jude e suo padre, il sanguinario Generale Madoc, e dal tribolato legame fra la protagonista e le sue due sorelle, l'insidiosa Taryn (vedi il racconto "The Lost Sisters") e la strampalata mezzafata Vivienne.
Ne "La Regina del Nulla", purtroppo, tutte queste intricate relazioni familiari vengono ricondotte entro gli angusti confini di una serie di schemi molto più limitati e convenzionali. Una sorta di banalizzazione emotiva, un'ondata di semplificazione generale che - lo ribadisco - in realtà non è riuscita minimamente a cogliermi alla sprovvista... ma che ha comunque contributo a sfilacciare il velo di magia speciale che aleggiava attorno a questa serie.
La trama de "La Regina del Nulla" comprime un numero straordinario di eventi in poco più di trecento pagine, per cui, ovviamente, il libro concede pochissime opportunità alla noia. Le descrizioni risultano ancora più vaghe e scarnificate del solito, però. In più di un’occasione, durante la lettura, mi sono trovata un po' in difficoltà, perché non riuscivo a "visualizzare" bene né i personaggi, né gli scenari ricorrenti.
L'intreccio di "The Queen of Nothing", dal canto suo, è una sorta di fiume in piena: con il suo impeto straordinario, il ritmo di questo libro ti abbranca e ti travolge, ti stordisce e ti trascina, ti trasporta e ti sbatacchia, sbalzandoti infine, elettrizzato e ansante, sulle sponde di una riva familiare: il più classico e fiabesco dei finali immaginabili ... (potete leggere QUI il resto della recensione, ovviamente basata sull'edizione originale in lingua inglese del romanzo).
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